Scintille Zingaretti – Lombardi: la scusa è Casaleggio, l’obiettivo è un altro

Scintille tra il governatore del Lazio e la capogruppo M5S in Regione. Il pretesto sono le frasi di Casaleggio sul superamento del Parlamento. In realtà gli obiettivi sono altri: per entrambi. E stanno tutti all'interno di Pd e M5S

In apparenza si stanno scontrando. In realtà la battaglia che stanno combattendo il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e la capogruppo M5S Roberta Lombardi è tutta rivolta all’interno dei loro schieramenti.

Marcano il loro territorio politico. Attaccano l’avversario per accrescere la loro leadership.

 

Zingaretti: «Casaleggio drammatico e grave»

Il primo ad aprire il fuoco è Nicola Zingaretti. Lo fa in occasione della presentazione del bando ‘Innova ventrure’.

L’approccio è sottile ed affilato. «Qualsiasi innovazione porta opportunità e rischi: dipende da come l’uomo le usa. Vale anche nell’utilizzo degli strumenti tecnologici».

Sembra di sentire i padri della Fisica che scoprirono la scissione dell’atomo: loro puntavano all’energia per tutti a basso costo; altri ne ricavarono la bomba atomica.

E se il tema non fosse chiaro, il governatore del Lazio aggiunge: «Il tema è chi li governa e per quali obiettivi. La frase di Casaleggio è drammatica e grave e svela un elemento grigio della demagogia che sta intorno alla parola innovazione nel campo della politica. Perché piega l’innovazione della rete non alla partecipazione dei cittadini ma alla riproposizione di uno schema vecchio come il cucco: ovvero che pochi decidono per tutti. Una cosa devastante e inaccettabile».

Un po’ Fermi, un po’ Einstein ed un po’ Orwell: Nicola Zingaretti ci aggiunge del suo. E sostiene che bisogna mettere l’innovazione al servizio della politica nobile. Teme la riproposizione di schemi medioevali.«Invece ho paura che si nasconda col doppiopetto qualcosa di vecchissimo e inaccettabile».

Zingaretti difende il perimetro democratico e pone il Pd al centro della difesa. Ne ribadisce il ruolo e la storia: antifascista, democratica, costituzionale, parlamentare. Per ricordare che il Pd c’è ancora. E non cede di un millimetro sui suoi valori storici e fondanti.

 

 

Lombardi: «Zingaretti commenta cose che non ha letto»

Gli risponde la capogruppo M5S in regione Lazio Roberta Lombardi. Con un contrattacco frontale. Dritta al centro. Tenta di smascherare Zingaretti. Al quale rimprovera di avere «un occhio alla Presidenza della Regione l’altro alla segreteria del PD e il terzo incollato al sogno di diventare premier, Zingaretti non ha piu’ occhi per leggere. Eppure commenta interviste, come quella a Davide Casaleggio, che evidentemente non ha letto, o almeno così ci auguriamo».

Perché l’ex capogruppo a Montecitorio si augura che il governatore abbia preso una cantonata? «Altrimenti dovremmo preoccuparci della seriamente per la sua capacità di analisi elementare della lingua italiana, oltre che della realtà».

In realtà Roberta Lombardi non sta attaccando Zingaretti. Sta ribadendo il suo ruolo all’interno della galassia a Cinque Stelle. Difende il figlio del suo ideologo e oggi boss della società che gestisce gli algoritmi da cui derivano le decisioni politiche del Movimento.

«Davide Casaleggio – dice Lombardi – spiega benissimo come e quanto tenga alla democrazia partecipativa, faro del padre Gianroberto, alla base della nascita del M5S. ‘Democrazia‘, parola che certo fa male a Zingaretti e a tutto il Pd, che di democratico non ha più nulla: dalla scelta della linea politica all’elaborazione dei programmi, dalla selezione della classe dirigente alla compilazione delle liste. Tutto nel PD è stato deciso da una ristrettissima oligarchia, scavando un fossato fra cittadini e Istituzioni. Quel fossato riempito dal M5S».

Il nodo centrale della polemica è il passaggio nel quale Casaleggio ipotizza il superamento della democrazia parlamentare.

«Casaleggio, che come il padre ha uno spirito visionario, in cui ipotizza: ‘Tra qualche lustro è possibile che non sara’ piu’ necessario nemmeno in questa forma‘. Chi si scandalizza per queste 14 parole sulle migliaia dell’intervista, o e’ in malafede o ha enormi problemi di comprendonio. Caro Zingaretti, tu che vieni dal Pd che ha drenato milioni di euro di denaro pubblico per accrescere il consenso e ha promosso la partecipazione a suon di primarie farlocche, invece di puntare il dito verso chi ha davvero aperto la porta delle istituzioni a tutti i cittadini italiani, e sfrutta le tecnologie perche’ queste porte restino aperte per sempre, prova a guardarti in casa».

 

L’obiettivo di Roberta Lombardi, come quello di Nicola Zingaretti è tutto interno. Ribadire il suo ruolo nazionale. Ma anche quello territoriale. Per restare pronta alla prossima sfida: quando Virginia raggi lascerà il Campidoglio a fine mandato.

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