Caso, Frosinone ha il suo “apache” per attaccare i fortini della Serie B

Il neo attaccante s’ispira al campione argentino Tevez, oggi tecnico del Rosario Central. Sabato allo “Stirpe” ha esordito col Bari mostrando tecnica e temperamento

Alessandro Salines

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Un “apache” per attaccare i fortini della Serie B con coraggio così come ha sempre predicato Fabio Grosso. Giuseppe Caso non ha mai nascosto d’ispirarsi a Carlitos Tevez, l’apache argentino ammirato nella Juve ed oggi tecnico del Rosario Central. E con le debite proporzioni i due si somigliano: stessa stazza (sono alti poco più di 170 centimetri), tecnica, dribbling, strappi, duttilità, maglia numero 10 e quel temperamento latino che nell’amichevole col Bari ha tirato fuori in un faccia a faccia con l’esperto difensore Di Cesare.

“Sin da bambino mi sono ispirato a Tevez perché giocavo seconda punta”, ha rivelato in una recente intervista l’attaccante nato a Torre Annunziata ma cresciuto a La Spezia. A Frosinone si è presentato prima sul prato dello “Stirpe” (62’ di qualità strappando i primi applausi) e poi in sala stampa.

“Sono contentissimo di essere qui e di aver sposato questo progetto. Voglio ringraziare tutti: dal presidente al direttore fino al mister e ai miei compagni per avermi dato questa opportunità. A Cosenza è stato un gran finale, ora voltiamo pagina perché dobbiamo fare grandi cose qui, ha detto Caso prelevato dal Genoa e reduce da un bel campionato disputato in Calabria con tanto d’impresa-salvezza.

Mi manda… Bernardeschi

Giuseppe Caso ai tempi del Cosenza

Classe 1998, non è figlio d’arte di Mimmo (tecnico ed ex centrocampista di Lazio e Fiorentina) come gli viene chiesto spesso. Caso ha mosso i primi passi nel Canaletto, società di La Spezia che ha tenuto a battesimo anche Buffon. Poi nel 2008, ad appena 10 anni, Alberto Bernardeschi, il papà di Federico, lo ha segnalato alla Fiorentina (“La società toscana mi ha cresciuto, le devo molto”) ed in particolare a Pantaleo Corvino colpito dalle sue qualità.

In maglia viola tutta la trafila delle giovanili a suon di gol (20 nei Giovanissimi Nazionali, 16 in 17 gare negli Allievi Lega Pro e 17 negli Allievi A-B che gli valsero il titolo di capocannoniere del girone). Poi la Primavera ed ancora tanti gol.

Tra il 2018 ed il 2019 Cuneo ed Arezzo (nel frattempo lo aveva preso a titolo definitivo) per farsi le ossa in Serie C. Nel 2020 l’approdo al Genoa, dove ha debuttato in Serie A il 13 dicembre con la Juve. In tutto 2 le presenze nel massimo campionato, La scorsa stagione il prestito al Cosenza: 37 partite, 5 reti ed altrettanti assist, l’esplosione culminata con la convocazione in Nazionale del ct Roberto Mancini nello stage dove sono stati chiamati anche gli ormai ex giallazzurri Gatti e Zerbin.

Il Frosinone nel destino

La presenza di Fabio Grosso ha convinto Caso ad accettare il Frosinone (Foto: Mario Salati)

A giugno il ritorno a Genoa, la corte di mezza Serie B e di qualche club di A. Alla fine l’ha spuntata il Frosinone che lo ha ingaggiato a titolo definitivo con un contratto fino al 2025. E’ stato convinto da una serie di motivi. Tecnici e non solo.

“L’impiego nel ruolo attaccante di sinistra è stato determinante nella decisione di accettare il Frosinone – ha confidato CasoMi lascia molto spazio e dà la possibilità di entrare in mezzo al campo. Mi piace poi come lavora il mister Grosso, ho visto come giocava lo scorso anno il Frosinone. E poi so del valore della società, del direttore e del mister che hanno fatto sempre grandi cose ed era difficile rifiutare questa possibilità”.

Caso svela anche un altro particolare. La trattativa si è chiusa in un giorno anche se l’interessamento durava da tempo – ammette l’attaccante – Sono stato soddisfatto anche per questa velocità di definire in tempi brevissimi”.

Grandi motivazioni   

Giuseppe Caso duella con l’ex giallazzurro Raffaele Maiello oggi al Bari

L’attaccante ligure si è presentato determinato. Pronto a dare il massino in una squadra in costruzione. E’ consapevole che Frosinone rappresenta una tappa fondamentale della sua carriera. Una società che punta sui giovani.

“Sono arrivato pochi giorni fa, mi sono subito integrato con i compagni che debbo ringraziare per l’accoglienza – ha continuato Caso Stiamo lavorando tanto, lunedi mi allenerò insieme agli ultimi arrivati. Dobbiamo capire bene le idee del mister, entrare in forma per la stagione che sta per iniziare. Per ora dobbiamo creare una identità alla squadra, dare il massimo e lavorare giorno dopo giorno. Poi i risultati verranno”.

Contro il Bari ha svolto tanto lavoro anche in copertura come impone il 4-3-3 alle punte esterne.  “Il mister ci chiede di fare le cose giuste al momento giusto nelle due fasi – ha sottolineato l’attaccante – Fare una pressione alta in questo periodo, con poche amichevoli nelle gambe e con questo caldo non è stato facile. Oltre alla fatica, potevamo andare fuori giri in qualche circostanza ma è anche normale”.

Infine una chiosa sul campionato definito tra i più difficili degli ultimi anni: “Se lo dicono tutti vuol dire che è così, sarà difficile fare risultato in ogni partita. Dobbiamo lavorare su noi stessi e poi giocarci ogni partita come se fosse l’ultima”.