Buschini salda i cocci della coalizione: primarie uniti. Ma Petrarcone non partecipa

In meno di ventiquattrore Mauro Buschini rimette in piedi la coalizione di centrosinistra. Convince tutti a partecipare alle primarie aperte. Già approvato il regolamento unitario. Ma Petrarcone dice no. E potrebbe dare vita ad un nuovo polo

Meno di ventiquattr’ore: tanto è bastato al componente della Direzione Nazionale Pd Mauro Buschini per incollare in maniera salda tutti i cocci della coalizione di centrosinistra. Li aveva lasciati il segretario Marino Fardelli tra martedì sera e mercoledì mattina. (leggi qui il caos di mercoledì Pd in crisi epilettica: dimissioni, anzi ritiro, anzi no. Astorre: Primarie e basta giochi dopo la riunione di martedì Fardelli la fa sotto il naso di tutti: è lui il candidato del Pd). Rimetterli tutti al loro posto è stato un gioco per uno che in Regione Lazio governa il Gruppo Pd nel quale ci sono renziani, orfiniani, zingarettiani, manciniani e altro ancora, discute e trova l’intesa con i grillini di Roberta Lombardi, ottiene la sponda da ex leghisti e fuoriusciti da Forza Italia componendo una nuova maggioranza al posto dell’altra zoppa uscita dalle urne.

Fine delle divisioni. Al punto che alle 20 l’uomo di fiducia del governatore Nicola Zingaretti nell’Aula della Regione può annunciare «La coalizione si presenterà unita e compatta alle elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Cassino». A sottoscrivere il documento sono il Partito Democratico, la sinistra di MdP Art.1, i civici di Demos con il direttore di Exodus Luigi Maccaro, i radicali di + Europa, i Socialisti di Ranaldi e la Civica Zingaretti.

Il segnale è innanzitutto al Pd. Ed ai suoi elettori. A quel Partito Democratico che nei giorni scorsi non aveva ancora capito il nuovo corso di Nicola Zingaretti. Va letta così la dichiarazione finale: con l’accento sulle parole Unita, compatta e poi nome del Pd. Significa che che chi non ci sta può iniziare ad accomodarsi fuori.

Il candidato verrà individuato con le primarie. Non saranno primarie del Pd ma della coalizione. Buschini è riuscito a convincere tutti: in questo modo tutti dovranno sostenere il candidato che uscirà dalle urne.

Confermata la data del 6 aprile 2019, dalle 8 alle 20: la sede verrà definita entro sabato; Mauro Buschini sarà il garante. I candidati dovranno presentare la propria candidatura entro le ore 20 di sabato.

Non solo: c’è già un regolamento. Il capogruppo Dem in Regione Lazio è riuscito anche a definire le regole di ingaggio ed a farle accettare dall’intera coalizione.

Petrarcone: Io non ci sto

Non parteciperà l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. «Non partecipo perché non mi piace il clima. Si respira un’aria di delegittimazione del lavoro svolto, di contrapposizione che non porta a nulla».

Non lo convincono nemmeno i tempi. «Andavano fatte prima. Ora non sono una sana competizione».

Il giorno delle elezioni se ne starà a casa? Forse no. «Ci sto pensando. Non lo so cosa potrebbe succedere. Stiamo ragionando con gli amici: ci potrebbe essere la convergenza su un altro candidato, potrebbe aggregarsi un nuovo polo… Vedremo».

E l’ex segretario Marino Fardelli? «Mi dovete scusare, vi devo richiamare: ora mi sto dedicando alla famiglia».