Cassino, c’è traffico a destra: Leone si candida. E spacca.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Colpi sotto la cintura, pugnalate alla schiena, sgambetti e malcontenti: la campagna elettorale per le elezioni comunali di Cassino è ufficialmente iniziata.

Benedetto Leone ha annunciato ufficialmente la sua candidatura a sindaco per il centrodestra. Sparando ad alzo zero innanzitutto contro il suo schieramento. Fuoco amico? No: eliminazione scientifica e selettiva delle ambizioni di possibili altri candidati della stessa area. In pratica, Leone ha avvertito subito i suoi, dicendo in sostanza “Per il centrodestra mi candido solo io e non mettetevi in testa strane idee”. Gli avversari degli schieramenti opposti invece li ha avvertiti con un pubblico guanto di sfida: su Facebook ha taggato il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone sul post con il quale avvisava “Tra pochi minuti annuncio la mia candidatura”.

Tra le file dell’area che dovrebbe sostenerlo, non hanno preso molto bene l’uscita di Leone. Al punto che si può parlare da subito di ‘frattura’. Soprattutto all’interno di Forza Italia. Ma come sono andate le cose.

Inizia il convegno. Su tutto aleggia l’ombra di Mario Abbruzzese. Dicono che abbia scommesso da tempo su Leone e che ci sia lui dietro le strategie che in due anni hanno portato il giovane ad accreditarsi come una fastidiosa spina nel fianco del sindaco uscente. Per Leone – dicono gli osservatori – l’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio avrebbe litigato con il suo ex fidatissimo Capo Segreteria, Niki Dragonetti.

Ad aprire i lavori è Gabriele Picano, una delle anime di Forza Italia. Parla 5 minuti, come prevede la scaletta. Poi, ad uno ad uno, tutti gli altri. Fino a quando arriva il momento di Leone: parla una buona mezzora. Durante la quale dice, in sostanza: “Io mi candido a sindaco di Cassino. E mi candido a prescindere dalle primarie di centrodestra”.

Gabriele Picano salta sulla sedia. Suo padre, il senatore Angelo, inizia ad appoggiarsi una volta su un fianco e subito dopo sull’altro: gli capita quando è nervoso.

Leone va avanti ed annuncia la sua strategia. Che si può sintetizzare nel concetto “Io vado avanti per la mia strada, chi vuole si accodi”.

A questo punto i Picano si alzano e se ne vanno, seguiti da quella fetta di uditorio che avevano portato in sala. Non è un mistero per nessuno che Gabriele intendesse misurarsi alle primarie, puntando a fare il sindaco di Cassino. Qualcuno li avrebbe sentiti dire “Se le cose stanno così, il patto è rotto: noi andiamo avanti per la nostra strada”.

Lascia la sala anche Niki Dragonetti. Lui è già candidato di fatto. Nella stessa area di Picano. E nella stessa di Leone.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright