Risate, urla, liti dentro e fuori l’aula: Carlo Maria ringrazia e va avanti (di M. Molisani)

Il Consiglio comunale di Cassino surroga finalmente Evangelista. Ma nel frattempo accade di tutto. Lega spaccata. Pd in crisi schizofrenica: Fardelli raccoglie le firme per la sfiducia ma non bastano. «Tra una settimana non è più affare mio». Sfiorata la zuffa tra Salera e Panaccione

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

Olim Syracusis, cum optimi cives Dionysii tyranni mortem propter gravissimam morum acerbitatem et molestissima onera crebris precibus peterent, mulier senectu- tis ultimae matutino tempore deos orabat ut tyrannus esset incolumis. (Valerio Massimo – Roma, I secolo a.C. – Roma, post 31 d.C.)

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Quello che è accaduto nell’ultimo consiglio comunale di Cassino sarebbe molto piaciuto allo storico romano Valerio Massimo: l’autore della satira sul Tiranno di Siracusa «Al peggio non c’è mai fine».

Schizofrenie politiche, libri dei sogni, risate, urla, liti dentro e fuori un aula che dovrebbe decidere le sorti del secondo comune più importante della Provincia di Frosinone. E che, invece, è ormai famosa per le continue discussioni sul nulla.

 

Una firma… hai visto mai?

Questa volta a Carlo Magno il Panettone D’Alessandro non servono grandi numeri. A differenza della seduta scorsa dove non aveva la maggioranza, ora in seconda convocazione gli bastano addirittura otto consiglieri comunali, non di più. (leggi qui La mozione che farà un baffo a Carlo Brancaleone D’Alessandro).

Stranamente, sia la maggioranza che le minoranze arrivano in orario: tutti pronti alla seduta convocata per le ore 19.

C’è qualcosa di strano però. Dalla nebbiolina che avvolge il Palazzo Comunale appare (sotto)Marino Fardelli, al secolo segretario cittadino del Partito Democratico. Ha in mano una cartellina blu. Riunisce davanti la scalinata del municipio i consiglieri del Pd. Ci sono Peppino Iamm Bell Petrarcone, Enzo Pitbull Salera, Edilio Segugio Terranova e Barbara Neuromed Di Rollo, in lontananza si scorge la possente sagoma di Massimiliano Bulldozer Mignanelli. Confabulano due minuti poi i consiglieri entrano in municipio.

«Io qui non vengo mai, – si giustifica Fardelli a chi gli domanda della sua strana presenza – sono venuto a consegnare la mozione di sfiducia al sindaco. L’ho scritta di mio pugno, mi prendo le mie responsabilità. Ora, voglio vedere chi la firma“.

Si intrattiene ancora un po Marino Sottotraccia Fardelli e regala l’ultima perla della serata ad un militante: «ho fatto quello che andava fatto, tra una settimana non sarà più affar mio».

L’interlocutore strabuzza gli occhi e domanda: «Perché?».

La risposta è secca, ma con il sorriso. «Non posso fare il segretario a vita», dice Fardelli. Gira i tacchi e se ne va.

Ha capito che nel Pd non lo sosterranno nella candidatura a sindaco, i segnali arrivati dal Circolo di cui è Segretario sono stati chiarissimi. Ancora di più lo sono stati quelli fatti arrivare da Francesco De Angelis (leggi qui La chiave di Sarah. Il Pd pensa ad una donna per la candidatura a sindaco di Cassino).

Si candiderà a capo di uno schieramento Civico.

Inizia lo show

Ore 19,15 suona la campanella. All’ordine del giorno le comunicazioni del Sindaco e la surroga del consigliere comunale Francesco Black & decker Evangelista.

Forte della seconda convocazione, dove bastano 8 consiglieri anziché 13, Carlo Magno il Panettone D’Alessandro entra in aula sorridente.

Per la maggioranza ci sono tutti, quelli rimasti ovviamente. Dino il Divino Secondino, siede fiero al tavolo della Presidenza. Tra gli scranni trovano posto Rossellissima Tacco 12 (oggi a punta dorata) Chiusaroli, Francesca Tulipano Nero Calvani, Gianrico Bellachioma Langiano, Gianluca Grattaevinci Tartaglia, Carmine Braveheart Di Mambro, Alessio una parola è troppa e due sono poche Ranaldi, Angioletto El Jardinero Panaccione, Peppe Torcicollo Di Mascio, Rosario Reset Franchitto, Antonio l’Airone Valente.

 

Tra maggioranza e opposizione, un pò di qua e un po di là c’è la Lega con il capogruppo Robertino Solo di nome Marsella e Claudio Nonsense Monticchio.

In mezzo Giuseppe Stampella Sebastianelli, dall’altro lato la sacra corona unita, almeno in teoria, del Pd composta da: Peppino Iamm Bell Petrarcone, Enzo Pitbull Salera, Edilio Segugio Terranova, Massimiliano Bulldozer Mignanelli, Francesco Clinica Mosillo, Sara Adesso tocca a me Grieco e Barbara Neuromed Di Rollo.

Poi ci sono Sabrina Occhi di gatto Grossi e Alessandro Ma quanto so figo D’Ambrosio.

In panchina in attesa dell’ingresso in campo Dana Surroga Ceca Tauwinkelova.

 

Pronti, via ed è già bagarre. Dino il diVino Secondino comunica l’inversione dei punti all’ordine del giorno. Prima la surroga, poi le comunicazioni del Sindaco.

Le opposizioni non ci stanno, Peppe Stampella Sebastianelli esprime le sue remore.

«Consigliere lei deve imparare a rispettare il regolamento», dice Secondino a Sebastianelli. «Presidente lei deve imparare a fare il presidente», replica invece il secondo.

La maggioranza non vuole correre rischi, in 13 a tavola è meglio. «Prima che la Tauwinkelova ci ripensi», ha detto qualche maligno dal pubblico.

Si va alla votazione ed ecco il primo colpo ad effetto.

Lega: si, no… fateci pensare

La votazione è a chiamata nominale. La maggioranza è a favore, le opposizioni contro. Anche la Lega: la voce del capogruppo Robertino Solo di nome Marsella ancora rimbomba nell’aula. Grida “No!“.

Poi arriva il turno del suo compagno, si fa per dire, di Partito, Claudio Nonsense Monticchio. Spalanca gli occhi e dice: “Si…ehm.. No….lasciatemi pensare“.

In questo preciso momento si udivano le risate anche di chi non c’era.

Poi aggiunge:”Si“.

Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli e Francesca Tulipano Nero Calvani, spariscono sotto il parapetto dello scranno. Non ce a fanno a trattenersi. Muoiono dalle risate.

Il pubblico è in visibilio, mentre le opposizioni ridono e scuotono la testa. Si consuma così l’ennesima tragicommedia che vede protagonista il Carroccio a Cassino.

 

Si procede con la surroga e la Tauwinkelova consegna le sue dimissioni da assessore e prende il suo posto in aula.

Poi prende la parola Carlo Magno il Panettone D’Alessandro.

 

Carlo e Mario rilanciano

Dopo i ringraziamenti di rito a Dana Surroga Ceca Tauwinkelova e a Francesco Black & Decker Evangelista che è stato spinto per la disperazione a rassegnare le dimissioni, CMD’A afferma che non è riuscito «a rispettare gli impegni presi con gli elettori a causa delle condizioni disastrose delle casse comunali ed alla susseguente dichiarazione del dissesto».

Parla poi di obiettivi di fine mandato. Insomma un’altra trovata di Mario il tronista Abbruzzese, che continua a rilanciare e condurre la maggioranza in una partita di poker concepita sul bluff.

Riaprire il teatro Manzoni, intervenire sull’arredo urbano in Piazza Labriola, in via Zamosch e in piazza XV Febbraio. La lista di Carlone è di 12 punti: poi ci sono le opere relative ai lotti 1 e 2 del cimitero comunale, la rigenerazione urbana, il Put, la realizzazione del polo scolastico innovativo 0-6 anni, l’assegnazione dell’area dell’ex piscina comunale per la realizzazione del Palazzetto dello Sport, la riqualificazione dell’Historiale e della Rocca Janula. E infine il famigerato progetto sicurezza “Safe on the road“.

 

Le opposizioni ci vanno giù pesante. “E’ un libro dei sogni” dice Peppino Jamm Bell Petrarcone.

«Magari fate pure una pista da sci sulla Cavendish road», ironizza Enzo Pitbull Salera.

«Noi non riusciamo a capire con chi sta la Lega. E’ fuori o dentro questa maggioranza?», fa notare Alessandro Quanto so figo D’Ambrosio”.

Claudio Nonsense Monticchio cade nel tranello e risponde: «Il mio voto è stato favorevole perché non si discuteva un punto politico».

Amen.

Al peggio non c’è mai fine

Ma al peggio non c’è mai fine. Enzo Pitbull Salera finisce il suo intervento ed esce dall’aula. Qualcuno lo sente sussurrare: ma qui le versioni diventano due.

La prima: “Io esco. Stu scem non lo voglio proprio sentire”.

La seconda: “Io esco, sto a scenn’

Al microfono è pronto Angeletto El Jardinero Panaccione, che sente tutto. E tra le due vulgate propende per la prima. Finisce l’intervento e scatta via anche lui dall’aula, vuole raggiungere Salera al bar per dirgliene quattro.

Si incontrano davanti le scale del Comune vengono quasi alle mani, li dividono alcune persone presenti. Nè Gianrico Bellachioma Langiano nè Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli, rimasta alla finestra a gustarsi la scena, insieme a qualche altro consigliere.

Angioletto risale in aula e bisticcia pesantemente anche con Peppino Iamm Bell Petrarcone.

I lavori proseguono fino alla fine, lo show va avanti perchè al peggio non c’è mai fine.

 

E la mozione?

I sette del Pd hanno firmato il documento proposto da Marino Fardelli. Lo hanno siglato anche Mignanelli, Sebastianelli e Grossi. Totale: dieci sottoscrittori. È il numero indicato dallo Statuto per poter proporre la Mozione di Sfiducia.

Fardelli la deposita in giornata. Da quel momento ci saranno 3 settimane per convocare il Consiglio Comunale e votarla.

I 13 voti per buttare giù Carlo Maria D’Alessandro non ci sono. Per ora.

Chissà se finirà come nella storia del Tiranno di Siracusa raccontata da Valerio Massimo: Al peggio non c’è mai fine.