La scialuppa di Langiano: “I numeri per la crisi non li avete, allora tornate a bordo”

La morte del papà del neo assessore Evangelista impone un cambio di agenda. Rinviato il documento dei tre dissidenti di Forza Italia. Salta il passaggio al Polo Civico. Sempre più isolati. La scialuppa di Langiano.

Secondo lutto in pochi giorni per gli inquilini dell’Aula consiliare di Cassino. Si è spento questa mattina Eugenio Evangelista. È il papà del neo assessore Francesco, conosciuto come il sindaco ombra di Sant’Angelo in Theodice. Sorriso contagioso, sempre pronto a dare una mano: a bordo della sua station wagon Evangelista senior percorreva in lungo e in largo il feudo elettorale di Sant’Angelo e segnalava ogni problema al figlio amministratore, affinché lo risolvesse.

A capodanno si era spenta la moglie del consigliere Sebastianelli.

Tutti sotto traccia

Il lutto ha imposto un cambio nell’agenda del giorno. La politica seppur sotto traccia ha continuato a muovere le proprie pedine.

Doveva essere il giorno del Comunicato Stampa con il quale mezza Forza Italia avrebbe dovuto prendere le distanze proprio dalla nomina di Franco Evangelista. Denunciando di non essere stati coinvolti nella scelta. E presentare il proprio ultimatum politico: chiedendo il ritiro della delega, pronti ad accettare un azzeramento di tutti gli incarichi, minacciando altrimenti di andare in opposizione. (leggi qui Contrordine, il passaggio in opposizione è rinviato: Forza Italia in macerie)

Dino Secondino, Rossella Chiusaroli e Gianluca Tartaglia hanno deciso di rimandare la diffusione del documento politico, in segno di rispetto per il grave lutto che ha colpito il neo assessore.

Niente Polo

Nel frattempo, salta il loro passaggio con Polo Civico, il movimento di Gianfranco Pizzutelli che a Frosinone ha il gruppo civico più numeroso in Consiglio Comunale e si è allargato anche ad altre città.

All’inizio di dicembre Rossella Chiusaroli e Gianluca Tartaglia avevano più volte strizzato l’occhio a Polo Civico. (leggi qui La manovra con cui imporre a D’Alessandro un cambio di rotta). A fare da tramite era stato l’avvocato Francesco Malafronte.

Fatto sta che da questo flirt non è nato, per il momento, nessun feeling. Si dice che Pizzutelli abbia letteralmente invitato Malafronte a mandare a quel paese sia Chiusaroli che Tartaglia.

Il leader di Polo Civico non ha gradito i tentennamenti dei due consiglieri comunali. E, dicono le malelingue, anche l’intromissione nella trattativa di alcuni voci “familiari” vicini ai ribelli.

La scialuppa di Langiano

Questo aspetto della vicenda mette sotto scacco i tre ribelli di Forza Italia. Fuori da Forza Italia non sono voluti uscire. Dentro sono isolati. In opposizione non ci sono ancora andati. Sono formalmente in maggioranza ma contro il sindaco.

Una scialuppa gliela avvicina il collega di Partito Gianrico Langiano, presidente della Commissione Bilancio. Nella giornata di giovedì ha mandato alla deriva Secondino, Chiusaroli e Tartaglia dichiarando che la loro non è la posizione del Partito bensì una posizione personale. (leggi qui Contrordine, il passaggio in opposizione è rinviato: Forza Italia in macerie). Nelle ore scorse invece gli ha offerto la possibilità di tornare in porto dichiarando che è giunto il momento di mettere da parte le discussioni e incominciare a “guidare questa città in un momento delicato della sua storia”.

Penso che ora non sia il momento di perdersi in sterili litigi, credo che ora l’amministrazione D’Alessandro deve assumere il compito importante, con responsabilità e senso di dedizione, di guidare questa città“.

Allargare il campo

Ma è una manovra a doppio taglio. Perché l’invito è allargato a tutti: agli ex consiglieri di maggioranza che in questi mesi hanno preso le distanze dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro; ai consiglieri d’opposizione.

Sostiene Gianrico Langiano che il momento storico è grave, «Pertanto tutte le forze politiche devono avere assumere un atteggiamento di responsabilità per il bene della città, che è l’unico obbiettivo da perseguire sempre».

La traduzione politica è: “Cari consiglieri, da settimane avete tentato la manovra della sfiducia al sindaco e non avete nemmeno lontanamente messo in pericolo questa amministrazione; avete lasciato un registro da un notaio, dando un mese per raccogliere le 13 firme necessarie a far cadere il sindaco e nessuno in più di quelli che già ha votato in aula è andato a sottoscrivere… Significa che non avete i numeri… Invece di perdere tempo con queste cose, stabiliamo un programma di fine Consiliatura ed impegniamoci tutti per realizzarlo, per il bene della città”.

Colpiti ed affondati, ora non ne servirebbero cento di conferenze stampa per rimettere la palla al centro.