Nuova crisi nella Lega: Evangelista nel mirino

La Lega si ritrova di fronte ad una nuova crisi interna a Cassino. Disconoscere Franco Evangelista vorrebbe dire ammettere un nuovo fallimento politico. La rottura in Consiglio. Le opposizioni tentano l'assedio a Salera. Ma per ora non riescono

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

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Opposizione in affanno

I pochi consiglieri di opposizione al consiglio comunale di Cassino si sentono “dimenticati” dal sindaco Enzo Salera, sempre più impegnato nella pulizia etnica del suo territorio politico.

In aula, durante il Consiglio comunale di mercoledì sera, sono saliti sul ring i quattro di centrosinistra (?): Giuseppe Golini Petrarcone (mai più con il Pd), Massimiliano Mignanelli (in attesa della Lorenzin e di Renzi), Salvatore Fontana (quale Pd) e Luca Fardelli (tessera Pd) e la leghista Michelina Bevilacqua.

Il Consiglio Comunale di Cassino

La seduta consiliare proponeva solo due punti, oltretutto dai contenuti squisitamente tecnici: cose che si potevano approvare in pochi minuti. Invece si è allungata fino a 90 minuti come una partita di calcio.

I cinque hanno cercato con le loro teorie di mettere sotto accusa il sindaco per i “ritardi nell’approvare il bilancio consolidato” ed i probabili “allungamenti delle scadenze dei mutui“. Con relativi (presunti) “danni per il Comune“.

Dubbi e affermazioni da fare arrabbiare il sindaco. Il quale con dati alla mano e con l’apporto della neo segretaria comunale ha respinto fermamente le insinuazioni e sostenuto la regolarità delle due delibere. Nulla da fare per i cinque. Hanno votato No al bilancio consolidato e Sì alla rinegoziazione dei mutui (tra i dubbi).

Il ring della Lega

Più disinvolto il consigliere Franco Evangelista (eletto nella lista della Lega creata da Mario Abbruzzese) che dichiara in aula: ”Io voto sì al bilancio consolidato perché riferito al 2018 quando ero in maggioranza.”

Un voto che fa arrabbiare l’altra leghista Michelina Bevilacqua che vota no. E urla: “Tu stai in maggioranza. Siccome non ci siamo mai riuniti non ti riconosco più come capogruppo. Farò altre scelte”. E cala il gelo fra i due.

Qualche giorno prima Evangelista, non molto esperto nell’uso del cellulare, aveva sbagliato  tasto e aveva mandato un “messaggio erotico” ad un amico ma finito “erroneamente”  su quello della Bevilacqua. Le scuse e il finimondo.

Che fare di Francesco?

Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua. Foto © Giornalisti Indipendenti

Si apre però un problema politico nella Lega: disconoscere o no Franco Evangelista? La mossa presenta molti rischi: farlo scendere dal Carroccio dimezzerebbe in un colpo solo la già striminzita pattuglia leghista nel Consiglio Comunale di Cassino. Disconoscerlo equivarrebbe ad ammettere un nuovo fallimento politico in città dopo quello che ha portato alla caduta dell’amministrazione di centrodestra senza avere un progetto politico alternativo; all’inizio dell’anno la Lega aveva a disposizione una delega da vicesindaco, un assessorato robusto, un ruolo chiave nell’amministrazione D’Alessandro. Dopo la crisi che lei stessa ha determinato, la Lega è ora all’opposizione. E con un gruppo già diviso.

I consiglieri ed il gruppo dirigente che avevano ottenuto tutto questo sono stati epurati. E sostituiti con Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua, eletti nella lista allestita dall’odiato Mario Abbruzzese.

Ora si va verso un nuovo terremoto. Nelle ore scorse Michelina Bevilacqua ha ribadito: «Mi è stato detto dai vertici della Lega che loro non si riconoscono in Evangelista e che non lo riconoscono come capogruppo consiliare. Resto in attesa delle comunicazioni ufficiali all’ufficio di presidenza dal coordinamento regionale del Partito». 

Nessuno però ha ancora detto niente a Franco Evangelista. Che ad oggi resta consigliere e capogruppo consiliare per il Partito di Matteo Salvini.

La gaffe di Mignanelli

Massimiliano Mignanelli, già presidente del consiglio comunale di Cassino,  qualche giorno prima dell’assise, nella conferenza stampa della minoranza sui primi quattro mesi di governo Salera commette una gaffe grossolana.

Cassino, l’Aula del Consiglio Comunale. Massimiliano Mignanell, Salvatore Fontana e Renato De Sanctis

Lo fa nella foga delle accuse al primo cittadino. Parlando della rinegoziazione dei mutui dichiara: ”Con questa operazione, probabilmente, i tempi di pagamento delle rate si allungheranno di anni con ricadute negative sulle future generazioni.”

Una gaffe che non sfugge alla capogruppo della lista Demos, Alessandra Umbaldo, che fa riferimento all’assessore Luigi Maccaro. E lo bacchetta: “Consigliere, lei è poco informato, ha diffuso una notizia non vera creando allarme tra i cittadini. La scadenza dei mutui rimane quella già fissata. Nessun danno. Il sindaco Enzo Salera rincara la dose: ”Leggete le carte prima di venire in aula”.

In effetti bastava leggere il decreto del Ministero delle Finanze del 30 agosto 2019, firmato dall’ex ministro Giovanni Tria. Alla prima pagina, al rigo 9, recita: ”ferma restando la data di scadenza prevista nei vigenti piani di ammortamento”. Per i 6 mutui interessati del comune di Cassino  la scadenza è al 31 dicembre 2023.

Volevo rassicurazioni

Cassino, il Consiglio Comunale

Al riguardo il comune di Frosinone ha approvato il punto nella giunta di ieri e sarà portato in aula prossimamente. In una nota del Comune si afferma: “Rispetto a tutte le altre rinegoziazioni, l’operazione di quest’anno non prevede un allungamento della durata dei prestiti, ma solo una riduzione del tasso, rimanendo invariate tutte le altre condizioni del mutuo“.

Mignanelli si giustifica: ”Ma io volevo rassicurazioni. Sindaco lei non si deve arrabbiare”.

Infine il capogruppo Pd Gino Ranaldi bacchetta tutti (maggioranza e minoranza): ”Bisogna venire in aula preparati per evitare brutte figure. La minoranza deve venire nelle commissioni e portare le proposte e discuterle con la maggioranza. Creare la bagarre in aula sul nulla non serve a nessuno. Né tanto meno alla città”.