La scomoda vittoria di Enzo Salera, sindaco di Cassino malgrado tutti

Foto: © Giornalisti Indipendenti

Enzo Salera è il nuovo sindaco di Cassino. Ha vinto in 31 delle 33 sezioni cittadine. Dando quasi 3mila voti di distacco al candidato del centrodestra Abbruzzese. Subito pacificazione. E dialogo con gli altri aspiranti sindaco. Regolamenti di conti nel Pd

A mezzanotte in punto Enzo Salera è incollato davanti al televisore: nel suo Quartier Generale il computer aggiorna in continuazione i dati dello spoglio iniziato da circa un’ora e che lo vede in vantaggio nella corsa per diventare sindaco di Cassino. Sullo schermo di Teleuniverso vede apparire l’immagine del suo avversario: Mario Abbruzzese in diretta dice «Da questi dati si evince un distacco notevole, difficile da recuperare. Io sono corretto sia quando c’è da accettare la vittoria sia quando c’è la sconfitta: per questo faccio gli auguri a Enzo, nuovo sindaco di Cassino». Nel Comitato Salera esplode un boato, scattano gli applausi, gli abbracci.

I numeri

Solo dopo un’altra ora abbondante le urne diranno in modo ufficiale che Salera è diventato il 21° sindaco di Cassino dal Dopoguerra.

Lo spoglio termina all’1:32. E dice che Enzo Salera è sindaco con 9.933 voti pari al 58,84%. Ha surclassato Mario Abbruzzese: l’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio ha preso 6.947 voti pari al 41,16%.

Salera ha vinto in 31 delle 33 sezioni elettorali di Cassino. Le uniche due andate ad Abbruzzese sono state la sezione 8 (Scuola Di Biasio) e la sezione 27 (Sant’Angelo). La percentuale più alta Salera l’ha centrata nella sezione 29 (Scuola Elementare Sant’Angelo – Corso Trieste 6) dove ha preso addirittura il 70,25%. Il massimo numero di voti li ha presi alla Sezione 17 (Scuola Materna Via Zamosch) dove lo hanno votato 470 elettori ed alla Sezione 33 (Scuola Media Di Biasio) dove l’hanno votato in 407.

Mario Abbruzzese ha preso il 53,24% alla Sezione 8 (dove ha ottenuto anche il dato numerico più alto: 361 voti) ed il 53,10% alla sezione 27.

Il distacco tra i due avversari è stato di 2986 voti. Per quanto sia ampio non è il distacco più grande nella storia dei ballottaggi di Cassino. Nel 2016 Carlo Maria D’Alessandro vinse di appena 249 voti sul sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone. Nella tornata precedente, nel 2011, Petrarcone vinse su Carmelo Palombo in una maniera ancora più netta di quella ottenuta oggi dal suo ex assessore alle Finanze: il distacco fu di 3.576 voti

Gli appoggi inutili

Sono due numeri a spiegare tutto: Salera ha preso 3.866 voti in più di quelli raccolti il 26 maggio, al primo turno. Abbruzzese appena 832 voti in più del primo turno.

Non gli ha portato nulla l’addio rancoroso al centrosinistra e la restituzione della tessera al Pd fatta dall’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. (leggi qui La scomunica di Petrarcone: «Maledetto il Pd ed i suoi antenati»). Non gli è servito a niente l’appoggio dell’ex vice presidente della Provincia Massimiliano Mignanelli eletto nella lista del Pd e con il quale non si parlava da anni. (leggi qui Mignanelli torna a destra: «Votate Abbruzzese sindaco»).

Nemmeno si sono trasformate in voti altre rappacificazioni clamorose: con il suo ex caposegreteria Niki Dragonetti, con l’ex vicesindaco Michele Nardone; con l’ex componente dell’assemblea nazionale Pd Salvatore Fontana che ad urne ancora aperte annuncia «non farò più parte del PD di Cassino e Frosinone, credo che rappresenti il contrario degli interessi dei cittadini», ammettendo che Salera «io non l’ho votato ma gli faccio un grande in bocca al lupo».

Rappacificazione subito

Troppi veleni nel corso delle ultime due settimane. Enzo Salera spegne subito tutti i fuochi: «Nelle prossime ore convocherò subito tutti i candidati sindaco del primo turno ed avvierò con loro un confronto. Non commetterò l’errore del mio predecessore che una volta diventato sindaco non ha voluto ascoltare gli altri. Cassino ha il disperato bisogno di essere amministrata: non c’è tempo per polemiche e veleni».

Già pochi minuti prima di lui, Mario Abbruzzese aveva detto: «La nostra sarà un’opposizione attenta ma collaborativa. Non faremo alla città l’ostruzionismo che abbiamo dovuto subire noi. Sui programmi convergenti siamo pronti a votare insieme alla maggioranza».

(leggi anche L’onore delle armi per lo sconfitto)

Il regolamento di conti

Il regolamento di conti da fare è un altro. È politico e sarà tutto interno al Partito Democratico. Un antipasto è stato servito in diretta tv da Danilo Grossi: è l’uomo che per il centrosinistra ha curato i grandi eventi a Cassino ai tempi di Petrarcone, in Regione ha realizzato il progetto Arte Bellezza Cultura, c’è lui dietro al successo della valorizzazione del castello di Santa Severa. È lui la mente creativa del gruppo di Salera. Lui si assume – ad urne appena aperte – l’onere di metterci la faccia ed annunciare i numeri in diretta Tv a Teleuniverso, qualsiasi essi siano, dal quartier generale del candidato sindaco.

I numeri iniziano ad essere positivi. Sempre di più. Arriva il momento dei primi commenti. «Qualunque sarà il risultato, noi dobbiamo ringraziare il Segretario Regionale del Pd Bruno Astorre: senza il suo intervento oggi non saremmo qui perché una parte del Pd provinciale aveva altre convinzioni». Astorre è il democristiano di antica scuola che nel momento in cui il Pd stava precipitando nel caos sulla candidatura è intervenuto ed in due ore ha risolto tutto: mettendo fine mesi di chiacchiere inutili, neutralizzando tutte le trappole, portando il segretario cittadino Marino Fardelli alle dimissioni e rimandandolo a casa con il giocattolo rotto tra le mani. (leggi qui Pd in crisi epilettica: dimissioni, anzi ritiro, anzi no. Astorre: Primarie e basta giochi).

In studio c’è il segretario provinciale Domenico Alfieri. Che non accetta l’intervento di Danilo Grossi. E gli ricorda che «il segretario regionale Bruno Astorre, prima di venire a Cassino è stato in Federazione a Frosinone e cin noi ha concordato la linea. Quando è venuto a Cassino, a testimoniare l’unità del Partito ad ogni livello, con Astorre c’ero io e c’era l’allora capogruppo Pd in Regione Lazio Mauro Buschini nella sua veste di componente della Direzione nazionale».

Grossi non se la beve. E gli ribatte: «Ah sì? Noi qui non ce ne siamo accorti. Una parte del Pd non ci ha sostenuto Nè prima né dopo. Ha boicottato le primarie e non ci ha votato nemmeno oggi».

Tensione interna

A chi si riferisce? All’ex segretario cittadino Marino Fardelli che al primo turno si è schierato contro Salera, sostenendo invece il candidato avversario Peppino Petrarcone. A Salvatore Fontana, che si è addirittura candidato all’interno dell’altro schieramento. Ad Armando Russo, dirigente cittadino del Pd che ha fatto altrettanto. Non solo. Si riferisce al silenzio di Francesco De Angelis e del Presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini.

Grossi sospetta che siano loro a non avere spinto più di tanto per Salera. Il segretario provinciale del Pd gli dice «Non mi sembra che Grossi sia un iscritto al Pd. Quindi, ognuno si occupi delle faccende di casa sua». Senza battere ciglio Grossi si sposta e nel televisore appare il presidente della Provincia Antonio Pompeo, leader della componente opposta a quella di De Angelis e Buschini. E Alfieri.

De Angelis e Buschini invece non si fanno vedere a Cassino. Mandano un comunicato. Stringato quello di Francesco De Angelis: «Grandissima e straordinaria vittoria . Ha vinto il cambiamento . Complimenti e buon lavoro ad Enzo Salera».

Più appassionato quello del presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mauro Buschini. «La vittoria di Enzo Salera e del centro sinistra segnano un momento straordinario per il Pd e la voglia di cambiamento che sta crescendo nel paese. Enzo ha parlato della città, dei progetti e delle idee. Senza polemiche e personalismi ed i cittadini gli hanno tributato un successo enorme. Complimenti Enzo e buon lavoro».

Veleni sulla lista

Non bastano quei due comunicati. Perché Enzo Salera dopo poco, quando ormai è chiaro che sia diventato sindaco, rinfresca la memoria a Domenico Alfieri: «È la fine di un sistema, come ha detto l’ex assessore Emiliano Venturi in un comizio. C’è una parte del Pd che non ha creduto a questo percorso. Dobbiamo ricostruire un centrosinistra a Cassino».

Ne ha parlato con Nicola Zingaretti nelle settimane scorse. È consapevole che a Cassino è stato raggiunto un risultato raro. Eppure che dovrebbe essere normale. Le Primarie per dirimere le controversie, per unire la coalizione, ampia e non limitata al Pd. «Saremo un laboratorio a livello nazionale per aver costruito una squadra in così breve tempo».

Poi la stoccata «Ci dispiace per quelle persone che hanno preso altre strade». Non si riferisce solo ai Cassinati ma anche ai provinciali del Pd. Ce l’ha con Alfieri quando dice: «Basta dire che per arrivare alla presentazione della lista del Pd siamo dovuti arrivare alla minaccia di convocazione del circolo cittadino, dove l’impegno preso con le Primarie non è stato rispettato. Non sono bastate le primarie ma per queste persone non sono bastate neanche le secondarie. Ma abbiamo vinto le terziarie».

Il carro del vincitore

Marino Fardelli si agita. Manda messaggi ai giornalisti assicurando che lui ha sostenuto Salera e che suo fratello Luca (eletto con Petrarcone) è pronto a lasciare l’opposizione per salire sul carro del vincitore. Salera gela lui e tanti altri: «Chi ha preso strade diverse adesso mi pare difficile che possa salire sul carro dei vincitori. La vittoria la possiamo riconoscere in poche persone ed è chiaro chi ha cercato di osteggiare questo percorso. Dobbiamo ricostruire».

Chi non sgomita per salire invece è Renato De Sanctis che nella settimana precedente il ballottaggio ha firmato un accordo con Enzo Salera per la condivisione di 5 punti del programma. «Io sono stato eletto all’opposizione e sto all’opposizione. Su quei cinque punti però siamo pronti a sostenere la maggioranza, esattamente come ci siamo impegnati a fare».

La festa in municipio

Nel corso del ballottaggio, gli amici hanno tolto ad Enzo Salera la gestione della sua pagina Facebook: si deconcentrava troppo dalla campagna elettorale per rispondere sul social, spesso a dei troll.

Verso l’una della notte, su quella pagina appare il post «Cassino è libera». 

Il neo sindaco si incammina verso il municipio, accompagnato dalla candidata più votata, Barbara Di Rollo, da Luigi Maccaro che l’ha sfidato alle primarie e poi sostenuto con lealtà eleggendo ben due consiglieri: esattamente quanto la Lega. Intorno a loro c’è il popolo delle Primarie che ha cambiato la storia politica di Cassino.

Dalla scalinata d’ingresso il neo sindaco annuncia. «Riprendiamo il cammino che si era bruscamente interrotto il 19 giugno 2016». È commosso fino alle lacrime: da poco è morto il papà e la mamma è in condizioni critiche. Pensa a loro mentre dice alla folla: «Ha vinto la città, ha vinto la speranza, ha vinto questa bellissima squadra. Siamo consapevoli che saranno anni molto difficili per governare ma noi abbiamo la determinazione e la voglia di voltare pagina».

Cassino città strategica

Cassino è una città strategica per gli equilibri politici provinciali. Nelle elezioni ponderate ha un peso paragonabile solo a quello di Frosinone. Salera porta in Aula 13 voti pesantissimi, più il suo ed una fortissima capacità di dialogo con i due della civica Demos nonché Renato De Sanctis. Una potenza di fuoco capace di determinare il risultato delle prossime Provinciali.

È per questo che Enzo Salera rischia di essere un sindaco scomodo. Molto scomodo.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Sindaco Enzo Salera

Partito Democratico 7 Consiglieri

Barbara Di Rollo, Gino Ranaldi, Fausto Salera, Tommaso Marrocco, Fabio Vizzacchero, Daniele Longo, Arianna Volante

Salera Sindaco 6 consiglieri

Maria Concetta Tamburrini, Gabriella Vacca, Rosario Emma, Paolo Iovine, Riccardo Consales, Edilio Terranova.

Demos, 2 consiglieri

Luigi Maccaro, Alessandra Umbaldo

Opposizione

Mario Abbruzzese (candidato sindaco sconfitto); Lega 1: Franco Evangelista (in bilico il secondo seggio, per Michelina Bevilacqua); Forza Italia 1: Francesca Calvani; Lista Di Mambro 1: Carmine Di Mambro (che però potrebbe perderlo a favore della Lega); Giuseppe Golini Petrarcone (Candidato sindaco sconfitto); Cassino nel cuore 1 : Massimiliano Mignanelli; Bene Comune 1: Luca Fardelli; Orgoglio Cassinese 1: Salvatore Fontana. Civica De Sanctis 1: Renato De Sanctis.

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