Lega, ora è braccio di ferro sui nomi di Palombo e Sebastianelli

Braccio di ferro nella Lega. Alle 18 è partito il messaggio con il nome del candidato. Ma non è stato inviato alla stampa. Il nome è Carmelo Palombo. Il no a Mignanelli è legato anche ai casi Savo e Mosticone. L'alternativa è Sebastianelli. C'è gradimento. Forza Italia intanto...

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Domenica, ore 12. Tutto il popolo è intorno alla cattedrale della Lega e aspetta che esca la processione con il Papa designato a rappresentare il centrodestra nelle prossime elezioni comunali. La notizia aveva iniziato a circolare nella serata di sabato: durante la riunione del Direttivo c’era stata una sollevazione contro la papessa Francesca del Carroccio Gerardi, una rottura simile a quella imposta da Martin Lutero quando affisse le sue tesi davanti all’ingresso della cattedrale del castello di Wittemberg.  A Cassino invece i dirigenti leghisti cittadini sabato hanno detto no all’ordine di votare Massimiliano Mignanelli ed annunciato per mezzogiorno dell’indomani il nome del loro candidato sindaco (leggi qui l’anticipazione di sabato sera La Lega boccia Mignanelli e oggi annuncia il candidato)

Per questo domenica sono tutti davanti alla cattedrale. Il campanile suona i dodici rintocchi. E nessuno esce. Passano i minuti. Niente processione, nessun Papa. La  Lega se ne va a pranzo senza il suo candidato a Sindaco. 

Il nome lo rivela alle ore 18. Ma non alla stampa.

A Cassino ce l’abbiamo duro

La mail viene spedita al coordinatore regionale Francesco Zicchieri. In copia conforme, il messaggio viene girato all’onorevole Francesca Gerardi, delegata alle trattative interne per definire il nome del candidato sindaco leghista, al sottosegretario Claudio Durigon, al Segretario Federale della Lega Matteo Salvini nella certezza che il messaggio verrà intercettato prima da Andrea Paganella, l’uomo che sussurra al Capitano e con discrezione sta seguendo in silenzio cosa accade sul carroccio nel Lazio.

In quella mail c’è scritto che i dirigenti cittadini della Lega di Cassino non possono accettare l’indicazione di convergere sul nome di Massimiliano Mignanelli, indicato come candidato sindaco dall’onorevole Gerardi. Perché è il vice presidente uscente del governo provinciale di centrosinistra, eletto due anni fa nella lista del Pd. (leggi qui tutti i dettagli La Lega boccia Mignanelli e oggi annuncia il candidato).

C’è scritto il nome designato dalla Lega di Cassino: il coordinatore provinciale Carmelo Palombo. Indicato per due motivi: come scelta istituzionale (è la massima carica provinciale pertanto gode della fiducia dei vertici e della base). E come scelta politica (per quello che ha dimostrato nel periodo di governo della città, prima di rompere con Forza Italia).

La collera di Francesca

Al mattino Francesca Gerardi legge le anticipazioni di Alessioporcu.it alle ore 9:02. Le bolla come “ca…te“. Ma subito prende lo smartphone e chiama l’ex capogruppo di Forza Italia Rossella Chiusaroli. È con lei che aveva intessuto la strategia per azzoppare Mario Abbruzzese e Forza Italia, issando sulla sedia gestatoria Massimiliano Mignanelli.

L’altra telefonata parte verso il numero del dirigente leghista cittadino Lello Valente. Lo accusa di essere la gola profonda che ha rivelato a Mario Abbruzzese la manovra della Lega per convergere su Massimiliano Mignanelli. E di avere creato imbarazzo scrivendo ad Andrea Paganella. L’accusato ha confermato solo quest’ultima circostanza, ricordando che nella Lega ci sono ex collaboratori di Abbruzzese che ora hanno incarichi importanti. Suggerisce di investigare lì.

Per la papessa è un affronto personale. Diffida la Lega di Cassino dal fare annunci. Chiama Zicchieri e convoca un nuovo vertice.

A Cassino sono irremovibili ed inviano a tutti la comunicazione che per loro il candidato è Carmelo Palombo.

Sebastianelli è la contromossa

Il nome di Massimiliano Mignanelli è bruciato. Cassino minaccia di dare fuoco alle polveri. Con una mail nella quale domandare chiarimenti al nazionale su una circostanza: l’ex sindaco di Torrice Alessia Savo, la leghista più votata ne Lazio, è stata messa ai margini perché il marito porta la contabilità ad un’associazione che gestisce migranti; il consigliere di Sora Alessandro Mosticone è stato silurato sulla via delle Provinciali perché suo fratello lavora in una cooperativa di migranti. I Leghisti cassinati sostengono che dietro a Mignanelli agiscono stimatissimi personaggi politici che hanno le mani nella gestione dei migranti. Cose lecite, ci mancherebbe. Ma perché per Savo e Mosticone c’è stato un trattamento e per lui una linea diversa?

La soluzione alternativa è geniale. Viene rispolverato il primo nome che Francesca Gerardi aveva bocciato a Palombo durante un loro incontro romano. È quello di Giuseppe Sebastianelli, consigliere comunale di lungo corso. Tra i primi ad abbandonare la maggioranza di Carlo Maria D’Alessandro a Cassino.

La Lega di Cassino non può dire no: è il primo nome che aveva proposto. Nelle prossime ventiquattrore verrà sciolto il nodo.

Il piano B di Forza Italia

Forza Italia non sta con le mani in mano. Convinta che la Lega non abbia in mano alcun asso da calare sul tavolo delle trattative ha iniziato a sondare possibili candidati. Ha preso contatto con un alto magistrato chiedendo la disponibilità a candidarsi. Ha contattato un eminente professore che è molto stimato anche da Silvio Berlusconi.

Se la Lega dovesse tardare ancora o dovesse proporre un nome inaccettabile scatterà il Piano B.

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