Il centrosinistra si suicida. Il centrodestra pensa a D’Amico

Il Pd fa deflagrare il centrosinistra. Porta la bomba delle Primarie. E il tavolo si spacca. Subito dopo però sparisce il secondo candidato. Ognuno andrà per conto proprio. Fardelli segnala Salera e chiede l'espulsione se non appoggia il candidato Dem. Il centrodestra pensa a Guido D'Amico

Il centrosinistra gioca al massacro: indossa una zainetto e si lascia esplodere ad un mese esatto dal giorno in cui bisogna presentare le liste, con il nome del sindaco, le candidature, le firme a sostegno. Finisce in mille pezzi. E buonanotte alle elezioni Comunali di Cassino: ogni pezzo ci andrà per conto proprio.

L’esplosione si innesca sabato mattina a mezzogiorno. Nel pieno del tavolo in cui tutte le anime del centrosinistra devono esprimere il nome del candidato che vogliono portare avanti. Il Partito Democratico ha finito la sera prima una tumultuosa riunione nella quale ci sono tutti gli ingredienti delle bomba che sta per deflagrare, senza lasciare scampo a nessuno dei presenti. (leggi qui Due candidati, ipotesi Primarie il 31: Fardelli si consola con Pizza & Babà). Venerdì sera in quella riunione è stata avanzata la candidatura del commercialista Enzo Salera, ex assessore alle Finanze nell’amministrazione di Giuseppe Golini Petrarcone. Per impedirgli l’investitura, Luca Fardelli lancia il nome dell’avvocato Alessandro D’Ambrosio: rendendo così obbligatorie le Primarie a termini di Statuto.

I nomi sono importanti. Luca è il fratello di Marino Fardelli, segretario del Pd di Cassino che spingeva invece per il ritorno di Petrarcone (che ha ritirato la sua disponibilità a candidarsi, per non alimentare la spaccatura proprio con Salera e gli amici che negli anni lo avevano sempre sostenuto ma ora gli chiedevano di fare un passo di lato. Leggi qui Pd, Petrarcone rinuncia. Fardelli: “Potrei candidarmi”). D’Ambrosio è il consigliere di riferimento di Salvatore Fontana, leader della terza componente Pd di Cassino.

Il Tavolo del centrosinistra

Il Partito Democratico si presenta al tavolo e comunica quanto accaduto venerdì sera. Annuncia la necessità di fare le Primarie. Indica anche la data: il 31 marzo, come aveva anticipato Alessioporcu.it

I Socialisti dicono no. Gino Ranaldi sollevata due questioni: la prima è “Ma come facciamo ad organizzarci per le Primarie in una settimana? Nemmeno si fa in tempo ad avvertire gli iscritti, i simpatizzanti…“. La seconda questione: “Perché adesso volete fare le primarie e invece ci avete detto no un mese fa quando le chiedevamo noi per legittimare Petrarcone e riunificare così il centrosinistra?

Cosa intende dire il segretario del Psi Gino Ranaldi? Nelle elezioni di tre anni fa il centrosinistra si spaccò su due candidati, regalando Cassino al centrodestra. Da allora non si è mai ricomposta la frattura tra l’area di Petrarcone e quella di Francesco Mosillo. Il quale però un mese fa aveva detto si essere disposto a convergere se l’ex sindaco Petrarcone si fosse sottoposto al giudizio delle Primarie. La risposta fu no.

Tari, chi è costui?

La realtà è che le Primarie possono essere inquinate. Valeva un mese fa per Petrarcone e vale ora per Enzo Salera.

Al quale i Socialisti annunciano ufficialmente il loro appoggio e si dichiarano contrari alle Primarie. Stessa posizione viene assunta da MdP e da Liberi e Uguali. Quattro forze in tutto.

Il segretario Marino Fardelli conferma che la posizione del Pd è a favore delle Primarie: “Quindi, siamo pari“.

Come siamo pari? “Si, perché voi siete 4 e altrettanti noi: Pd, + Europa, Demos che intende portare avanti il direttore di Exodus Luigi Maccaro e il quarto è l’avvocato Tari“. E chi è l’avvocato Tari? È il rappresentante della civica Io Democratico.

Informato del ‘pareggio’ Enzo Salera ribatte “Scusate, ma se contiamo le Civiche allora io ne ho 5, quindi siamo 9 a 4. Ma siccome è chiaro che siamo di fronte ad una farsa, la mia risposta è No grazie, noi non siamo disponibili e andiamo avanti per la nostra strada“.

La scomunica di Fardelli

Nel pomeriggio Marino Fardelli comunica la sua versione ufficiale. Informa la Stampa che «Enzo Salera a precisa domanda mi ha risposto di non essere interessato a svolgere le primarie e pertanto non può definirsi in alcun modo candidato del PD».

Il segretario cittadino ne informa il segretario provinciale Domenico Alfieri, ricordandogli la regola da lui stesso evidenziata nelle scorse settimane: chi non appoggia il candidato del Pd è fuori dal Partito. Una scomunica di fatto.

E chi è il candidato del Pd? «Oggi, ufficialmente il Partito Democratico di Cassino prende atto del nuovo scenario politico cittadino. Continuerà in maniera responsabile la ricerca di una convergenza e proposta politica cittadina larga».

Lunedì ci sarà una nuova riunione ufficiale del Pd per individuare un nome.

E D’Ambrosio?

In tutto questo… che fine ha fatto l’avvocato Alessandro D’Ambrosio? Se non ci fosse stata la sua candidatura non sarebbe stata montata la questione delle Primarie. Ora che Salera si è ritirato, il candidato dovrebbe essere lui.

Niente champagne, niente festeggiamenti. Misteriosamente l’avvocato D’Ambrosio sparisce dalla scena delle elezioni.

Altrimenti, perché Marino Fardelli dice che è necessario fare un’ulteriore riunione lunedì per individuare il candidato? Erano due, uno si ritira, rimane l’altro e non si fanno le primarie. O no?

Salvatore Fontana in serata spiega che “Noi siamo fortemente perplessi di fronte a quanti sta succedendo. Già nei giorni scorsi avevamo evidenziato che si stava sviluppando un dibattito basato sui nomi e non sui progetti. Lo spettacolo al quale abbiamo assistito oggi non fa altro che aumentare le nostre perplessità su questo modo di agire. Al momento non posso confermare la disponibilità di Alessandro D’Ambrosio a candidarsi se non c’è un progetto politico».

Per il leader della terza componente Dem «Siamo di fronte ad una lite tra marito e moglie alla quale non vogliamo prendere parte. Si sta ripetendo lo schema di tre anni fa: una persona sta giocando a spaccare, inserendosi in una lite tra marito e moglie. Oggi come tre anni fa sta spaccando l’unità».

A chi si riferisce Fontana? La persona che non cita per nome cognome è Francesco Mosillo, il leader dell’altra componente Dem. La lite in famiglia è quella tra Peppino Petrarcone ed Enzo Salera con i loro comuni amici. Nell’interpretazione che ne dà Fontana è Mosillo ad averla alimentata, assicurando il suo appoggio a Salera pur di vedere sconfitto il suo ex rivale Petrarcone.

Il nostro amico Guido

Il centrodestra? Continua nella sua disperata ricerca di un candidato da proporre. La Lega ha rivendicato l’onere di indicare il nome del candidato sindaco della coalizione. Forza Italia e Fratelli d’Italia aspettano con fiducia. (leggi qui Cassino senza candidato: evocati Formisano e Picano). Ma il nome non si vede.

Nelle ultime ore è circolato il nome del cavaliere Guido D’Amico, presidente nazionale dell’associazione di imprenditori Confimprese Italia. Siciliano di Messina è sposato a Cassino e da anni vive in città.

Contro di lui c’è il fatto di non essere cassinate. A suo vantaggio c’è il fatto di conoscere benissimo la politica: è stato assessore provinciale a Messina, era un enfant prodige dei liberali, ha frequentato la scuola di Partito dei Liberali e Repubblicani. Soprattutto è un mediatore ad oltranza, conosce la macchina burocratica, siede a molti tavoli che contano.

Proprio per questo, quando glielo hanno proposto ha risposto “Domine non sun dignus” .

Più corretto sarebbe stato: «Pater, si vis, transfer calicem istum a me!».

Che per noi mortali sarebbe: levatemi da torno questa rogna, se potete.