Cassino, prove di pace nel Pd. Alfieri mediatore tra Fardelli-Mosillo-Fontana

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

La riunione è terminata poco prima delle 20.30. Giusto in tempo per consentire a tutti di correre a casa e non perdersi l’olandese Kujipers che fischia l’inizio di Juventus – Monaco. L’altra partita, quella politica, nel tardo pomeriggio l’hanno giocata Marino Fardelli e Giuseppe Golini Petrarcone. Insieme allo stretto fedelissimo necessario hanno tracciato la rotta dopo il voto di due domeniche fa. La rotta è quella che incrocia la flotta di Francesco Mosillo. Passando per il congresso e per il recupero dei vascelli persi per strada durante le Primarie.

Sarà Domenico Alfieri, il presidente provinciale del Partito Democratico, l’uomo al quale verrà chiesto di mettersi al radar sul ponte di comando. E dirigere le operazioni per la riaggregazione di tutto il Pd cassinate. Lui e non il segretario provinciale Simone Costanzo, «Perché ha abbandonato la nave e si è dimesso dal ruolo di Commissario cittadino» è stato fatto notare dal gruppo (leggi qui).

A Domenico Alfieri verrà assegnato un piano di navigazione preciso. Primo scalo: tentare di coinvolgere «quelli con i quali abbiamo condiviso il progetto Petrarcone Sindaco ma alle scorse Primarie hanno fatto una scelta diversa da Matteo Renzi». Traduzione: contattare Alessandro D’Ambrosio, Luigi Russo e Salvatore Fontana che due settimane fa si sono schierati con Michele Emiliano.

Se diranno no, saranno loro ad avere rifiutato il progetto di riaggregazione del Pd. Non sarà il Pd ad averli tenuti fuori.

Poi ci sarà il secondo scalo. «Avviare una riflessione con l’altra parte del Pd con la quale ci siamo divisi in occasione delle scorse Comunali, perdendo l’occasione di continuare a governare la città» Rotta verso Francesco Mosillo. Tutti però hanno messo le mani avanti. Mettendo subito in chiaro che «ad oggi non c’è nessuna trattativa avviata, nessuna ipotesi di intesa».

Allora perché questa richiesta per Alfieri? «Tra quattro anni – spiega Marino Fardelli – dovremo tornare alle urne per eleggere il sindaco: iniziamo a domandarci se vogliamo arrivarci spaccati come oggi o uniti come avremmo dovuto. Qualsiasi sia il risultato, il confronto va avviato oggi. Ma sia chiaro che al momento non c’è alcuna ipotesi avviata». A Frosinone, rinviare quel confronto ha portato al lungo logoramento che ha preceduto l’avvio della campagna elettorale di Fabrizio Cristofari, al pesante no di Michele Marini, alle perplessità di Norberto Venturi.

Il terzo scalo assegnato a Domenico Alfieri è il congresso di luglio. Se si riuscirà ad arrivare al congresso in modo unitario, senza una conta selvaggia, senza lacerazioni sul nome del nuovo Segretario cittadino, la navigazione sarà tranquilla. Verso dove? Le elezioni regionali e le politiche: febbraio è dietro l’angolo e bisogna pianificare prima le candidature, le alleanze, i voti.

Prima però ci sarà un quarto scalo al quale approdare. E’ la nascita di un unico gruppo Pd in consiglio comunale. Fondere l’ala che alle scorse comunali ha seguito Giuseppe Golini Petrarcone, riaggregando Russo-Fontana-D’Ambrosio, creando un blocco unico con l’ala che ha seguito Francesco Mosillo.

Segnali dal fronte di Mosillo continuano ad arrivare. Lo stesso ex candidato sindaco nei giorni passati sollecitava la creazione di un gruppo unito (leggi qui). Nelle ore scorse è stata Sarah Grieco a mandare un altro messaggio molto chiaro: «Credo che questo sia un buon momento per ricominciare un dialogo serio e responsabile nel centrosinistra e nel Pd a Cassino. Le divisioni, la mancanza di comunicazione, legata più a incomprensioni personali che politiche, hanno fatto male a tutto quel popolo che ancora crede nel Centrosinistra».

Tracce di un dialogo a livello più alto si intravedono tra le righe. Per la prima volta dopo mesi, Fardelli scrive sulla sua bacheca Facebook un post scherzoso indirizzato a Mauro Buschini, uno dei dominus della cordata avversaria. Ha scritto: «Caro amico Mauro Buschini posso consigliarti una cosa? Perché non prendi a costo zero come consulente rifiuti un certo Cesare per risolvere la questione “munnezza” a Roma e nel Lazio?. Il riferimento è al papà Cesare Fardelli che per anni ha governato la Saf.

Ancora una volta sembra avverarsi una delle previsioni del Conte della Selvotta . Il 25 ottobre 2016 scrisse sulle pagine di Alessioporcu.it «Mosillo: «Se si rivota, io e Petrarcone uniti». (leggi qui ‘Mosillo: «Se si rivota, io e Petrarcone uniti». Opposizione insieme in aula’)

Per la serie: “E noi ve lo avevamo detto”.

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