Cassino guarda Varsavia e piange Mariupol

Il sindaco di Cassino a Varsavia per la commemorazione della Battaglia di Cassino. Incontra i profughi in fuga dall'Ucraina. "Impressionante vedere così tante persone che hanno tutta la loro vita in un trolley”

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il sindaco della Città Martire della Seconda Guerra Mondiale va a rendere omaggio al popolo che oggi è in prima linea nell’accoglienza di chi fugge dal nuovo martirio del Ventunesimo secolo: Enzo Salera è andato in Polonia a testimoniare la vicinanza di Cassino.

La città ai piedi dell’Abbazia a maggio ricorderà il 78° anniversario della battaglia. Uno scontro all’ultimo sangue che ridusse Cassino in macerie esattamente come è Mariupol oggi. Non sono solo le macerie a costruire un parallelo tra le due città: nel ’44 Cassino era la porta che i nazisti volevano tenere sbarrata a qualunque costo per impedire agli Alleati di arrivare a Roma. Allo stesso modo oggi Mariupol con la sua resistenza sta impedendo alle truppe russe di avanzare verso Kiev.

In memoria di quei giorni

Uno Stug III durante una sortita fuori da Palazzo Iucci nel corso della Battaglia di Cassino. (frame da” Die Deutsche Wochenschau”)

Cassino come Mariupol: la sua resistenza bloccò gli alleati per un intero inverno, al termine del quale gli anglo-americani riuscirono a sfondare la linea Gustav; furono i soldati polacchi a conquistare le macerie di Montecassino lasciate dai Diavoli Verdi che ripiegarono a nord lasciando la Linea Gustav. La bandiera issata su ciò che restava dell’abbazia è oggi esposta all’Istituto Sikorski di Londra.

Cassino si prepara a celebrare quei giorni. Lo farà a maggio, dopo due anni in cui, causa Covid, non si sono potuti celebrare gli anniversari. La città di Cassino si prepara a grandi iniziative: una su tutte, l’inaugurazione della statua del generale Anders che guidò le truppe polacche. Ma non è l’unica novità. Le altre iniziative verranno discusse nelle prossime ore in un apposito vertice con il Ministero della Cultura polacco dopo che ieri c’è stato un incontro con l’ambasciatrice Anders. Per questo motivo il sindaco Enzo Salera è volato in Polonia con Antoine Tortolano, già consigliere comunale, che sta lavorando al programma insieme all’amministrazione comunale per gli eventi da mettere in cantiere tra il 15 e il 18 maggio, nel 78° anniversario della battaglia di Cassino.

Un anniversario che assume quest’anno un significato ancora più importante, alla luce della battaglia che infuria nell’Est Europa, dove da un mese gli ucraini resistono all’invasione della Russia. La Polonia è la terra dove vengono accolti i profughi dell’Ucraina, la nazione che più di ogni altra, in Europa, tocca con mano gli orrori del conflitto bellico vista la vicinanza geografica, per questo motivo, sabato, a Varsavia c’è stata anche la visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

La visita a Varsavia

Un punto di accoglienza dei profughi a Varsavia

Il sindaco di Cassino allo stesso modo ha avuto la possibilità di vedere e toccare con mano le sofferenze del popolo ucraino. “La stazione è piena di profughi, è impressionante. Vedere questi bambini seduti con le mamme nelle sale d’attesa della stazione, senza più nulla e con tutto il loro mondo chiuso in un trolley, fa capire davvero quanto dolore sta provocando questo conflitto. È un’esperienza toccante, è l’essenza del dramma che stanno vivendo queste persone“.

Il sindaco in giornata ha preso parte al Concerto per la Pace organizzato al palazzo della Cultura di Varsavia trasmesso in diretta in tutta Europa (in Italia su Rai News 24). Ed è stato proprio al termine del concerto all’interno del Palazzo della Cultura di Varsavia che Enzo Salera ha voluto recarsi nella stazione. Raggiunto telefonicamente, ad Alessioporcu.it dice: “Sono immagini drammatiche, qui c’è una marea di gente. Ma è allo stesso modo impressionante vedere l’organizzazione che c’è nella stazione dove ci sono degli spazi dedicati anche agli animali domestici dei profughi in fuga”.

La manifestazione dei giovani a Varsavia

Anche Cassino sta facendo la sua parte nell’accoglienza ai profughi: a un mese dallo scoppio del conflitto sono quasi 150 gli ucraini giunti nella città all’ombra dell’Abbazia che hanno trovato riparo o da parenti che già vivono a Cassino da anni o nelle case dei residenti della Città Martire. In tanti hanno messo a disposizione le loro abitazioni per l’ospitalità dei profughi.

Domenica prossima, all’Aula Pacis, è in programma un concerto di beneficenza: il ricavato sarà devoluto alle iniziative che il comune di Cassino sta mettendo in campo per il popolo ucraino.