Politica narcisa, a Cassino governano solo le divisioni

A Cassino tutti contro tutti. Singoli Partiti e grandi blocchi, civici e formazioni sciolte sembrano soffrire tutti dello stesso male. L'individualismo

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Divisi nella Lega, divisi nel Pd, divisi in Forza Italia. Divisi nelle civiche di sinistra e in Fratelli d’Italia. Nel 2020, a Cassino, il virus della frammentazione ha contagiato praticamente tutti i Partiti. A prevalere sono i personalismi, gli individualismi.

Non è un caso che il congresso cittadino del Pd sia stato rinviato sine die, con la scusa del Covid. Il circolo cittadino è immobile da ormai quasi due anni. Da quando, cioè, Marino Fardelli ha rassegnato le dimissioni e lasciato la politica.

Fardelli e le primarie “imposte”

I fratelli Luca e Marino Fardelli

Il fratello Luca, che siede in Consiglio comunale, nei giorni scorsi è tornato a giurare fedeltà a Giuseppe Golini Petrarcone. Cioè al candidato che si è schierato contro il Pd alle scoirse elezioni. Spiegando: «Non sono affatto pentito, mi ricandiderei con Peppino altre cento volte».

Poi, per colpire ancor di più l’amministrazione di centrosinistra che governa la città e che fa muro contro un suo possibile ingresso in maggioranza, è tornato sulla questione della candidatura a sindaco. Lo ha fatto ricordando che il Pd aveva incoronato Petrarcone candidato sindaco con un documento «prima che poi venissero i generali ad imporre altre scelte».

Si riferisce al documento che prevedeva Petrarcone sindaco affiancato da Sarah Grieco e Luigi Maccaro. Un falso politico. Costruito proprio per bloccare la discesa in campo fatta poi da Enzo Salera e tentare di evitare le Primarie. Infatti, già all’epoca delle candidature 2019, era stato proprio Luigi Maccaro a smentire quel documento.

Per Luca Fardelli invece quell’accordo c’era, e oggi lo dice. «Il Partito designò a larga maggioranza Petrarcone sindaco. Quel documento fu cestinato. Lo fu a seguito dell’intervento dei generali del Pd che imposero di fare le Primarie. Quel giorno per me la partita con il Pd locale si è chiusa. Perché io sono stato adempiente allo Statuto, altri che hanno fatto le primarie a mio avviso erano inadempienti per quello che era lo Statuto».

È un falso storico. Almeno a stare ai resoconti dell’epoca. (Leggi qui Pd in crisi epilettica: dimissioni, anzi ritiro, anzi no. Astorre: Primarie e basta giochi).

La reazione: un colpo di Fionda

ENZO SALERA E ROMEO FIONDA

A fornire una versione del tutto opposta è il commissario del circolo Pd Romeo Fionda. Rimprovera a Luca Fardelli di non conoscere lo Statuto.

Un confronto nel quale interviene l’ex segretario del Pd, il fratello di Luca, Marino Fardelli. Pubblicamente, dalla sua pagina Fb lancia il guanto di sfida e si prepara a tornare alla politica attiva. E dice: «Romeo Fionda ha perso l’occasione per stare zitto. Se parla lui allora possiamo parlare tutti dicendo tutto e non solo quello che fa comodo ad alcuni. Per il resto sedetevi sul divano e gustatevi la serie TV Netflix “El Commissario” anche perché in una serie TV è possibile vedere gli episodi precedenti. E senza fatica prima di arrivare all’ultima puntata».

Picano e il plurale scomparso

Ma le fibrillazioni nel Pd sono niente in confronto a ciò che avviene nel centrodestra. Dove il vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Gabriele Picano ha annunciato la mobilitazione per impedire la cancellazione del Collegio elettorale di Cassino. È una delle conseguenze del taglio di 350 tra Deputati e Senatori deciso con il Referendum del 20 settembre: meno seggi da assegnare, meno collegi nei quali eleggerli; Cassino diluita con Terracina, Fondi e Gaeta: impossibile portare un esponente del Cassinate in Parlamento. (Leggi qui Dieci parlamentari se va bene e da dividere in due).

Gabriele Picano e Angela Abbatecola

«Io farò la mia battaglia e proporrò al mio senatore di riferimento Massimo Ruspandini di farsi portavoce tramite i propri colleghi in commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati. Questo in maniera tale che proponga un emendamento che permetta di ridisegnare il collegio Camera che riguarda Cassino. E fare in modo che il cassinate venga inserito nel collegio dell’intera provincia di Frosinone».

Lodevole iniziativa, quella di Picano, che però parla sempre in prima persona singolare. Perché è ormai ufficiale che con la portavoce Angela Abbatecola sono “separati in casa”.

Come nelle Lega. Dove il capogruppo Franco Evangelista fa una battaglia tutta sua sulla manutenzione. Questo mentre Michelina Bevilacqua questa mattina ha annunciato di voler portare in Consiglio comunale una proposta per chiedere che i capolinea Cotral siano dotati di servizi igienici. (Leggi qui Salera divide il leghisti, Mario li ricompatta subito).

Lo stile garbato di Calvani

E a proposito di Consigli, questa mattina la Conferenza dei Capigruppo ha fissato le date per le ultime due sedute dell’anno del Consiglio Comunale di Cassino: si andrà in Aula il 21 e il 28 dicembre. Tra le altre cose si discuterà anche la mozione dell’opposizione che chiede di eliminare la corsia ciclabile. Mozione firmata da Franco Evangelista insieme a Petrarcone, Fontana, Fardelli e Mignanelli, ma non dalla Bevilacqua.

Dall’alto, i consiglieri della Lega Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua. In primo piano Mario Abbruzzese (Cambiamo / Lega) e Francesca Calvani (Forza Italia)

E neanche da Francesca Calvani, capogruppo di Forza Italia, unica eletta della lista forzista e con un numero di voti altissimo, più di 400. Che le garantiscono totale autonomia di manovra. La sua firma non compare mai negli atti dell’opposizione: fino ad oggi ha preferito esercitare il mandato tenendosi lontana dalle polemiche, segnalando le esigenze della città. Allo stesso tempo però il sub commissario del Partito Rossella Chiusaroli, insieme a Mario Abbruzzese, picchia duro contro l’amministrazione.

Mignanelli civico che balla da solo

Poi ci sono i civici, tra cui spicca Massimiliano Mignanelli. Annuncia sin da ora di percorrere tutte le vie possibili, senza escludere nulla, neanche quelle legali. Lo annuncia visto e considerato che da presidente della commissione controllo e trasparenza non riesce ad ottenere gli atti richiesti da mesi e mesi.

Salvatore Fontana, Peppino Petrarcone, Massimiliano Mignanelli

E a Salera manda a dire: «Per questa amministrazione non esistono oppositori, ma nemici. Nemico è chiunque non la pensi come loro. Farebbero meglio a pensare a governare visto che da due anni la città è immobile e non c’è idea di una progettualità futura».

Ma anche lui balla da solo e sembra non avere un particolare affiatamento con Petrarcone e Fontana.

La politica dei partiti, la disciplina e l’onore di far parte di uno schieramento, sembra ormai un lontano ricordo. Talvolta anche a livello nazionale. A Cassino più che mai.