Caro Claudio decidete senza di me: D’Alessandro non va al vertice anti crisi

Il sindaco di Cassino non andrà al vertice convocato dal Coordinatore Regionale di Forza Italia per risolvere la crisi. "È un problema politico vostro: siete voi a dovermi portare la soluzione"

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Caro Claudio, decidete senza di me: il problema è vostro, per una volta portatemi la soluzione e non il problema. Firmato Carlo Maria D’Alessandro. Non si sa se le parole siano esattamente queste. Ma rappresentano in modo chiaro il concetto che il sindaco di Cassino ha inteso esprimere nella lettera spedita nel primissimo pomeriggio al coordinatore di Forza Italia del Lazio Claudio Fazzone.

L’ha scritta subito dopo avere letto su Alessioporcu.it la nota inviata da Fazzone a lui, al vice responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia Mario Abbruzzese, al coordinatore provinciale di Frosinone Adriano Piacentini, al vice presidente nazionale Antonio Tajani, al responsabile del circolo di Cassino Dino Secondino. (leggi qui Fazzone mette mano alla crisi di Cassino: vertice per evitare la sfiducia al sindaco). Una nota con cui Fazzone disponeva la riunione di un vertice per martedi, con cui disinnescare la crisi al Comune di Cassino ed «evitare il voto di sfiducia al sindaco».

Carlo non va

Il sindaco di Cassino ha deciso di non andare a quel vertice. Perché alla base della crisi c’è un problema politico (e non amministrativo), tutto interno a Forza Italia. E quindi ritiene che debba essere il livello politico a dover individuare una soluzione, portandogliela già definita. Così come venne fatto per la nomina di Franco Evangelista ad Assessore: soluzione ora rinnegata da metà Partito. (leggi qui il riassunto della crisi   Si dimettono in tre: ma restano in maggioranza).

Nella risposta inviata al Coordinatore Regionale, Carlo Maria D’Alessandro lo ringrazia per l’invito e per l’opera di mediazione che sta tentando al fine di ricomporre l’unità tra le due anime di Forza Italia. «Voglio rappresentati, però, che questa riunione testimonia un momento politico importante e di grande responsabilità per tutto il partito di Forza Italia di Cassino che sostiene lealmente questa amministrazione, ed il sottoscritto, dal 2016».

E poi l’annuncio: «Ritengo però opportuno non presenziare»

Decidete voi

Perché non va? Sostiene che sia compito della politica trovare la soluzione. Mentre al sindaco compete amministrare la città, traducendo in azione amministrativa gli input politici.

Carlo Maria D’Alessandro sollecita una soluzione «condivisa da parte di tutti i consiglieri e dei responsabili del Partito a livello locale, provinciale, regionale e Nazionale». Dice che la accetterà qualunque sia: «Non avrò alcuna difficoltà a prendere atto di una soluzione definitiva, univoca e ampiamente concordata nella responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati».

In realtà ha deciso lui

La realtà dei fatti è diversa. La lettera inviata nella nottata scorsa da Claudio Fazzone al sindaco, al coordinatore provinciale di Frosinone Adriano Piacentini, al vice presidente nazionale Antonio Tajani ed al vice responsabile nazionale Enti Locali Mario Abbruzzese (padre e padrino politico dell’amministrazione D’Alessandro) non minaccia gesti di rottura. In ogni passaggio dice di volerli disinnescare.

È vero. Così come è vero che è questa, fin dal primo momento, la posizione dei tre consiglieri dissidenti di Forza Italia Rossella Chiusaroli (Capogruppo e consigliere provinciale), Dino Secondino (presidente del consiglio comunale), Gianluca Tartaglia. In posizione critica nei confronti del loro sindaco per non essere stati coinvolti al momento della designazione di Franco Evangelista ad assessore ai Lavori Pubblici. (leggi qui Si dimettono in tre: ma restano in maggioranza). Solo in caso estremo sono pronti a far saltare il sindaco non approvando i conti (leggi qui Ad un Secondino dal baratro: «Se il sindaco non accetta l’azzeramento non ha più bisogno di noi e…»)

Allo stesso tempo però è vero che il sindaco non intende fare passi indietro. Non vuole abdicare al suo ruolo politico: non intende azzerare la giunta come richiesto dai dissidenti (altrimenti qualunque gruppo potrebbe tenerlo in ostaggio); non intende sostituire l’assessore Evangelista, a meno che non sia la maggioranza di Forza Italia a chiederglielo per iscritto al termine dell’incontro con Fazzone.

Ipotesi che rappresenta un’eventualità molto remota: significherebbe che Fazzone è andato a comandare sulle sorti di Cassino, cosa impensabile per il leader Mario Abbruzzese. Per il quale ‘Chi ha i numeri governa‘. E fino a questo momento non sono o tre dissidenti ad avere i numeri. Soprattutto quelli che tra pochissimo saranno indispensabili ad Antonio Tajani per sperare di tornare al Parlamento Europeo dove restare presidente dell’Aula di Strasburgo.

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