C’eravamo tanto votati: Salera e Maccaro ai ferri corti

Nuovo scontro tra l'assessore Maccaro ed il sindaco Salera. A dare fuoco alle polveri è stata la decisione di puntare sul capogruppo Pd Ranaldi alle prossime Provinciali. Ma senza coinvolgere Demos. Che reclama rispetto. E voterà altri.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La frattura è ormai insanabile. Il rapporto tra l’assessore alla Coesione Sociale del Comune di Cassino, Luigi Maccaro, e l’amministrazione di Enzo Salera sembra giunto al capolinea. Al punto che l’interrogativo nei corridoi è solo uno: si dimetterà Maccaro o sarà il sindaco a revocargli l’incarico?

Luigi Maccaro, in realtà, non sembra avere alcuna intenzione di dimettersi. Continua a lavorare, anche se a fari spenti. Ma ieri ha assestato un altro duro colpo alla maggioranza di centrosinistra dopo che il quotidiano “L’Inchiesta” ha dato conto della riunione del Pd nella quale si è deciso di puntare sul capogruppo Gino Ranaldi come candidato alle provinciali.

Il Gino candidato sfuggito

Gino Ranaldi ed Enzo Salera

Nulla che non fosse già noto, per carità: quando il sindaco Enzo Salera nel giugno del 2019 stava mettendo a punto la sua giunta e aveva una sola poltrona per due aspiranti – Francesco Carlino e Gino Ranaldi – chiamò l’avvocato con il quale vanta un ottimo rapporto anche sul piano personale e lo rassicurò sul fatto che, cedendo lo scranno di assessore a Carlino, lui sarebbe poi stato ricompensato con la candidatura alle Provinciali.

Nei giorni scorsi si è svolta la riunione con la quale formalizzare la decisione politica già presa. Il responsabile della comunicazione Danilo Grossi stava lavorando alla strategia con la quale rendere poi pubblica la notizia. Non aveva fatto i conti con la smania di protagonismo del consigliere Fausto Salera che ha raccontato tutto. E si è raccomandato più volte con l’incolpevole giornalista di puntualizzare un aspetto importante. E quale? La rivoluzione che vorrà portare Gino Ranaldi, se eletto, a Palazzo Iacobucci? Che il Pd ha un programma rivoluzionario per la Ciociaria? Che quella all’interno del Pd è stata una trattativa difficile ma alla fine la maggioranza ha trovato un accordo? No, nulla di tutto questo. Più semplicemente il consigliere ha implorato: “Mi raccomando, scrivi che la riunione l’ho organizzata io”.

Quando Enzo Salera e Danilo Grossi hanno visto che la situazione gli era sfuggita di mano, sul ‘povero’ Fausto Salera si è scatenato un fuoco di fila. Perché avevano pensato ad una strategia di comunicazione che accompagnasse quella decisione: intendevano trasmettere un messaggio di unità e coesione, proiettare l’immagine di un Partito che si confronta e poi fa sintesi su un nome. In quel modo invece Fausto Salera gli ha bruciato tutto. E pure al Partito.

I veri problemi arrivano ora

L’ASSESSORE LUIGI MACCARO

I guai però non sono finiti per la maggioranza, per il candidato in pectore Gino Ranaldi e soprattutto per il sindaco Enzo Salera. Arrivano adesso, quelli veri.

L’assessore Luigi Maccaro torna infatti a denunciare la superbia politica del sindaco e del suo cerchio magico. “Non tutta la maggioranza sostiene Ranaldi, che non si è nemmeno scomodato a chiedere il voto a Demos. Tutto viene dato per scontato. E invece non è così perché i consiglieri di Demos hanno tutt’altro orientamento rispetto al voto Provinciale. Il sindaco e il suo cerchio magico si sentono forti e blindatissimi tant’è vero che non sentono nessun bisogno di confrontarsi con la maggioranza sulle decisioni da prendere”.

E per rinfrescare la memoria sia a Ranaldi che a Salera, dice: “Demos chiede rispetto. A differenza del Partito Socialista da cui proviene Ranaldi, Demos ha fatto la lista e ha consentito a Salera di arrivare al ballottaggio, superando Petrarcone. Ora chiede rispetto e pieno coinvolgimento nelle scelte”. Luigi Maccaro torna insomma ad evidenziare il ruolo decisivo della sua compagine. L’importanza che ha avuto due anni fa nell’ascesa di Enzo Salera e nella vittoria del centrosinistra.

I rumors dal palazzo della Provincia dicono che la formazione politica guidata nel Lazio da Paolo Ciani ed in Ciociaria da Luigi Maccaro, si conterà votando il vice presidente uscente Luigi Vacana.

Tre soluzioni per la crisi con Maccaro

Luigi Maccaro, Enzo Salera, il consigliere regionale di Demos Paolo Ciani ed il consigliere di Cassino Bruno Galasso

Ora, però, i rapporti tra i due sono logori ed appare impossibile governare altri tre anni in queste condizioni. Qualcuno fa notare che in realtà Luigi Maccaro non ha il pieno controllo sul gruppo consiliare composto da Bruno Galasso e Alessandra Umbaldo. In ogni caso appare improbabile che tale dichiarazione di “sfiducia” a Ranaldi non sia stata concordata con i suoi consiglieri. Ma il punto è dirimente, per il futuro assetto: perchè una cosa significherebbe avere Demos all’opposizione; altra cosa la sostituzione dell’ assessore Maccaro con un altro sempre in quota Demos e con la lista che resterebbe quindi organica alla maggioranza.

Anche se i più ottimisti non escludono la terza ipotesi: quella più difficile, ma non impossibile: ovvero quella della ricucitura.

Quel che è certo è che ormai la luna di miele in maggioranza è terminata e ora inizia la resa dei conti. L’opposizione consiliare, intanto, attende ancora la convocazione da parte del sindaco e resta alla finestra a godersi lo spettacolo. (Leggi qui). E’ il primo, del resto, dopo quasi due anni di amministrazione Salera. Dunque, imperdibile!