Ciaone dal Tar per Petrarcone: respinto il ricorso

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Finisce con un ciaone scritto a commento di una foto postate su Facebook dai sostenitori del sindaco di Cassino. Poco elegante ma rende l’idea. Le elezioni sono valide. A Cassino non si tornerà a votare: Carlo Maria D’Alessandro rimane sindaco. Il ricorso presentato dal suo avversario Giuseppe Golini Petrarcone è stato respinto dai magistrati della Prima Sezione del Tribunale Amministrativo regionale. Hanno giudicato quel ricorso in parte infondato e in parte inammissibile.

I punti del ricorso
Per quali motivi, lo si saprà solo con la pubblicazione della sentenza. Petrarcone aveva eccepito la regolarità del voto sostenendo che non quadrassero i conti delle schede: la somma delle schede votate più quelle rimaste inutilizzate non era pari a quelle vidimate il sabato all’inizio delle elezioni.

La difesa dell’amministrazione D’Alessandro ha eccepito che il numero delle schede votate più quelle rimaste in bianco quadra alla perfezione. In diverse sezioni ci sono un paio di schede ‘vidimate‘ in più. Ma non voti dubbi.

C’è poi la questione del candidato presente in due liste a sostegno del candidato sindaco Tullio Di Zazzo (ora assessore con D’Alessandro). La legge impone che ci si possa candidare in una sola lista. Invece l’ingegner Di Zazzo è finito in entrambe le liste (la 25 e la 26) che componevano lo schieramento.

L’avvocato Massimo Di Sotto ha ribattuto che: «Il candidato era presente solo nella lista 25. Per la lista 26 non ha mai reso dichiarazione di accettazione. Pertanto non ha ricevuto alcuna preferenza nella lista 26». Quindi, nessun vantaggio.

Il ricorso di Petrarcone puntava il dito poi sui verbali di molte sezioni. Sosteneva fossero stati compilati senza rispettare le norme. La difesa ha ribattuto: vengono contestate le firme messe da presidente, segretari e scrutatori. Non viene contestato il contenuto dei verbali.

L’inammissibilità
D’Alessandro poi ha sostenuto che il ricorso Petrarcone fosse stato depositato al Tar fuori tempo massimo. E fosse privo della ‘prova di resistenza’. Cioè la dimostrazione pratica che, senza i vizi portati all’attenzione del Tar, le elezioni avrebbero avuto un esito diverso.

I giudici hanno rigettato il ricorso. Si riparlerà di elezioni tra quattro anni e mezzo.

Le reazioni
Il sindaco D’Alessandro commentato dicendo: «Non avevamo dubbi e proprio per questo riponevamo la massima fiducia nella magistratura, alla quale ci siamo affidati con serenità. Speriamo che sia finita la stagione delle polemiche e possa iniziare quella del corretto e leale confronto politico tra maggioranza ed opposizione»

C’è un’altra foto che racconta la giornata. Che fa da contraltare a quella del Ciaone. E’ la foto che ritrae gli sconfitti. Peppino Petrarcone e Marino Fardelli, perplessi nell’aula del tar di Latina. Fardelli in serata ha detto: «Prendiamo atto del rigetto del ricorso e rispettiamo la sentenza. La mia vicinanza a Peppino Petrarcone in questo momento si rafforza così come la convinzione che la stoffa di un politico non si acquisti con una elezione. Le frasi celebrative di alcuni amministratori lo confermano».

E per il futuro? «Il gruppo resta coeso e determinato anzi, proprio certe reazioni ci spronano ad andare avanti per il bene di questa città. Mi sento di dirlo a gran voce: grazie Peppino grazie al popolo arancione che rappresenta il 49% in città ma la Politica non termina di certo oggi. Andiamo avanti insieme!»

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