Duro smog, sed smog: l’ordinanza anti traffico a Castrocielo

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Misteri della burocrazia. Anche Castrocielo, ridente località di collina, con il centro urbano collocato su un’altura a 250 metri sul mare, è stata inserita tra i Comuni di Classe 1, cioè tra quelli ad alto rischio d’inquinamento. E per questo devono far scattare rigorose misure di sicurezza se il livello di smog sale. Lo prevede il Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria messo a punto da una commissione di studiosi insediati presso la Regione Lazio.

Appena arrivata la comunicazione, nello storico palazzo municipale si sono guardati in faccia. Ed hanno pensato: «Deve esserci un errore». Anche perché nel centro cittadino passeranno al massimo cinque macchine al giorno. Ed il resto dei 27 chilometri quadrati di territorio comunale sono spalmati tra monti e campagne. Ma vuoi vedere che gli scienziati romani hanno piazzato le centraline a ridosso dell’autostrada o della Casilina? Cioè in periferia, dove c’è un mucchio di traffico ma poche case?

I numeri sono numeri. La legge è legge. Ed il sindaco Filippo Materiale, non ha perso tempo. Da Roma vogliono un provvediemnto anti smog? E allora il professore di Latino, tra i papà del Certamen Ciceronianum, gli fa un’ordinanza con cui rispettare la norma. In maniera rigorosa.

Codice alla mano, vediamo cosa si deve vietare. Innanzitutto: stop al traffico sulle arterie più trafficate. E qui sorge il problema: le transenne sull’autostrada dove vanno collocate? Philippus Materialibus insieme ai suoi vigili urbani ha esaminato la situazione: i cavalli di frisia con i reticolati dove li piazziamo? Le macchine vanno fermate dopo il casello di Cassino e prima di quello di Pontecorvo? Quindi entrano in A1 ma non possono più uscire. Sai che casino! Poco da discutere è la principale fonte di smog automobilistico. Soprassediamo.

Bisogna bloccare la Casilina. Qui è più facile: la striscia bianca che divide la strada segna il confine: su un lato è Castrocielo e sull’altro è Aquino. Quindi? Si deve bloccare subito una corsia: dopo Piedimonte San Germano e fino a Roccasecca, tutti su metà strada. Poi qualcuno ha fatto notare: ma il numero di macchine che passa rimane lo uguale, come si abbatte lo smog? Vaglielo a spiegare agli scienziati romani che solo una pacca di Strada Regionale 6 attraversa Castrocielo… Soprassediamo.

Si potrebbe bloccare la Leuciana. Significa chiudere, appena le vetture hanno varcato in uscita il Casello. E dove vanno? Rientrano. E se ne tornano a casa. Niente da fare. Impraticabile.

Nessuno pensi che a Castrocielo non si vuole fare l’ordinanza anti smog. Però, tolta l’autostrada, la Casilina e la Leuciana, restano la via d’accesso al paese e quella d’uscita per Roccasecca. Significa isolare Castrocielo. Rimane la strada che porta al monacato di Villa Euchelia dove ci sono le suore e gli anziani che assistono: ma dopo 300 metri è piena montagna.

E allora, che si fa? Roma vuole l’ordinanza? E noi gli facciamo vedere che la sappiano fare. Philippus Materialibus, al governo di Castrocielibus dagli anni Settanta, ha vietato tutto ciò che poteva. Lo ha fatto con il provvedimento numero 846 del 20 gennaio 2017.

Pertanto si dispone che:

    • i cittadini usino i mezzi pubblici per gli spostamenti (poi, che Castrocielo abbia un centro urbano talmente piccolo che lo giri a piedi, non ci siano né tram né circolari, l’ultimo mezzo pubblico visto in centro era l’omnibus trainato a cavalli dalla ditta Cialone, è un altro discorso).
    • Vietato tenere i bambini a 30 cm dal suolo. Quindi: stop ai passeggini. Vuoi vedere che a Roma hanno i passeggini inquinanti?
    • Vietato agli anziani passeggiare alle prime ore del mattino nelle zone interessate da persistenti emissioni di smog. Era ora! Basta con queste comitive di pensionati castrocielesi che assistono al sorgere del sole passeggiando con l’asciugamani sul collo nel bel mezzo dell’autostrada.
    • Vietato tenere una condotta di guida aggressiva. A qualcuno bisognerà spiegare che significa ‘non devi correre‘ e non vieta di dire ‘ncul’ a mammeta‘ se ti allungano il sorpasso o escono all’improvviso dall’incrocio.
    • Limitazione dell’erogazione di energia termica. Quindi, i vigili andranno campagna campagna, con il termometro, per controllare che nessuno metta un ciocco di legno in più nel caminetto. Niente eccezioni né per anziani né per bambini in casa. A Roma sono stati chiari: c’è rischio di inquinamento.
    • Riduzione delle polveri da risollevamento mediante interventi di lavaggio delle strade. Al che, Luigiozza ebbe a pensare: Ma tu vuò vedè che sti romani sanno che ietto l’acqua all’asfalto quando s’scalla in estate? Perchè altri che lavano le strade a Castrocielo non ci stanno…
    • Divieto di raduno di auto d’epoca. Professò ma io con la Cinquecento quella vecchia posso girà o no?
    • Divieto di sosta e di fermata di autoveicoli privati nei pressi delle scuole.  Ma a Roma le creature le lanciano dal finestrino, per farle entrare a scuola?
    • Divieto di sagre. Vabbè, qui è sempre festa, ma sagre vere e proprie a gennaio e febbraio…

Poche chiacchiere. Lo prevede la norma. E a Castrocielo l’hanno applicata. A spiegargli quanto è stupida la legge, Philippus Materialibus  il sindaco che di fronte ad un funzionario romano che lo trattò con sufficienza iniziò a parlare in latino per oltre mezz’ora e non vi fu modo di fargli cambiare idioma, non ha nemmeno perso tempo a dirlo. Sicuramente, qualche massima di Giovenale, lo ha saggiamente consigliato. A lui. Non ai romani, che ancora una volta non hanno ascoltato il poeta di Aquinum.

Ma se vogliono, Philippus Materialibus  è disponibile per lezioni private. A condizione che scendano dall’Urbe fino a Castrocielo usando il calesse, il cavallo a sella o pelo, un ciuco o anche a piedibus. Perché a Castrocielo c’è fortissimo rischio di inquinamento.

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