Catalent: scordatevi i bioreattori, al limite siringhe

Catalent gela l'ottimismo di Zingaretti. Il maxi investimento ormai è andato in Inghilterra. Ad Anagni verrà finanziata una linea per mettere i vaccini direttamente nelle siringhe. Poca roba.

Poca roba. Nicola Zingaretti manifesta ottimismo sul futuro di Catalent e parla di “un canale di dialogo aperto” con l’azienda che stanca di aspettare le autorizzazioni ha trasferito il suo investimento da 100 milioni di euro dallo stabilimento farmaceutico di Anagni a quello nell’Oxfordshire. Ma è un ottimismo fondato su poca roba, meno di un contentino.

La verità è che Catalent ha confermato il suo impegno per una nuova linea di infialamento dei vaccini. È quella che li fornirà direttamente all’interno delle siringhe. Sciocchezze se paragonata al progetto spostato nell’Inghilterra meridionale: otto bioreattori destinati alla produzione di principi attivi dei vaccini, tecnologie che in Italia oggi non esistono che avrebbero portato Innovazione e Ricerca oltre a cento posti di lavoro per professionalità medio-alte. 

È la stessa differenza che passa tra l’accesso al girone finale di Champions League e la finale del quadrangolare di agosto. (Leggi qui i precedenti).

Miliardi di investimento

Nicola Zingaretti (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Nicola Zingaretti però è ottimista “perché credo che con Catalent si sia avviato un proficuo rapporto che possa portare ad ulteriori e altri investimenti, qualora si risolveranno i problemi che hanno denunciato giustamente”. Sarebbe una beffa: perché risolvere ora il problema delle autorizzazioni servirebbe a nulla: Catalent ha già comprato il Vaccine Manufacturing and Innovation Center in Inghilterra. lo completerà nell’ambito di un investimento da 160 milioni di dollari.

Il Governatore del Lazio spera di creare nuove condizioni di attrazione degli investimenti. Anticipa il “potente investimento che stiamo preparando e che presenteremo il 13 maggio. Miliardi e miliardi di euro, per la nostra economia e per le infrastrutture, che proietteranno la nostra Regione nel futuro“.

Catalent, l’occasione per riformare

Il caso Catalent e prima ancora quello di Acs Dobfar che tre anni fa ha rinunciato ad un investimento da quasi 50 milioni sempre ad Anagni, hanno avuto il merito di mettere a nudo gli scandalosi tempi di attesa che devono affrontare le aziende nel Lazio.

La Catalent di Anagni

Il caso Catalent – ha ammesso oggi Nicola Zingaretti può essere l’occasione per mettere finalmente mano a leggi che vanno cambiate. Da questa vicenda dobbiamo trarre la lezione di spingere affinché si possano semplificare le norme e correre di più. Continuando contemporaneamente con accordi di programma e investimenti a far crescere le aziende nella nostra regione”.

La Regione Lazio ha contattato il Governo. Nicola Zingaretti ha chiesto “di aggredire le norme per semplificare la vita agli imprenditori ma anche ai dirigenti degli enti pubblici“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i sindacati. Hanno chiesto un tavolo interistituzionale con due ministeri. Sono quelli dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica perché ci sono varie competenze sulla questione Catalent che ricadono nell’ambito ministeriale. “Questo tavolo – hanno spiegato i sindacati – dovrebbe servire innanzitutto per capire se c’è la possibilità di recuperare le autorizzazioni fino ad oggi negate ed evitare che si ripetano fatti del genere. E se c’è la possibilità di snellire la parte burocratica per permettere a tutte quelle aziende che oggi sono in attesa di accelerare gli iter burocratici”. 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright