Cavallari bis: consigliere e ora presidente grazie al centrodestra. Ma è Renziano

Maretta nel Pd per la possibile assegnazione ad Enrico Cavallari della commissione Sviluppo. Sta per mollarla Maselli dopo il passaggio in Fratelli d'Italia.

Enrico Cavallari benedice il centrodestra per la seconda volta. La prima è stata quando lo ha eletto Consigliere Regionale del Lazio nella lista della Lega. Scendendo dal Carroccio subito dopo l’elezione. Ora si prepara a prendere la presidenza della strategica commissione Attività Produttive e Sviluppo Economico. La sta lasciando libera Massimiliano Maselli che oggi è passato a Fratelli d’Italia uscendo da Noi con l’Italia (la Quarta Gamba costruita da Silvio Berlusconi e sparita subito dopo il voto).

Enrico Cavallari – Foto: © Imagoeconomica Stefano Carofei

I Consiglieri FdI non vogliono avere a che fare con il Governo Zingaretti e l’ingresso nel loro Gruppo impone a Maselli di lasciare l’incarico. Frutto di un accordo di inizio legislatura, quando ancora non esisteva una maggioranza numerica. Salvo colpi di scena, sarà l’ex leghista il prossimo presidente della commissione. Anche se lui nega ogni cosa.

Cavallari era sceso dal Carroccio poche settimane dopo l’elezione in Regione. Colpa di insanabili contrasti con il coordinatore del Lazio Francesco Zicchieri e le sue linee politiche. Per oltre un anno allora Cavallari (insieme a Giusppe Cangemi, uscito da Forza Italia) ha sostenuto Nicola Zingaretti attraverso un Patto d’Aula, assicurandogli di volta in volta quella maggioranza che invece non aveva ottenuto dalle urne. Dalle quali il Governatore era uscito confermato ma con appena 25 consiglieri su 51.

Nell’estate 2018, appena sottoscritto il Patto d’Aula Enrico Cavallari era stato eletto presidente della commissione sul Monitoraggio e attuazione delle leggi (poltrona che tuttora mantiene). Nei giorni scorsi, ‘folgorato’ dalla creatura renziana Italia Viva è entrato nel centrosinistra diventando un vero e proprio ago della bilancia nella maggioranza.

Stando alle indiscrezioni, adesso Cavallari si appresta ad ottenere il riconoscimento per il salto della barricata che garantisce a Zingaretti di avere 26 consiglieri in Aula. Ed eventualmente di continuare a trattare con molta più tranquillità con i 5 Stelle. Partendo da una oggettiva posizione di forza.

Presidente e vice

Enrico Cavallari e Marietta Tidei, passati con Italia Viva

Con l’assegnazione a Cavallari del posto rimasto vacante nella commissione Attività Produttive e Sviluppo Economico, Italia Viva si ritroverà ad avere allo stesso tempo presidente e vice. Il numero due della commissione infatti è Marietta Tidei, l’altro esponente del movimento renziano alla Pisana.

La decisione di affidare l’incarico ad un esponente renziano sta generando qualche fibrillazione nel centrosinistra. Si somma con la scelta fatta nei giorni scorsi dal presidente Nicola Zingaretti di nominare due assessori tecnici per sostituire gli uscenti Gian Paolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi, diventati sottosegretari nel governo Conte 2.

Nel centrosinistra molti si attendevano un rimpasto più ampio. Soprattutto che coinvolgesse esponento politici. La scelta dei tecnici e ora questa di affidare la Commissione a Cavallari sta aumentando le fibrillazioni nel Pd. Dove i mal di pancia erano antichi e legati a una gestione delle dinamiche politiche non solo interne al gruppo ma più in generale nei rapporti con la presidenza.

Niente sfaldamenti

Secondo le indiscrezioni raccolte dall’agenzia Dire, non sembrano esserci rischi di uno sfaldamento delle truppe di Zingaretti. Semmai il “pericolo” per il governatore può arrivare da nuovi transiti in Italia Viva.

Rodolfo Lena con Nicola Zingaretti

Ad esempio, la posizione di Valentina Grippo è ancora in stand by. Così’ come non è ancora del tutto tramontata la possibilità di un’uscita dal Pd di Rodolfo Lena, al quale, secondo alcuni rumors, piacerebbe tornare in commissione Sanità. Lì dove siede ancora l’attuale presidente del Consiglio, Mauro Buschini, designato a quell’incarico quando era ancora capogruppo e per niente intenzionato a mollarlo. Lena, sostengono le indiscrezioni, punterebbe a riprendersi la presidenza che aveva avuto per tutta la scorsa legislatura.

Tuttavia, Lena è attualmente presidente della commissione Affari Istituzionali e un suo passaggio in Italia Viva con ogni probabilità gli costerebbe l’incarico. Proprio perchè, sussurrano nei corridoi della Pisana, l’accordo per una presidenza di commissione a Italia Viva si sarebbe chiuso sul nome di Cavallari.

Altre indiscrezioni sostengono che un riallineamento delle Presidenze di Commissione avverrà a giugno. Mettendo fine così ai mal di pancia politici.

Visto che ora il centrosinistra ha una maggioranza, dall’altra c’e’ chi continua a ricordare che a gennaio, con le elezioni in Emilia Romagna e Calabria, ci sarà uno snodo fondamentale per tutti: Governo nazionale, Nicola Zingaretti (nella sua veste di segretario del Pd) e pure Regione Lazio.

Una sconfitta del centrosinistra, soprattutto in Emilia Romagna, sarebbe il segnale del tutti a casa.

Cavallari nega

Io alla presidenza della commissione Sviluppo Economico? La voce è infondata. Non ho alcun premio da incassare” ha detto nel pomeriggio Cavallari. Il quale assicura “Matteo Renzi ha aperto al centro-destra e ai liberali, per questo ho aderito al progetto“.

L’appoggio da parte di Italia Viva a Zingaretti è una scelta di Renzi – aggiunge Cavallari – pertanto la questione legata alle presidenze di commissione verrà gestita direttamente dai Partiti“.

Maselli ed i suoi Fratelli

Il Gruppo FdI in Regione Lazio con Maselli

Ad innescare il tutto è stata la decisione di Massimiliano Maselli. Da oggi entra ufficialmente nel gruppo del consiglio regionale del Lazio di Fratelli d’Italia. L’annuncio è stato fatto in conferenza alla Camera dei Deputati.

Maselli si dice “orgoglioso di far parte di questo Partito“. Esulta Giorgia Meloni perchè “prosegue l’allargamento di Fdi verso esperienze compatibili e convergenti con la nostra“.

Con questa aggiunta, sottolinea la leader FdI, “diventiamo il gruppo più numeroso di centrodestra alla regione Lazio e ci confermiamo come la pricipale e piu’ stringente opposizione alla Giunta Zingaretti“.

L’allargamento parte da Atreju 2018, ricorda Meloni, “all’epoca l’appello fu subito raccolto da Fitto e Ciocchetti. Dicevano che stavamo facendo un accordo elettorale ma non e’ stato cosi. Si tratta di un progetto politico di crescita comune e i risultati raggiunti negli ultimi mesi dicono che ci avevamo visto giusto. Siamo sulla buona strada“.

Hanno aderito a Fratelli d’Italia anche il consigliere metropolitano a Roma Giovanni Libanori, il consigliere Franco Federici dell’VIII Municipio, il consigliere Roberto Martino del XIII Municipio e il consigliere comunale a Rieti Stefano Eleuteri