Il declino di Caligiore è l’ultimo atto del tramonto del centrodestra in Ciociaria

Fino a pochi anni fa il sindaco di Ceccano, insieme a Nicola Ottaviani (Frosinone) e Carlo Maria D’Alessandro (Cassino), dettava la strategia in assemblea. Poi improvvisamente è cambiato tutto e la coalizione si è dimostrata fragilissima senza i partiti. E può ancora peggiorare.

La vittoria di Roberto Caligiore a Ceccano rappresentò il capolavoro di Massimo Ruspandini, non ancora senatore in quel momento. Una coalizione civica, piena di candidati giovani. Con i partiti relegati in seconda fascia, presenti con i loro esponenti. Ma sullo sfondo, senza farsi notare. Anche se il garante politico era proprio lui, Massimo Ruspandini, nel ruolo di vicesindaco.

Massimo Ruspandini © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Naturalmente il percorso di qualsiasi Amministrazione è lungo e destinato a cambiare la fisionomia delle alleanze. A pochi mesi (si vota in primavera) dalle elezioni comunali Roberto Caligiore è in crisi. Ad un passo dal poter essere sfiduciato, ma se anche dovesse restare in carica l’impressione che ormai sia “azzoppato” sul piano politico è molto forte. Massimo Ruspandini, nel frattempo diventato senatore di Fratelli d’Italia, guarda ma non interviene. Non direttamente perlomeno. Già questo dà il senso della solitudine di Caligiore in questo particolare momento.

La vicenda di Ceccano è l’ennesimo episodio che conferma come in realtà le coalizioni siano finite. Pochi anni fa il centrodestra provinciale era maggioritario nelle assemblee dei sindaci, al punto che arrivò a proporre e a far votare la rescissione con il gestore del servizio idrico. L’asse era formato da tre sindaci: Nicola Ottaviani (Frosinone), Carlo Maria D’Alessandro (Cassino), Roberto Caligiore (Ceccano). I primi due di Forza Italia, l’altro di Fratelli d’Italia.

Foto © Imagoeconomica Stefano Carofei

Poi improvvisamente è cambiato tutto. La rescissione è un lontano e sbiadito ricordo, il centrodestra sul piano provinciale ha ricominciato a perdere in ogni tipo di assemblea. Carlo Maria D’Alessandro è stato sfiduciato, a Cassino Mario Abbruzzese ha perso le elezioni e iniziato la parabola discendente. Non fa più parte di Forza Italia ma di Cambiamo. A Frosinone Nicola Ottaviani ora sta con la Lega, tiene la maggioranza con il pugno di ferro. Però i malumori non mancano. Mentre a Ceccano Roberto Caligiore è ormai spalle al muro.

Senza partiti e senza coalizione si può vincere, ma poi è complicato governare. La morale della favola è questa.

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