Ceccano, la differenza nel Pd la fanno i Civici

L'analisi del voto Dem a Ceccano. L'operazione che trasforma Andrea Querqui in un ponte naturale per il dialogo di tutto ciò che è a sinistra dell'attuale amministrazione. A trazione FdI

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Alle Regionali 2023 il Pd ha preso quasi il 30% (2.396 voti) a Ceccano. I Dem, che non hanno nemmeno rappresentanza in Consiglio comunale, sono ad appena un punto dalla capolista Fratelli d’Italia: che guida il Centrodestra e l’Amministrazione comunale. (Leggi qui Ceccano, Centrodestra ancora al 51% ma il Pd si consola).

In città il tandem tra Andrea Querqui e Sara Battisti (rieletta consigliera regionale con 16.915 preferenze) ha calamitato 1.843 voti per lui ed altri 1.031 per lei. A livello provinciale, dove l’una ha portato acqua al mulino dell’altro, Querqui è riuscito a raccogliere ben 6.403 consensi: un ottimo risultato, visto che si parla della candidatura indipendente di un consigliere comunale d’opposizione.

Non a caso Pensare Democratico, componente provinciale guidata da Francesco De Angelis, lo vedrebbe bene come prossimo candidato a sindaco del Centrosinistra. O quantomeno come testa di ponte per creare un dialogo serio con tutto quel mondo che sta nel centrosinistra ma non sta nel Pd.

Quelli che hanno votato Querqui

Andrea Querqui con le consigliere Emanuela Piroli e Mariangela de Santis

A Querqui le preferenze casalinghe sono arrivate grazie al lavoro di squadra fatto con le comunità politiche di Cives Ceccano, Nuova Vita e Progresso Fabraterno.

Cives è rappresentata in Consiglio comunale all’interno del gruppo consiliare Il Coraggio di Cambiare, che è formato dalla già candidata sindaca Emanuela Piroli e lo stesso Querqui. Nuova Vita è il gruppo guidato in assise dalla consigliera Mariangela De Santis. Progresso Fabraterno è il movimento giovanile presieduto da Francesco Ruggiero, primo dei non eletti della lista Cives Ceccano.

È tutto un mondo che non si riconosce in questo Partito Democratico. Ma ideologicamente non sta a troppi chilometri di distanza. La sfida del prossimo Congresso nazionale sarà quella di generare un Partito nel quale formazioni come queste possano sentirsi a casa. O, come nel caso di Emanuela Piroli, possano tornare a sentirsi a casa: lei nel Pd c’è stata e per un anno ha anche guidato la Sezione di Ceccano. Poi i giochi delle correnti l’hanno portata ad uscirne a gambe levate.

L’amaro dell’astensionismo

Andrea Querqui

«Sono contento di come abbiamo lavorato in questo mese, nonostante il risultato regionale», commenta Andrea Querqui. Mette il dito nella piaga: «Ciò che lascia l’amaro in bocca è ancora una volta l’impressionante dato sull’astensionismo. Circa la metà degli elettori ha deciso di non recarsi alle urne. Questa è la testimonianza del disinteresse e della delusione dei cittadini di fronte alla politica».

Il congresso Pd per primo dovrà trovare una risposta. «Questa percezione va capovolta. Ci si può riuscire tramite personaggi onesti e azioni utili per la collettività. Al netto di ciò, non posso ignorare il risultato di Ceccano, che è una boccata di freschezza per il centrosinistra».

Querqui & Co.: più della metà dei voti del Pd

Andrea Querqui con il movimento giovanile Progresso Fabraterno

Sono di Querqui, terminale offensivo dei progressisti cittadini, più della metà dei voti conquistati in città dalla lista del Partito Democratico (2.396).

Giulio Conti, segretario del Pd Ceccano, ha invece spostato i suoi quasi trecento voti al candidato Antonio Pompeo: leader di Base Riformista, abbracciato pur invano da ben 14.546 elettori della provincia. 

Le correnti ciociare si sono ricontate, la maggioritaria resta sempre Pensare Democratico (Battisti), con oltre duemila voti in più di Base Riformista (Pompeo): una differenza di 2mila voti, quasi quanto quelli portati dall’indipendente Querqui a un circolo cittadino rifondato più di un anno e mezzo fa, per l’ennesima volta, e premiato da 1.448 votanti alle Elezioni Politiche 2022. Alle Regionali 2023, candidando il civico Querqui, se ne sono aggiunti altri quattrocento. 

Il confronto necessario

Giulio Conti con Antonio Pompeo

Le Regionali 2018? Quando Nicola Zingaretti si candidò per il secondo mandato, Il Pd post renziano prese il 18% a Ceccano: 1.974 voti, più o meno quelli presi ora da Querqui. La Segretaria del circolo cittadino? Era Emanuela Piroli, che alle Comunali 2022 – sostenuta da Cives Ceccano e dalle Sinistre, ma non da Pd e Nuova Vita – ha poi portato a casa oltre tremila voti. All’epoca Cives Ceccano ne aveva presi 1.114, di cui 443 di Andrea Querqui. 

A sostegno del candidato sindaco Marco Corsi (candidatosi con la Lega alle recenti Regionali), invece, Nuova Vita era arrivata a quota 584 (296 di Mariangela De Santis) e i Democratici di Ceccano (il Pd senza simbolo e senza Giulio Conti) si erano fermati a 497: non riuscendo ad eleggere un proprio consigliere comunale.

Conti, in una lista civica di stampo socialista, aveva invece conquistato 187 preferenze. Alle Comunali Cives, Nuova Vita, il Pd ‘civico’ e Conti, mettendoli insieme, avevano preso esattamente 2.382 voti. E 2.396, appena quattordici in più, sono quelli che ha preso il Pd a Ceccano alle Regionali 2023.

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