La rivolta dei 25: Giulio Conti condanna la segretaria Pd di Ceccano

In 25 rassegnano le dimissioni dall'organismo dirigente del Partito Democratico di Ceccano. Chiedono la testa della segretaria cittadina Emanuela Piroli. Ora tutto è nelle mani del reggente Domenico Alfieri.

Le dimissioni sono state presentate. Le hanno firmate in venticinque. Ora sono nelle mani del Reggente del Partito Democratico in provincia di Frosinone Domenico Alfieri. Il protocollo della Federazione provinciale Pd le ha registrate con il numero 41/318.

È il preavviso di rottura nel Pd di Ceccano. O il preavviso di sfratto per la segretaria del Circolo Emanuela Piroli.

 

A siglare le dimissioni sono stati 25 tra dirigenti cittadini e provinciali del Partito, tutti di Ceccano. Avevano già ufficializzato la revoca della loro fiducia alla segretaria, nessuno è intervenuto, nessun dibattito è stato aperto: ora si sono dimessi.

Hanno lasciato l’organismo dirigente del Pd. Non il Partito. Denunciano la “totale assenza di un confronto politico interno” e che “il quadro politico è ulteriormente degenerato in questi giorni“.

Parlano di “totale mancanza di attività politica sul territorio“. Denunciano l’assenza “delle regole basilari della vita democratica interna al Pd“. E che “l’attuale segreteria ha limitato irragionevolmente ogni forma di partecipazione dei membri del circolo alla vita del Pd“. Pertanto “con estremo rammarico siamo costretti a rassegnare le dimissioni dal Direttivo cittadino Pd“.

 

Il reggente Domenico Alfieri nei giorni scorsi aveva tentato di mediare. Aveva sollecitato l’apertura di un confronto interno. Soprattutto con Giulio Conti, lo storico consigliere della sinistra cittadina. C0’è lui dietro all’operazione. Il problema sono soprattutto le trattative avviate in vista delle prossime elezioni comunali di Ceccano (leggi qui Il futuro segnato della Segretaria Pd di Ceccano). Il blocco dei 25 ritiene che si stia andando verso un’aggregazione che non sarà competitiva.

 

Ora starà a Domenico Alfieri trovare una soluzione. Il pragmatismo di Partito impone una sola soluzione: commissariamento del Circolo, decantazione della situazione, nuovo congresso cittadino. In caso contrario significherebbe avvallare uno dei due fronti. Cioè la spaccatura.

 

 

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