Buschini ‘Grinch’ del Natale ceccanese: lo dice FdI

Scontro natalizio fra FdI e Pd regionale, accusato da Alessandro Savoni di aver escluso Ceccano dai contributi a tema. "Per antipatia politica". Buschini non ci sta e ricorda al 'fratello d'Italia' che politica e istituzioni sono due cose diverse.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

I rinnovati Fratelli d’Italia di Ceccano e il solito Pd regionale hanno litigato ancora. Come cane e gatto, si sono azzuffati nuovamente davanti a una “ciotola” vuota. Prima a dividerli era la discarica di via Anime Sante, poi la Casa della Salute e ora il Santo Natale. Anche stavolta il mancato arrivo di finanziamenti dalla Pisana viene visto come una ritorsione politica del Partito Democratico contro una citta guidata da un sindaco FdI.

Nell’occasione si parla dei contributi a sostegno delle iniziative di valorizzazione delle tradizioni natalizie. Quelli concessi come di consueto, anche e soprattutto in tempi di Covid, dalla Presidenza del Consiglio regionale. Li hanno presi i 41 Comuni ciociari che hanno risposto velocemente al bando da 1.6 milioni. La graduatoria, infatti, è stata stilata sulla base del criterio temporale delle domande risultate ammissibili. Fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Per questo motivo, pur essendo idonei, sono stati tagliati fuori cinque enti della provincia di Frosinone. Altri 24, invece, sono rimasti a secco perché hanno inviato i loro progetti natalizi in maniera errata o senza qualche documento obbligatorio.

Savoni: noi esclusi per “antipatia”

Il consigliere Alessandro Savoni

Ceccano? L’amministrazione comunale guidata dal sindaco FdI Roberto Caligiore sostiene che la richiesta di contributi sia stata spedita via Pec, ma non sia stata accettata. Con tanto di “frecciatina” scagliata dal consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Savoni, delegato al Commercio: «Siamo abituati a fare da soli ben consapevoli di non essere nelle simpatie della Presidenza del Consiglio regionale. – ha dichiarato l’esponente dell’amministrazione a guida FdI –. Abbiamo fatto da soli e a giudicare dalla risposta dei cittadini, insieme all’assessore Riccardo Del Brocco, abbiamo messo in campo il Natale più bello degli ultimi anni».

Parla di “Accendi il Natale”, acceso a colpi di luminarie artistiche 3D pagate con 13 mila euro comunali. E lascia partire una non troppo velata insinuazione. Che i 5 mila euro richiesti agli uffici del presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini non siano arrivati per una questione di “antipatia” politica.

La Pec fantasma

Il progetto Accendi il Natale

La replica del democrat Buschini: ha definito «infantile» la risposta di Savoni. E fatto presente che «il Comune di Ceccano, semplicemente, non ha presentato la domanda». Prima ancora di quella risposta si erano già insospettiti i consiglieri di centrosinistra Emanuela Piroli e Andrea Querqui. Cioè il duo del gruppo “Il coraggio di cambiare”.

Perché? Perché «il progetto di Ceccano – hanno fatto presente – non compare né nell’elenco di quelli finanziati né in quello dei progetti inammissibili». Dal comunale Palazzo Antonelli, però, dicono che sono arrivate sia la ricevuta di avvenuta consegna della Pec sia la comunicazione del mancato accoglimento dell’istanza.

Quella Pec, a detta di Buschini, non è mai partita. Certo è che se per Natale i Fratelli d’Italia di Ceccano avessero ricevuto un finanziamento dalla Presidenza del Consiglio regionale, quest’ultima lo avrebbe evidenziato. Lo avrebbe messo in risalto eccome. Contribuendo ad accendere altre luminarie in città, ma firmate Pd, non FdI.

Buschini non ci sta

Mauro Buschini

Il presidente Buschini non si è tenuto le insinuazioni: «Non è la prima volta, del resto, che per fuggire dalle proprie responsabilità amministrative si accusa falsamente la Regione. Il consigliere Savoni dovrebbe sapere che la Regione Lazio finanzia tutti i Comuni che rispondono agli avvisi pubblici. Lo fa in maniera corretta e nelle tempistiche indicati a prescindere dal colore politico. Le responsabilità della amministrazione comunale non devono essere addossate ad altri. La campagna elettorale è finita e non ha alcun senso proseguire con questo tipo di polemica. Perché il sottoscritto crede nelle Istituzioni che non vanno confuse con la battaglia politica».

Come a dire: nemici sì, ma fino a un certo punto. Di sicuro a livello regionale ma ancora per un po’ non presso la Provincia di Frosinone. (Leggi qui Ecco i nomi dei traditori che hanno costretto FdI e Pd a convivere).

Zone di Serie A e di Serie B

Andrea Querqui ed Emanuela Piroli

Da un botta e risposta si passa all’altro. Gli oppositori Piroli e Querqui, a parte la questione-contributi, vedono zone natalizie di Serie A e di Serie B a Ceccano. Le prime con le luminarie e le altre senza.

«Tante strade principali e punti nevralgici del paese, come ad esempio via Matteotti e via Principe Umberto, sono rimasti scoperti da addobbi. – lamentano – . Situazione che ha indotto sofferenza in molti commercianti, lasciati al “buio” dalla messa in opera del progetto». Ovvero il progetto “Accendi il Natale”, diventato anche un hashtag in relazione a un contest fotografico su Instagram teso al marketing territoriale.

«Sarebbe stato forse più opportuno valutare un ridimensionamento dell’opera. Una volta valutata l’insufficienza della somma per la copertura totale delle zone previste – continuano Piroli e Querqui – anziché creare disparità di trattamento tra le attività commerciali. Una nuova sistemazione che avrebbe portato ad un risparmio per le casse comunali. E con fondi utilizzabili per favorire e sostenere le famiglie maggiormente disagiate. Questo con opere da valutare insieme ai servizi sociali e alle associazioni che operano sul territorio. Ciò che emerge è che a dominare l’agire amministrativo siano la superficialità e l’approssimazione. E non basteranno card pubblicitarie a nascondere la realtà dei fatti».

Secondo i due consiglieri di centrosinistra, in poche parole, non c’erano soldi a sufficienza per decorare interamente la città e potevano essere dati ai bisognosi.

La metafora di Spelacchio

Spelacchio

Il Fratello d’Italia Savoni, invece, si affida all’ironia e crede che «nessuno possa rimpiangere le luminarie di altre amministrazioni. Luminarie rispetto alle quali anche il famigerato “Spelacchio” romano sarebbe apparso un addobbo irraggiungibile».

E, in risposta a Piroli e Querqui, dichiara: «Abbiamo cambiato il format perché con il vecchio avremmo sì creato disparità tra i commercianti. Poiché avendo fondi limitati non saremmo riusciti a fare un’illuminazione a tappeto. In questo modo abbiamo dato pari dignità alla parte alta e bassa di Ceccano posizionando le luminarie nei punti di accesso cittadini».

Tutto sommato, quei 5 mila euro firmati Pd sarebbero stati utili. Il dubbio, in ogni caso, resta: ma quella richiesta l’hanno inviata o no? C’è chi dice sì, c’è chi dice no. In fin dei conti, cambia poco: i fondi non arriveranno sotto l’albero di Natale di piazza 25 Luglio.