La rappresaglia di Caligiore dopo il golpe fallito

Via alla rappresaglia politica. Dopo il fallito golpe a Ceccano il sindaco Roberto Caligiore revoca la carica di Vice a Fiorella Tiberia. Marco Corsi passa all'opposizione ma non si dimette da Presidente del Consiglio Comunale. Pronta una Mozione. Ma è impossibile sfiduciarlo. La sfiducia al sindaco. Lo salva Cionti.

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

Doveva essere un consiglio comunale sulla rinegoziazione dei mutui e concesso alle opposizioni per discutere interpellanze, interrogazioni e mozioni… si è trasformato in un Vietnam. O se amate altre latitudini ed altre pagine della Storia, nel giorno dopo l’operazione Walchiria: l’attentato fallito nella Wolfsschanze, il quartier generale del Führer.

Citazioni a parte, il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore ha iniziato la rappresaglia e ad eliminare politicamente chi fino a ieri si preparava a fare a altrettanto con lui. Volevano portare al collasso la sua amministrazione e lanciare uno schiarimento alternativo con cui arrivare alle nuove elezioni. Golpe fallito. Ora è iniziato il repulisti. (leggi qui La riunione di maggioranza che maggioranza non è) .

Fuori la Tiberia

Fiorella Tiberia con Colombo Liburdi e Roberto Savy

La prima vittima politica viene mietuta alle ore 13 di ieri: Roberto Caligiore firma il decreto con cui revoca le deleghe alle Politiche Sociali – Integrazione socio-culturale – Rapporti con l’Ater al suo vice sindaco Fiorella Tiberia. Soprattutto, le ritira la fascia di numero 2 nella sua amministrazione. E la mette fuori dalla giunta. Alle 16 il messo notifica il provvedimento alla diretta interessata.

La revoca era un provvedimento scontato. Fiorella Tiberia era una dead woman walking già dalla scorsa riunione di maggioranza: morta politicamente da quando il Consigliere Colombo Liburdi aveva dichiarato di non riconoscerla più come sua espressione nella Giunta Caligiore, ne aveva sconfessato la nuova collocazione politica, aveva annunciato invece la sua personale ricandidatura al fianco del sindaco uscente.

L’ex vicesindaco Fiorella Tiberia con il senatore Massimo Ruspandini

L’ex vice sindaco Fiorella Tiberia, orfana del consigliere comunale di riferimento Colombo Liburdi paga insieme al consigliere Roberto Savy il dazio per avere lavorati ad una candidatura alternativa a quella del sindaco uscente Caligiore. Puntava sul presidente del Consiglio Comunale Marco Corsi. Ma il golpe è saltato. (leggi qui La riunione di maggioranza che maggioranza non è) .

La bionda non è più né assessore né vice sindaco di Ceccano, capitolo chiuso.

Corsi esce dalla maggioranza

Marco Corsi si presenta in Consiglio Comunale così con un alibi di cartone. Vuole usare la revoca del vicesindaco come un pretesto politico, punta a tutti i costi ad uno scontro: vuole passare per vittima.

In buona sostanza dice che per solidarietà a Fiorella Tiberia, passa all’opposizione. Anzi, per essere precisi “non mi riconosco in maniera organica alla maggioranza”. Qualcuno scrive alla Crusca per capire meglio: nemmeno consiglieri letterati come Gizzi e Mario Sodani sanno tradurre questa fine elucubrazione.

Cosa c’è di difficile da capire? Passa all’opposizione. Si, però resta Presidente del Consiglio Comunale.

Marco Corsi

Gizzi, Sodani ed il sindaco non ci stanno e ricordano a Marco Corsi che per ben due volte la maggioranza lo ha indicato. La prima nell’elezione a Presidente dell’Aula, la seconda quando l’opposizione che adesso lui vorrebbe guidare come candidato sindaco, ne chiese la rimozione. In entrambi i casi fu salvato dalla maggioranza.

Roberto Caligiore e Mario Sodani ricordano a Marco Corsi che decenza politica vorrebbe le sue dimissioni nel momento in cui defezione e passa con il nemico.

Mozione di sfiducia

Volano parole grosse, alla fine il sindaco chiede le dimissioni di Corsi in maniera ufficiale.

È il momento della vendetta servita fredda a Mario Sodani. Un piatto atteso dallo scorso mese di novembre. All’epoca il vicesindaco era lui ma dovette rinunciare alla fascia per consentire al sindaco di darla a Fiorella Tiberia. Perché il suo gruppo consiliare “Rispetto del voto” minacciava la crisi. L’attesa è durata meno di un anno.

C’è anche Sodani nel gruppetto che insieme al sindaco prepara una mozione di sfiducia verso Corsi. Ma poi si scopre che il regolamento non la prevede: il presidente non è sfiduciabile. Il segnale politico però gli è arrivato in maniera chiara.

Il segnale al sindaco

Un segnale però, nello stesso momento, arriva anche al sindaco. Dopo la richiesta di dimissioni, la bagarre in aula, le scintille e la contestazione dell’iter sulla giubilazione di Corsi, proprio il Presidente del Consiglio sospende la seduta. Lo fa per concedere alla segretaria comunale il tempo necessario per un verifica definitiva: proprio la funzionaria aveva appena detto al Consiglio che l’iter della mozione non le sembrava fosse affatto contemplato.

Mentre la Segretaria è impegnata nelle valutazioni dei Codici e delle sentenze arriva il consigliere Gianni Querqui. Che, tomo tomo, presentava una mozione di sfiducia al sindaco. Motivandola con il fatto che Roberto Caligiore non ha più la.maggioranza: ma ha dalla sua parte solo 8 consiglieri contro i 9 che gli stanno contro.

Seguono le firme. Tranne una Quella dell’esponente dem Giulio Conti. È lui a salvare il sindaco di Fratelli d’Italia.

Misteri ceccanesi. Ma anche in questo caso il segnale politico è arrivato.