Il vicesindaco è Sodani (e l’avevamo detto): ma non sapete dei pugni…

Foto: copyright Petrus Photography '16

Alla fine Ceccano riesce a realizzare il rimpasto in giunta. Sodani è il vice sindaco (e noi l'avevamo detto). Passa il Lodo Ruspandini. Il sindaco prende a pugni la scrivania e rompe la tastiera del Pc. L'articolo a doppio taglio. Gli amori che non finiscono.

Habemus Papam. Meglio ancora Habemus Rimpastum (se l’insigne professor Stefano Gizzi concede la licenza poetica). La sostanza dei fatti è che a Ceccano, sette mesi dopo l’elevazione di Massimo Ruspandini a Senatore della Repubblica, il rimpasto in giunta è stato finalmente fatto.

Il nuovo vicesindaco è Mario Sodani, entra in giunta Alessandro Savoni, l’insigne professor Stefano Gizzi è salvo perché se lo carica politicamente Ruspandini nella sua quota, Antonella Del Brocco entra in consiglio comunale al posto di Savoni che transita dall’Aula alla Giunta. (E noi ve l’avevamo detto: Dalla fumata nera alla possibile soluzione: Savoni in giunta con l’equilibrio fragile

 

La gatta che scotta

Proprio la nuova entrata sta già rappresentando una gatta (da non confondere con Firmina la gatta certosina di Gizzi) da pelare.

Nei mesi scorsi l’abbiamo conosciuta come biologa del A-Team ambientale, sul progetto della fitodepurazione, sulle analisi a campione e quant’altro.

Un incarico che adesso qualcuno vorrebbe sfruttare per tentare di sollevare una questione di incompatibilità con il ruolo di consigliere. La telefonata è stata già fatta ad un paio di amici avvocati: chiedendo se esistano gli estremi per poter rovinare la festa al sindaco Roberto Caligiore.

Su cosa vorrebbero impostare la presunta incompatibilità? Chi ha ascoltato una delle due telefonate fatte all’avvocato amministrativista con studio a Frosinone, ha sentito relazionare che da mesi il neo consigliere stava imbastendo una sorta di collaborazione con l’amministrazione comunale.

E allora? Ha sottolineato il legale.

Il telefonista ha aggiunto che allora lei è titolare di un laboratorio d’analisi, con il quale avrebbe svolto dei controlli a campione in collaborazione con medici di base ed amministrazione comunale.

L’avvocato non ha confortato la tesi. ma ha assicurato che studierà il caso in maniera più approfondita, cercando tra le sentenze della Cassazione.

 

Il Caligia Furioso

Non deve essere un momento facile per il sindaco. Dopo aver perso 3 consiglieri di maggioranza qualche tempo fa in un sol colpo, dopo l’addio di Rino Liburdi, Giancarlo Santucci, Fabio Giovannone oggi è alle prese con i tumulti del trio Tiberia, Liburdi, Savy. Al secolo: i consiglieri  Colombo Liburdi, Fiorella Tiberia ed il primo dei non eletti Roberto Savy, che messi insieme hanno circa il 70% dei voti racimolati dalla Lista del Sindaco.

Si sono messi insieme, staccandosi dalla Lista Caligiore. E noi ve lo avevamo detto Ceccano: vince la puzza. Strappo in aula e nasce il nuovo Gruppo. E alle provinciali… e oltretutto ve l’avevamo pure anticipato Sette mesi da senatore, sette mesi senza vice sindaco).

Sicuramente i loro dialoghi saranno meno simpatici di quelli dell’indimenticabile trio Lopez, Solenghi e Marchesini.

Tant’è che martedì scorso, durante l’ennesimo confronto con i ribelli… Caligiore è andato in tilt. Ha iniziato ad urlare, battendo i pugni con forza sulla scrivania. Danneggiando la stessa e rompendo la tastiera del pc.

I ben informati dicono che i tasti si trovino ora nei giardini della villa comunale. La sua assistente Veronica Micheli, in palese imbarazzo è corsa subito a cercare una nuova tastiera.

 

Arsenico si, arsenico no?

Nel frattempo anche come paladino dell’acqua non ha vita facile. Dopo aver imbracciato (e perso) la battaglia contro Acea, Roberto Caligiore in questi giorni ha dovuto bloccare per l’ennesima volta il “consumo umano” di acqua a causa dell’arsenico.

Dopo 4 giorni, nuova campionatura, nuova ordinanza e… tutto risolto. In città la domanda è una sola: “Caligió ma st’acqua è bbona o no?

Mistero, della contea del mistero.

 

Marco Corsi il pacere.

Il presidente del Consiglio Comunale è quello che più di tutti teme il crack della maggioranza Caligiore. Sa bene che se salta il fragile equilibrio con Colombo Liburdi sarebbe la fine. E allora che fa? Tenta di mediare.

Sta chiamando in queste ore i tre ribelli, cercando di coinvolgerli ma niente… riceve sempre un due di picche.

Non se ne parla di rientrare e di partecipare alle riunioni di maggioranza anche se allargate ai segretari politici (una scusa per invitare Roberto Savy). Corsi… ma senza arrivare.

 

L’articolo a doppio taglio di Ruspandini

Il senatore oggi si scaglia contro i vertici dell’Asi. Accusa Francesco De Angelis di pensare solo agli industriali, lasciando la città di Ceccano da sola nella puzza. “Ora basta, non si possono perdere tempo ed energie solo per pensare ai congressi del Pd, De Angelis rispetto la città di Ceccano“.

Un colpo ben assestato. Che colpisce un bersaglio del centrosinistra (anzi IL bersaglio principale nel campo avverso). Ma leggendo bene l’articolo pubblicato con evidenza su Ciociaria Oggi sorge un dubbio: che in realtà sia un’arma a doppio taglio. Per colpire Francesco De Angelis solo con un filo della lama.

E chi colpire con l’altro? L’articolo, se da un lato è un colpo ben assestato al presidente dell’Asi dall’altro dall’altro è un chiaro segnale al sindaco Roberto Caligiore per dirgli che sta sbagliando in questa vicenda. Idem al suo delegato all’Ambiente Alessandro Savoni. Dal testo, emergono come totalmente in balia degli eventi.

L’ennesima prova di forza del Senatore. Fatta con tatto. Ma comunque fatta.

 

Certi amori non finiscono

Il nuovo taglio istituzionale del senatore, il suo posizionarsi al di sopra delle parti, anche a costo di lasciare la maggioranza a macerare sette mesi per raggiungere un nuovo equilibrio, potrebbe condurre anche ad una clamorosa rappacificazione.

C’è chi riferisce parole di stima politica (accompagnate ad altre di umana delusione, segno di un reale apprezzamento nel passato) nei confronti del suo ex pupillo Riccardo Del Brocco, vice coordinatore provinciale di Forza Italia

Le loro strade si sono separate in modo doloroso alla vigilia delle scorse elezioni comunali. Non si sono riavvicinate nemmeno in occasione della candidatura a Palazzo Madama. Sono rimaste distanti pure dopo.

Ma anche l’esponente di Forza Italia si è lasciato sfuggire parole di stima umana (accompagnate da altre di politica delusione, segno di un reale convincimento del distacco politico ma con sofferenza umana) nei confronti del suo ex mentore Massimo Ruspandini.

Del Brocco non ha mai fatto mistero delle sue perplessità sul sindaco, sulle scelte amministrative, sui risultati prodotti. Non ha mai attaccato l’ex amico.

Il quoziente politico della maggioranza, dopo l’addio di Ruspandini è calato vertiginosamente. Proprio per questo c’è chi ritiene che tra le parti si stia tentando un riavvicinamento. Perché certi amori, anche in politica, non finiscono.