Centrodestra a nervi tesi, scontro furibondo

CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

 Non si è trattato di un semplice scambio di opinioni. E neppure di una litigata dai toni esasperati. L’altra notte, nel pieno del vertice (o vortice?) di maggioranza, lo scontro tra il capogruppo di Forza Italia Adriano Piacentini da una parte e il gruppo di Frosinone nel Cuore dall’altro (il vicesindaco Francesco Trina e i consiglieri Marco Ferrara e Daniele Zaccheddu) è destinato a lasciare il segno. Per l’asprezza del confronto, ma pure per una distanza politica incolmabile.

Trina, Zaccheddu e Ferrara hanno detto che, mettendo in discussione il ruolo del vicesindaco, Piacentini ha indebolito la coalizione. Quest’ultimo ha replicato a muso duro che a minare la maggioranza sono state le prese di posizione del gruppo. A cominciare dall’urbanistica.

Politicamente imbarazzati i presenti, perfino il sindaco Nicola Ottaviani. Lo scontro verbale è andato avanti per parecchio tempo. E proseguirà chissà per quanto. Indipendentemente da come andrà a finire sul pacchetto urbanistico.

Mancava il gruppo di Impegno Civico, composto da cinque consiglieri comunali. Sergio Crescenzi, contattato telefonicamente, dice: «Perché non abbiamo partecipato? Beh, non sappiamo se siamo o meno maggioranza. Forse il Sindaco voleva verificare se aveva comunque una maggioranza». Probabilmente è proprio così, dal momento che le trattative politiche e amministrative con Impegno Civico si sono interrotte bruscamente. Peraltro senza preavviso. Proprio quando si stavano ipotizzando degli scenari di attribuzione di due assessorati o di un solo assessorato più la delega di vicesindaco. Soluzione non sgradita a Forza Italia.

Soluzione che però significava la rottura o il ridimensionamento di Frosinone nel Cuore, con la revoca della delega di vicesindaco a Trina. Manel momento in cui Nicola Ottaviani ha detto ai capigruppo che, essendo lui l’assessore all’urbanistica il voto contario equivaleva ad una “sfiducia”, la situazione è mutata.

Certo è che Impegno Civico si è irrigidito. Filtrano indiscrezioni secondo le quali il gruppo ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione «né di fare la ruota di scorta né di fungere da stampella». L’assenza al vertice di maggioranza in ogni caso non lascia spazi ad interpretazioni differenti. Al summit non ha partecipato neppure Alessandro Petricca, dichiaratosi indipendente dopo essere fuoriuscito da Frosinone nel Cuore. Petricca continuerà a sostenere l’Amministrazione, ma è chiaro che qualcosa è cambiato.

La maggioranza per la seduta di domani in seconda convocazione può contare sulla carta su 16 voti (la soglia è di 13). Però nel centrodestra più di qualcuno fa notare che potrebbero esserci pure consiglieri eletti nell’opposizione pronti a sostenere la maggioranza. Resta il fatto che alcuni rapporti nella coalizione che sostiene Ottaviani appaiono sfilacciati (per usare un eufemismo).

«Cacciando Trina fai cadere l’Amministrazione», ha urlato Zaccheddu a Piacentini. Il quale ha tuonato: «Il vostro gruppo, sin dall’inizio, ha destabilizzato la maggioranza». Parole che hanno un significato politico chiaro. Fra le altre cose, il cosiddetto “pacchetto urbanistico” sarà un banco di prova per la maggioranza. In vista poi dell’appuntamento cruciale sul bilancio. L’assetto della coalizione è già molto fragile e non bisogna dimenticare che in giunta è in corso la rotazione degli assessori, metodo che ha provocato e continua a provocare malumori e mal di pancia. Nicola Ottaviani a questo punto spera di arrivare a settembre, anche e soprattutto sul bilancio. Ma in questo caso non dipende soltanto da lui, ma anche e soprattutto dall’Anci e dal Governo. Indicativo pure un ragionamento sviluppato da Nicola Ottaviani nel corso del vertice di maggioranza.

“Se non siamo in grado di comunicare bene il lavoro amministrativo che facciamo, poi non possiamo lamentarci se la stampa fa il suo mestiere e racconta anche delle fratture che ci sono”.

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