Il silenzio di Ottaviani, che prepara la svolta

Da quando ha partecipato alla festa regionale della Lega a Latina, il sindaco di Frosinone non ha più esternato. Il suo progetto politico è lontano da Forza Italia e guarda alla costruzione di un movimento di amministratori che possa dialogare con la Lega nel centrodestra. Con una crisi di governo che potrebbe accelerare ogni dinamica futura

Un mese di silenzio. Dopo la partecipazione alla festa regionale della Lega a Latina, con la presenza sul palco accanto a Matteo Salvini, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani non ha più “esternato”.

Non passerà al Carroccio, ha una storia politica nota, chiara e riconoscibile, iniziata nei movimenti giovanili della Democrazia Cristiana e poi proseguita nel centrodestra, in Forza Italia, nel Popolo delle Libertà.

Ma il sindaco di Frosinone in questa Forza Italia sta strettissimo e lo ha detto sul palco di Fiuggi, nel suo intervento alla tre giorni organizzata dal vicepresidente degli “azzurri” Antonio Tajani, che è anche presidente del Parlamento europeo.

In quell’occasione ha tuonato contro i cerchi magici e contro l’immobilismo di un partito che continua a precipitare nei sondaggi senza fare nulla per provare almeno ad invertire la tendenza. Confidando nel “totem” Silvio Berlusconi, che però non può più competere sul piano elettorale con la Lega di Matteo Salvini e con il Movimento Cinque Stelle.

Nicola Ottaviani la sua scelta l’ha già fatta: essere tra i fondatori di un movimento dei sindaci e degli amministratori di centrodestra, un movimento moderato e cattolico che dialoghi con la Lega e resti ancorato alla coalizione. Non esiste oggi un’alternativa diversa.

Ma soprattutto non è detto che questo governo vada avanti per tanto. Il motivo è da ricercarsi nei sondaggi, con la Lega che continua a volare e con i Cinque Stelle che flettono.

Per la prima volta, però, il Carroccio prende voti ai pentastellati. Ragione per la quale si pone una domanda. Fino a quando e fino a che punto i Cinque Stelle potranno “concedere”.

 

La vocazione governativa di Di Maio non convince tutti e Beppe Grillo e Davide Casaleggio il problema se lo stanno già ponendo. Il Movimento non può continuare a perdere voti nei sondaggi. E siccome il contratto di governo comincia a mostrare le prime crepe, potrebbe succedere di tutto.

D’altronde uomini come Alessandro Di Battista e Roberto Fico potrebbero guidare una fase diversa, quella del ritorno alle origini. Proprio mentre si avvicinano le elezioni europee. I

n questo contesto la Lega avrà bisogno di alleati per costruire una nuova versione di centrodestra.

Il partito dei sindaci di Nicola Ottaviani si propone come interlocutore.