Centrodestra, tutti al gioco del cerino: Caringi si candida, Tiero sollecita Fazzone

Zicchieri, Procaccini e Fazzone non fanno il miracolo a Terracina e Fondi. Dove fra Tintari e Maschietto, Lega, Forza Italia e FdI sono ancora in pieno carosello. Caringi rompe gli indugi e si candida comunque. Tiero tenta l'ultima mediazione. Che sembra sempre di più un passaggio del cerino acceso

Il gioco del cerino acceso in politica è altamente pericoloso e psicologico. Ad un mese ormai dalla presentazione delle liste per le amministrative ai Comuni di Fondi e Terracina il centrodestra non sembra avere alcuna intenzione di ritrovare una difficile unità interna. Proprio lì, nei due Comuni pontini più importanti tra quelli chiamati alle urne.

Appelli, telefonate, ambasciatori mobilitati a Roma e Pontida, in realtà non sono altro che elementi dell’incredibile gioco del cerino, innescato a Terracina e Fondi da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Un gioco nel quale lo scopo è quello di non scottarsi: mantenere da soli il proprio feudo (FdI a Terracina, Forza Italia a Fondi) evitando di arrivare ad un’alleanza che imporrebbe di dividere il potere. Ma facendo in modo che sembri colpa degli altri.

Se è unità non sia optional

La cordiale telefonata del deputato terracinese e segretario regionale della Lega Francesco Zicchieri all’ex sindaco della sua città e ora parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini non ha avuto sviluppi significativi. (leggi qui Clamoroso a Terracina: una telefonata spiana l’intesa tra FdI, Lega e FI. Tutti con Tintari. O forse no).

Beniamino Maschietto

Per aprire quella linea di dialogo era stato scomodato addirittura Matteo Salvini. Che ne aveva parlato con Giorgia Meloni. (leggi qui (leggi qui Salvini ed il ‘caso Terracina’: “Ne parlo con Giorgia. Zingaretti via a settembre”).

Quella linea di dialogo era finalizzata a ricucire i vecchi strappi, permettere al Carroccio ed a Forza Italia di allearsi con Fratelli d’Italia e sostenere insieme la candidatura a sindaco scelta da Nicola Procaccini: l’attuale reggente Roberta Tintari, sua vice per anni in una coalizione Fdi + Civiche dopo che si era rotto l’asse con la Lega.

La proposta  per lo stato maggiore provinciale di Fratelli d’Italia è apparsa come una provocazione. Perché a Terracina è stato chiesto di ricostruire l’unità. Ma non si è fatto alcun accenno a Fondi dove c’è la stessa situazione ma a parti invertite: lì e Forza Italia e non volere tra i piedi i Fratelli.

Così il coordinatore pontino del Partito di Giorgia Meloni aveva rilanciato. Sostenendo che l’unità se deve essere perseguita a Terracina non può essere un optional nella vicina Fondi dove l’aspirante primo cittadino da tempo per l’asse Lega-Forza Italia è l’azzurro medico di famiglia Beniamino Maschietto.  (leggi qui Voto pontino, a ricucire gli strappi ci pensa Calandrini).

Su Maschietto FdI chiama Tiero

Enrico Tiero

Fratelli d’Italia ha deciso di far intervenire il suo numero tre nella gerarchia provinciale: Enrico Tiero. Che dai due “Nicola” del Partito, Procaccini e Calandrini, ha ricevuto un mandato di riorganizzarlo a livello periferico e territoriale commissariando a livello personale molto sezioni.

Enrico Tiero è originario della meridionale Castelforte ma con la sua famiglia è da sempre residente a Latina. Con il papà ed il fratello Raimondo, attuale consigliere comunale per FdI, hanno sempre costituito una blindata enclave elettorale. Prima per la Dc e poi per Forza Italia.

Tiero è sempre stato “amico” del senatore Claudio Fazzone, le cui strade politiche si sono separate anni fa sino a quando le distanze si sono quasi annullate due anni fa con l’elezione del sindaco Dem di Pontinia Carlo Medici a presidente della Provincia.

Molti giurano che senza il via libera del parlamentare di Fondi, Tiero non sarebbe mai diventato il Capo di Gabinetto dell’inquilino del palazzo di via Costa.

Ora Tiero tenta di passare il cerino acceso all’asse Zicchieri-Fazzone. E per farlo si rivolge all’“amico Claudio”  con una prima doglianza.

«Spiace constatare che al momento Forza Italia non ha dato alcun cenno di riscontro alle parole espresse nei giorni scorsi dal Senatore Nicola Calandrini. Senatore che proprio a Forza Italia si era rivolto, chiedendo loro di esprimere una posizione». Cioè: ci avete chiesto di fare l’alleanza a Terracina, vi abbiamo risposto che allora facciamola anche a Fondi. Ma non ci avete risposto.

Forza Italia, cioè Fazzone, silente

Nicola Procaccini, Francesco Zicchieri, Claudio Fazzone

«A questo appello non ha ancora risposto Forza Italia, che, duole constatarlo, sembra non avere alcuna volontà di dialogo, oltre che di unità. Probabilmente tenere compatto il centrodestra non è un’esigenza di tutti. Ne prendiamo atto con amarezza».

Il silenzio di Claudio Fazzone non promette nulla di buono. Inoltre questa situazione, nonostante tanti proclami e dichiarazioni ufficiali, sembra soddisfare Fratelli d’Italia che al comune di Terracina con un gruppo di civiche vuole andare avanti con un proposito: la continuità amministrativa. E, per paradosso, soddisfa anche Forza Italia. Che può fare altrettanto a Fondi.

Enrico Tiero da buon ambasciatore rivolge, forse, l’ultimo appello all’amico Claudio”. «Ci auguriamo che Forza Italia possa battere un colpo, mostrando di aver cambiato idea. Sarebbe un bel segnale da dare agli elettori. Tuttavia mi è d’obbligo ricordare che il tempo sta stringendo. Servono risposte, basta indugi. Se Forza Italia non ha alcuna intenzione di tenere unita la coalizione lo dica chiaramente, così ciascuno prenderà la propria strada».                                                                      

Caringi si brucia il dito

LUCA CARINGI

Chi è rimasto sicuramente con il cerino acceso tra le dita è Luca Caringi. Pur di ottenere la candidatura a sindaco della Lega e soprattutto di Forza Italia, si era dimesso nei giorni scorsi da coordinatore comunale di Terracina di FdI. Aveva lasciato finanche da assessore ai Lavori Pubblici nella Giunta Procaccini-Tintari.

L’opzione Caringi in dieci giorni è diventata pliocenica. Relegato a ruota di scorta politica: se facciamo l’accordo non ti candidiamo.

L’interessato, deluso a dir poco, che fa? Decide di candidarsi a sindaco (con l’avallo del coordinatore regionale di Forza Italia) per una lista civica. «Affinché si possa iniziare un nuovo percorso condiviso che parta dal basso, che investa sulle persone e, soprattutto, metta da parte l’avidità per il potere e per le persone e non svenda il territorio ad accordi politici».

Tintari e gli ‘estranei del Pd in casa’

Roberta Tintari

Caringi è un mastino quando sostiene che «non c’è mai stata l’effettiva volontà di riunire il centrodestra a Terracina. La Lega per prima ha teso la mano verso FdI accettando la candidatura della Tintari. Che per contro, per quanto mi è dato sapere, non si è degnata di un cenno di risposta (le uniche risposte sono venute per bocca di altri). La Tintari continua ad avere il sostegno di alcuni transfughi del Pd, in palese contrasto con le indicazioni date da Salvini nella sua ultima visita a Terracina».

Caringi è stato a lungo inseguito con telefonate e messaggini da Nicola Procaccini pur di farlo desistere. Ma quando l’ex sindaco ed ora parlamentare europeo ha capito che Caringi era stato ispirato da Fazzone ha detto basta

Caringi con questa personale discesa in campo ha iniziato a far passare i titoli di coda su un film (l’unità del centro destra) mai ultimato a dovere? 

La riposta sembra positiva. «La coerenza e l’amore per la mia città mi impongono di proporre un progetto alternativo. E di mettermi in gioco in prima persona. Il tempo dei teatrini è finito. Non è più possibile tentennare, Terracina ma soprattutto i cittadini non meritano di essere presi in giro»

«Le sfide che la prossima amministrazione comunale dovrà affrontare necessitano di persone serie, capaci e coerenti. Persone che siano disponibili a mettersi a servizio della collettività. Sarà una sfida avvincente, Terracina ha bisogno di persone che siano disposte a lottare per un progetto che dia lustro e sviluppo al territorio. E che evitino che “chiss entran dritt’ e se metten pe sguince”».                                                                                                                          

Ma Nicola non aspettava altro…

Nicola Procaccini

A replicare a Caringi è ora il suo successore nell’incarico di coordinatore comunale di Terracina per  i Fratelli d’Italia, il Procacciniano di ferro Pierpaolo Marcuzzi.

«Chi annunciava ai quattro venti di volere l’unità del centrodestra, si è rivelato come colui che l’ha infranta per inseguire obiettivi personali».

E questa nuova rottura sarebbe avvenuta nelle ore in cui la coalizione che sostiene la Tintari, «grazie alla disponibilità della Lega, stava con pazienza ricostruendo la tela di un centrodestra lacerato». Si stava allargando il perimetro dello schieramento  ma l’annuncio shock di Caringi, per quanto possa apparire paradossale, è quello che attendeva di avere Nicola Procaccini. «Andiamo avanti per la nostra strada».

Marcuzzi però chiama in causa Claudio Fazzone, “reo” di aver utilizzato l’ex assessore ai Lavori Pubblici come un cavallo di Troia ai piedi di Monte Giove.

«Caringi ha mollato l’amministrazione a tre mesi dal voto solo per coronare il suo personalissimo sogno di essere candidato a Sindaco. La politica non ha bisogno di personalismi e la gente questo lo sa bene. Abbiamo preso atto dell’opposizione del senatore Fazzone ad una ricomposizione del centrodestra su Fondi. E la volontà di utilizzare Caringi come grimaldello per entrare su Terracina, spaccando il quadro che con fatica stavamo componendo».

Il passaggio finale di un documento ufficiale di Marcuzzi pare che l’abbia scritto Nicola Procaccini. «Pazienza, abbiamo già respinto queste aggressioni alla nostra città nel 2015, lo faremo anche nel 2020 sostenendo Roberta Tintari come candidata a Sindaco della nostra città». Il tutto  solo per cercare di coronare il suo personalissimo sogno di essere candidato a Sindaco”.

Tutto come prima. O almeno.