Il centrodestra si conta. Dividendosi in due cene: organizzate nello stesso momento ma in posti diversi. Da un lato i rappresentanti dei Partiti. Dall'altra gli amministratori di quegli stessi Partiti. Allo sbando in una guerra tra bande
Da un lato i consiglieri comunali dell’attuale centrodestra e mezza giunta dell’ex amministrazione D’Alessandro. Dall’altro i vertici provinciali e regionali e i dirigenti locali dei Partiti di centrodestra. La divisione è servita a tavola. All’agriturismo “Le Ravicelle”di Aquino si ritrovano i fedelissimi dell’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro, all’Hotel Edra i seguaci di Mario Abbruzzese. Entrambe le cene lunedì sera. Una coincidenza? Non proprio.
Ci si conta a tavola
Tutto nasce dall’anticipazione di Alessioporcu.it che aveva annunciato la serata in via di organizzazione dall’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro. (Leggi qui) Che appena letta la notizia ha rimproverato gli invitati: “Chi ha detto ad Alessio Porcu del mio invito e della nostra cena?!” Troppo tardi, oramai.
Infatti, la stessa notizia è stata letta anche dal consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli e dal coordinatore regionale di Cambiamo Mario Abbruzzese. I due hanno deciso di andare alla prova di forza muscolare: vediamo chi conta di più! Sono iniziati a partire gli inviti.
A quel punto Carlo Maria lavorato di diplomazia: ha allargato gli inviti anche a quei consiglieri che in un primo momento erano stati esclusi come Michelina Bevilacqua della Lega.
La cena di Carlo
Ed eccoli, allora, i commensali di Carlo Maria. Hanno risposto all’invito: i consiglieri comunali della Lega Franco Evangelista (capogruppo) e Michelina Bevilacqua (vicepresidente del consiglio comunale); di Forza Italia, Francesca Calvani (capogruppo).
Per Forza Italia erano presenti Gianluca Quadrini (capogruppo Provinciale) il Sindaco di Piedimonte San Germano e consigliere provinciale Gioacchino Ferdinandi, il responsabile provinciale di Forza Italia Giovani Matteo Conti.
A rappresentare Fratelli d’Italia c’erano il vice coordinatore regionale Antonio Abbate, il vice coordinatore provinciale Gabriele Picano, Chiara Trotta e Vittorio Soave; per la Lega Giovani Cassino il responsabile Giorgio Valente.
Infine, per il gruppo Liberi e Forti l’ex sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro, Angelo Panaccione, Carmine Di Mambro, Emilia Ferraro, Benedetto Leone oltre l’ex assessore Dana Tawinkelova.
Il menù? “Si è riunito il tavolo del centrodestra di Cassino con il gruppo “Liberi e Forti” dove si è ribadita la volontà di costruire un centrodestra forte, credibile e rigenerato, che – spiega l’ex sindaco – guardi alle forze civiche della città. L’obiettivo è quello di partire con un percorso di condivisione di tutte le scelte che coinvolgeranno il progetto politico”.
La cena di Pasquale
Di condivisione parla anche il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli. Ma lo fa da un’altra tavolata: quella nella sara ristorante dell’Edra. Chi sono i suoi commensali? Paola Carnevale (vice coordinatore provinciale della Lega) probabilmente ignara del fatto che intanto i consiglieri del suo Partito sedevano a un altro tavolo. Ma anche i Fratelli d’Italia sembrano non essere in piena sintonia: Gabriele Picano ha scelto la cena di Carlo Maria; invece la responsabile cittadina di cassino Angela Abbatecola, il coordinatore provinciale Paolo Pulciani e Niki Dragonetti sono invece andati da Mario Abbruzzese.
E Forza Italia? La consigliera comunale Francesca Calvani era alla Locanda con D’Alessandro, invece il sub commissario provinciale Rossella Chiusaroli con l’ex consigliere Gianluca Tartaglia ha scelto l’Hotel Edra, con Mario Abbruzzese.
Con l’ex presidente del Consiglio regionale anche gli esponenti del suo Partito: Laura Viola, Daniele Cacciapuoti e Gianrico Langiano rimasto fedele fino alla fine a Mario.
Infine all’iniziativa dell’Edra hanno preso parte anche Borraccio (Lega) e Musilli (Forza Italia).
Nuove sfide
Una divisione plastica, ma da entrambi i tavoli esce la parola unità.
“Nuove sfide, nel segno dell’unità come valore imprescindibile, superando rancori personali e individualismi, nella ricerca di una proposta amministrativa credibile ed efficace, alternativa a quella del PD: questa la sintesi dell’incontro dei massimi vertici cassinati e provinciali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo”. È il messaggio chiaro che la tavolata dell’Edra manda a quello dell’agriturismo Le Ravicelle.
E se è vero che Carlo Maria può vantare una nutrita schiera di attuali ed ex amministratori, Mario risponde con i numeri della politica. E nel comunicato fatto diramare da Pasquale Ciacciarelli edvidenzia: “Il centrodestra torna a riunirsi formalmente con le proprie delegazioni ufficiali, e comincia ad indicare le priorità e la strada da percorrere, secondo una unità mai messa in discussione. Massima apertura alle forze sane sociali, economiche e imprenditoriali che si stanno aggregando sui valori del centrodestra, e ripresa del primato della politica: questi saranno i cardini principali su cui si fonderà l’azione politico-amministrativa di una cabina di regia rinnovata, ma determinata a riportare la barra della politica locale verso il centrodestra. Come a voler dire: all’unità si arriverà, ma siamo noi a tracciare la strada.
Senza bussola
Una cosa appare evidente dopo la doppia cena di lunedì sera: che il centrodestra non sa in che direzione andare. E’ ancora allo sbando.
Mario Abbruzzese continua a marcare il terreno e non lascia un centimetro di spazio a chi vorrebbe scalzarlo. Ma deve effettivamente prendere atto di un fatto: che ad oggi, in Consiglio, non ha il controllo sul gruppo del centrodestra. Tutto schierato con Carlo Maria.
Il quale a sua volta deve prendere atto del fatto che i dirigenti “di peso” del centrodestra sono ancora con Mario. Evidentemente perché fanno fatica a riconoscere la sua leadership.
Allo stato attuale, con consiglieri e dirigenti dello stesso Partito in contrapposizione tra di loro, con buona pace di Pasquale Ciacciarelli appare difficile “una proposta amministrativa credibile ed efficace, alternativa a quella del PD”.
Fose per il centrodestra sarebbe il caso di fare qualche cena in meno e qualche congresso in più: sarà anche una liturgia della vecchia politica, ma è necessario per trovare una sintesi e, a quel punto, avviare anche il percorso della leadership, magari con le primarie. Se davvero si vuole costruire un’alternativa credibile.
Altrimenti è solo una guerra tra bande.