Il centrodestra invoca Mario: «Abbruzzese candidati tu». La mediazione Buschini (Conte della Selvotta)

Un documento del Centrodestra chiede a Mario Abbruzzese di candidarsi a sindaco. Il fallimento della Lega. FdI propone Marino. La strategia di Petrarcone: punta contro Salera e sul voto disgiunto. La mediazione di Buschini. Le strane coppie

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

Mario, scendi in campo!

La raccolta di firme è iniziata nella mattinata. Chiede all’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese di scendere in campo “per il bene della città” e di candidarsi a sindaco di Cassino.

La richiesta è contenuta in un documento lungo mezza paginetta. Descrive il quadro politico Cassinate, mette a nudo l’immobilismo della Lega, la sua incapacità a condurre il dibattito politico verso una candidatura unitaria. Addirittura, evidenzia il fatto che al tavolo del centrodestra il Carroccio non sia stato finora in grado di produrre nemmeno un nome.

A sottoscriverlo sono i Partiti e le liste civiche del Centrodestra.

A prescindere da quante firme ci saranno, indipendentemente dal fatto che Mario Abbruzzese possa accettarlo o rifiutarlo, quel documento rappresenta il fallimento della Lega e dell’onorevole Francesca Gerardi, delegata alle trattative. Perché il Carroccio aveva rivendicato il ruolo di guida della coalizione e lo ha avuto. Ma a tre settimana dalla consegna delle liste non c’è ancora nemmeno una sola proposta portata al tavolo con gli alleati.

La mossa dei Fratelli

La Lega ha già fatto sapere che non firmerà quel documento. Deve fare i conti però anche con Fratelli d’Italia che è stanca di questa attesa a vuoto: il coordinatore cittadino Angela Abbatecola ed il vice coordinatore provinciale Gabriele Picano, in mattinata hanno rotto gli indugi.

Cn un documento politico hanno formalizzato la proposta al centrodestra di candidare il dottor Fabio Marino. Hanno chiesto la riunione del tavolo con tutti gli alleati al fine di esaminare la candidatura.

Il bersaglio di Peppino

La candidatura a sindaco di Peppino Petrarcone che verrà annunciata oggi alle ore 17 durante una conferenza stampa (leggi qui l’anticipazione fatta ieri sera da Alessioporcu.it Lo sfregio di Peppino: Petrarcone si candida a sindaco) solo in parte punta a delegittimare il centrosinistra.

Il vero obiettivo sono coloro che Petrarcone considera dei traditori: il suo ex assessore Enzo Salera ed il gruppo di amici che fino ad un mese fa gli era stato accanto.

Infatti, la candidatura di Petrarcone non toglierà un solo voto agli altri due concorrenti delle Primarie di domani. Non a Sarah Grieco che proviene da un bacino elettorale diverso da quello di Petrarcone. Non al direttore di Exodus Luigi Maccaro che può contare sul sostegno di ambienti esterni al mondo di Petrarcone. Li toglierà a Salera e lo farà già dalle Primarie: chi deve fare una scelta tra i due ed ha deciso di stare con Peppino, non andrà a votare sabato.

L’obiettivo di Peppino Petrarcone è micidiale e devastante: come otto anni fa. Punta sul voto disgiunto: votate me come sindaco ed il consigliere dello schieramento che volete. Rischi di Anatra Zoppa? C’è sempre il modello Zingaretti sul quale confidare.

La mediazione di Mauro

Letta la notizia, Mauro Buschini si è letteralmente paracadutato a Cassino. Ha partecipato alla riapertura dell’istoriale e lì ha aspettato che arrivasse Peppino Petrarcone. Vistolo arrivare da lontano, ha unito le mani e le ha mosse in avanti e indietro come a dire “Ma che ca… fai?!

I due hanno parlato in maniera fitta per un buon quarto d’ora. Buschini ha toccato tutte le corde umane: dal rischio di passare alla storia come l’affossatore della vittoria per il centrosinistra al ruolo che comunque tutti riconoscono all’ex sindaco. Ha fatto di tutto per convincerlo a desistere.

Da lontano, al gesticolare appassionato del capogruppo Dem in Regione Lazio si è visto un Petrarcone che scuoteva la testa. Nel pomeriggio annuncerà la candidatura.

L’ex sindaco registra intanto le prime convergenze: in mattinata lex vicesindaco di centrodestra Michele Nardone gli ha ufficialmente annunciato il suo sostegno.

Il Partito Democratico intanto ha preso atto delle dimissioni del segretario cittadino Marino Fardelli: il circolo di Cassino è commissariato. A reggerne le redini è il segretario provinciale Domenico Alfieri.

E Maria disse no

Dicono i bene informati che hanno consultato gli appunti del cronista eterno Domenico Tortolano, che la candidatura era stata offerta anche a Maria Iannone, già assessore e consigliere comunale, ma rifiutata.

L’ipotesi prevedeva la creazione di un polo civico insieme a Niki Dragonetti. Di estrazioni politiche diverse, i due andarono insieme anche nel 2016 auspice Marino Fardelli.

Petrarcone rientra in scena dopo la mancata unanimità nel Pd e questa sua candidatura suona come una vendetta nei confronti di quel centrosinistra che non lo ha voluto. L’ex sindaco lo spiegherà questa sera. L’obiettivo togliere voti al candidato di centrosinistra.

L’altra coppia

Un’altra coppia si presenterà in serata. Renato De Sanctis, sindaco, insieme a Vincenzo Durante a capo di Sinistra Unita per Cassino.

Durante, ex consigliere comunale, con un passato di estrema sinistra (Carc ed altro), feroce oppositore della giunta Petrarcone, ritorna in campo dopo quasi tre anni di pausa politica. Nessun attacco, in questo periodo, all’Amministrazione D’Alessandro.

Renato De Sanctis, battagliero leader del movimento No Acea, ha trovato in Vincenzo Durante un alleato prezioso nella battaglia per l’acqua pubblica. Anche se di estrazioni politiche diverse.

Il peccato di Sebastianelli

Nel centrodestra, in attesa che esploda la bomba del documento in cui si chiede a Mario Abbruzzese di prendere in mano le redini dell’alleanza, continua la bagarre.

Nella Lega c’è discordia sulle candidature finora tutte bocciate, comprese quelle proposte da Roma. La spaccatura è verticale. In queste ore risulta depositato un simbolo denominato Lega Cassino: un po’ come avvenuto ad Anagni quando c’è stata la divisione in due del Carroccio.

Chi ha depositato il simbolo? La dirigenza cittadina. Che non intende accettare l’ordine di appoggiare Massimiliano Mignanelli e che storce il naso di fronte all’ipotesi di candidare Giuseppe Sebastianelli.

I dirigenti leghisti di Cassino hanno provato a spiegare all’onorevole Francesca Gerardi che Sebastianelli è tutto ma non la discontinuità per cui è stata fatta cadere l’amministrazione cittadina. Infatti è stato l’unico a sostenere fino alla fine il sindaco Carlo Maria D’Alessandro. E non ha firmato le dimissioni di massa.

La soluzione? Ieri sera è stato fatto un nuovo tentativo sull’imprenditore Marco Ciamarra. Ha chiesto fino a questa sera per pensarci. Sarà decisiva una telefonata. Se gliela farà Mario Abbruzzese potrebbe tenere in considerazione un progetto unitario. Ma altrimenti, da solo con la Lega, non andrà da nessuna parte.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright