C’era una volta la maggioranza (di C. Trento)

Foto: © Stefano Strani

L’analisi Non soltanto il Polo Civico sulle barricate, ci sono anche i “casi” di Marco Ferrara e Carlo Gagliardi Intanto ieri mattina in tribunale lungo colloquio tra il sindaco Nicola Ottaviani e Alessandra Sardellitti (Pd). Il centrodestra deve fare i conti pure con le troppe assenze, perfino in seconda convoc azione.

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Lungo colloquio in tribunale ieri mattina tra il sindaco Nicola Ottaviani e Alessandra Sardellitti, consigliere comunale e provinciale del Partito Democratico. Versione banale: sono entrambi avvocati ed è perfino normale che si incontrino e che parlino in tribunale. Versione politicamente scorretta (ma un certo Giulio Andreotti ha insegnato a tutti che a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina): i due hanno discusso della seduta consiliare della sera prima e magari perfino delle future candidature a sindaco. (leggi qui La crisi corre sul filo (di C. Trento))

Alessandra Sardellitti, Nicola Ottaviani e Danilo Magliocchetti: I protagonisti dela Consiglio Comunale dell’altra sera

Perché da un lato c’è Ottaviani, al suo secondo mandato, non più ricandidabile per la terza volta consecutiva e alle prese con un centrodestra diviso e litigioso. Mentre dall’altra c’è Alessandra Sardellitti, fedelissima di Antonio Pompeo, leader della corrente Base Riformista del Pd. Le prossime elezioni comunali saranno complesse e complicate e gli schemi rischiano di saltare. Non è un mistero che Nicola Ottaviani non vedrebbe male l’opzione di una donna candidata a sindaco. Fantapolitica? Non proprio. Parafrasando Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo. 

Intanto però la maggioranza di centrodestra deve fare i conti con le profonde spaccature emerse giovedì sera in aula. Alla fine il riconoscimento del debito fuori bilancio relativo al noleggio del ponte Bailey (importo di 39.547,64 euro) è stato approvato, ma quanta fatica. Dopo ore di durissimo scontro tra Nicola Ottaviani e i consiglieri del Polo Civico. Con un segnale chiarissimo inviato dal gruppo di Gianfranco Pizzutelli al primo cittadino. Quando, su una richiesta di inversione dell’ordine del giorno, la proposta del sindaco è andata sotto: 10-11. 

A questo punto la maggioranza di centrodestra dovrà riflettere e magari l’input di Danilo Magliocchetti (Cambiamo) su un patto di fine consiliatura potrebbe essere preso in considerazione.

Poi ci sono i numeri: ieri in seconda convocazione erano presenti 15 consiglieri su 21. Tra i sei assenti, gli unici giustificati (come ha dato lettura il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini) erano Francesco Trina (Polo Civico) e Thaira Mangiapelo (Fratelli d’Italia). 

Gianfranco Pizzutelli, presidente nazionale del Polo Civico

Dicevamo del Polo Civico. In aula ieri c’erano Igino Guglielmi, Debora Patrizi, Claudio Caparrelli e Corrado Renzi. Frenetiche le consultazioni con il resto della maggioranza e fra loro. Per non parlare della raffica di telefonate che si sono susseguite.

Infine le parole di Igino Guglielmi: «Ancora una volta facciamo prevalere il senso di responsabilità». Ma nelle due ore di “guerra fredda” era davvero successo di tutto. Con Nicola Ottaviani pronto alla revoca immediata degli assessori di riferimento qualora il gruppo avesse votato no al riconoscimento del debito fuori bilancio sul noleggio del ponte Bailey. Nei giorni scorsi c’era stato un botta e risposta al vetriolo sui social tra il sindaco e il Polo Civico sulle rotatorie di De Matthaeis. 

E secondo alcune indiscrezioni anche prima della seduta di giovedì c’era stato un faccia a faccia durissimo: Ottaviani da una parte, Polo Civico e Marco Ferrara dall’altra. A proposito di Marco Ferrara: ha preferito lasciare l’aula prima della votazione per evitare di ufficializzare il no. A quel punto sarebbe stata conclamata una frattura difficile da gestire, considerando che adesso è un consigliere della Lista per Frosinone, quella del vicesindaco Antonio Scaccia.

Ma il tema politico resta sul tappeto. Il messaggio di Nicola Ottaviani è stato chiaro: «Voglio capire chi sta in maggioranza e chi sta all’opposizione. E chi si sta preparando altre strade per le prossime elezioni comunali. Che però ci sono fra due anni e mezzo». Confermando inoltre che è sua intenzione continuare a svolgere un ruolo importante. Con i fedelissimi, Ottaviani si è sfogato: «Pensano soltanto alla prossima candidatura a sindaco, non a sottolineare tutto quello che abbiamo fatto in questi anni. Qualcuno vuole provare a sfiduciarmi? Lo facciano, se hanno numeri e attributi». 

Marco Ferrara

Tornando ai gruppi di maggioranza, alcune situazioni sono abbastanza evidenti. A cominciare da quella di Marco Ferrara. Malumori chiari anche per quel che riguarda Carlo Gagliardi (Lega): l’altra sera è rimasto pochissimo in aula. Non è un mistero che da mesi sia in rotta di collisione con Nicola Ottaviani, che peraltro fa parte del suo stesso Partito.

Ci sono anche delle situazioni da chiarire. Una su tutte: dopo aver annunciato il passaggio al Polo Civico, nella mappa dei gruppi consiliari fa ancora parte del “Misto”. 

Nei momenti più caldi della seduta di giovedì sera, l’assessore al Bilancio Riccardo Mastrangeli si è posizionato tra i banchi riservati ai consiglieri. Per avere un quadro della situazione perfino “visivo” di quanto stava succedendo. Mentre Danilo Magliocchetti macinava chilometri per cercare di trovare una mediazione. Alla fine però, dopo che Igino Guglielmi (Polo Civico) aveva sottolineato il senso di responsabilità nel votare la delibera della discordia, Magliocchetti è sbottato: «Il senso di responsabilità è di tutti quelli che sono in aula». Insomma, è un centrodestra a nervi scoperti.

Le opposizioni hanno pensato fino all’ultimo di poter mandare “sotto” la maggioranza e il sindaco Ottaviani. Non sono passati inosservati alcuni colloqui. A cominciare da quello tra Igino Guglielmi e Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune). Poi è prevalsa la “ragion di Stato”. In realtà è una tregua armata. Fragilissima. In una maggioranza balcanizzata.