C’eravamo tanto odiati: ora il Pd vota il segretario a San Valentino

Il nome del segretario unitario ancora non c’è. Forse è ancora in pectore ma nessuno si azzarda a tirarlo fuori. Perché, come dice Francesco De Angelis nel suo intervento all’Assemblea provinciale del Partito Democratico «Se si comincia dai nomi e dai numeri, dalle composizioni delle Commissioni si parte male, molto male. C’è bisogno di ricostruire per vincere, e non sarà facile».

Un segnale si può tentare di coglierlo osservando la geografia della disposizione in sala: chi è vicino a chi. Così, si nota che Francesco Scalia e Francesco De Angelis stanno seduti l’uno accanto all’altro e scambiano continuamente pareri. Soprattutto non può sfuggire che il terzo posto è occupato dal sindaco di Paliano Domenico Alfieri, quello che per mesi ha parlato e fatto dichiarazioni da candidato, chiarendo ogni volta di non essere candidato; quello che nel momento in cui i giornali hanno scritto ‘si candiderà’ ha smentito senza smentire dicendo ‘Non sono né del fronte di Scalia né del fronte di De Angelis’; era il tempo delle divisioni: un’altra era geologica.

Con qualche minuti di ritardo arriva il deputato Nazzareno Pilozzi. Si siede alle spalle dei due Franceschi: qualcuno azzarda e ci vede la conferma di un asse, altri invitano alla prudenza chiosando ‘E dove volevi si mettesse: se non si fosse accomodato lì voi scrivereste che c’è una nuova spaccatura nel Pd’. Touché.

Sta di fatto che questa volta, di tutto si può parlare ma non di spaccatura. Luana Compagnone su Ciociaria Editoriale Oggi arriva a dire che

Sembrava di stare ad una riunione di condominio di quelle palazzine a pochi piani. Unica differenza? I condomini con la maggiore metratura non hanno litigato, anzi.

La riunione è stata approvata per fissare le regole. Lo stesso argomento che negli anni scorsi aveva portato a scontri ferocissimi: è lì che si decide come si svolgerà il congresso, chi potrà votare e chi no. Il segnale è chiaro già dall’apertura dei lavori: mancano le truppe cammellate e mancano i tifosi: cioè quelli che porti per fare numero e quelli che sono professionisti dello sfinimento per farti perdere la pazienza. Invece questa volta fila tutto liscio:

Ancora su Ciociaria Oggi si può leggere

Scalia chiede che la commissione per il congresso non sia quella precedente ma quella eletta, pochi mesi fa, per le adesioni. De Angelis risponde che va bene. Scalia vuole che gli elettori del circolo di Pico possano confermare la loro adesioni e votare al congresso. De Angelis acconsente.

L’approvazione del regolamento è una passeggiata. Viene confermato quanto deciso il mese scorso a Roma: potrà scegliere il nuovo segretario chi era iscritto al Pd al 31 dicembre 2014 ed abbia rinnovato la tessera entro la fine di quest’anno. C’è aria di sfoltimento anche nel Congresso: l’assemblea scenderà a 180 componenti, la Direzione Provinciale diventerà di 60 membri,  i segretari ora dovranno riunire i loro Circoli per designare i delegati.

Il congresso si tiene entro il 14 febbraio: dopo tanto odio interno un congresso nel giorno di San Valentino ci può pure stare.