Cgil ribalta Demoskopika: calo di adesioni? No, sono aumentate

Cgil non ci sta. Contesta i numeri dell'istituto Demoskopika secondo il quale ha subito un forte calo negli iscritti. Addirittura -14mila tesserati nel Lazio in due anni. Invece i numeri Cgil dicono: +1,04% sul 2016. I dubbi sul metodo di calcolo

Cgil non ci sta. E ribalta i numeri dell’istituto di ricerca Demoskopika secondo i quali ha subito un calo nelle iscrizioni. Talmente marcato da sfiorare il tracollo in alcune regioni. (leggi qui Aiuto, si è ristretto il sindacato: emorragia di iscritti per Cgil e Cisl)

I numeri di Cgil invece sono diversi. E dicono che ha chiuso il 2017 con 5.518.774 tesserati: +1,04% rispetto al 2016 e +0,66% rispetto al 2015.

 

Analizzati quali numeri?

Com’è possibile che i risultati siano così diversi? Cgil sospetta che sia il dato di partenza ad avere portato fuori strada l’istituto di ricerche demoscopiche.

Perché la sigla non computa, nel totale degli iscritti, gli iscritti alle sue associazioni collegate. È il caso di Auser, Federconsumatori e tutte le altre sigle: circa 400mila tesserati.

Se si tiene conto di quelle tessere, Cgil non risulta in flessione del 5,2% come invece calcola Demoskopika.

«Il dato reale – sostiene Cgil – è di sostanziale tenuta del tesseramento con un’apprezzabile crescita tra i lavoratori attivi e una leggera flessione tra i pensionati». Perché c’è il calo nei pensionati dello Spi Cgil? Per via del «forte rallentamento della dinamica pensionistica per effetto della legge Fornero».

 

I dubbi scientifici

Nel Lazio, stando ai numeri di Demoskopika, Cgil avrebbe perso circa 14mila tesserati. Un risultato che per il sindaco è frutto di un metodo d’analisi sbagliato.

«Non convince ed appare molto discutibile dal punto di vista scientifico il calcolo che Demoskopika fa sul presunto appeal sindacale, indice sconosciuto a qualsiasi serio ricercatore. Siamo, infatti, in presenza di dati rapportati agli occupati regione per regione (operazione ardita data la generosa definizione di occupati data dall’Istat) e riferiti ad un’indagine Istat ancora in fase di stabilizzazione sulle istituzioni no profit».