Che fine ha fatto il tavolo di conciliazione sull’acqua? È partito. In silenzio

Nessuno si è accorto che l’argomento non era all’odg della conferenza dei sindaci. In realtà l’iniziativa è partita su input della Sto e di Acea. Solo alla fine il “pacchetto” sarà sottoposto agli amministratori. Intanto Pompeo parla a Iannarilli perché Ottaviani intenda.

Nessuno se n’è accorto, nessuno lo ha neppure chiesto. Ma all’ordine del giorno della seduta della conferenza dei sindaci sull’acqua mancava un punto fondamentale, quello del tavolo di conciliazione tra l’Acea e i comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale 5. Che sia stato cancellato?

Neppure per idea. In realtà l’iter per la costituzione del tavolo è iniziato.

Non in segreto, ma a fari spenti. Il responsabile della Segreteria Tecnico Operativa, ingegner Umberto Bernola, ne ha discusso con il presidente di Acea Ato 5 Stefano Magini.

 

Il tavolo sarà composto da un esponente delle due parti e da un “terzo” che molto probabilmente verrà individuato dall’Università di Cassino, direttamente dal magnifico rettore Giovanni Betta.

Una volta costituito il tavolo, si affronteranno i temi caldi sul tappeto. La conciliazione riguarda, per esempio, gli effetti del famoso accordo transattivo del 2007, quello raggiunto da Francesco Scalia. L’Acea rivendica 10 milioni di euro.

Ma si parlerà anche delle penali rivendicate dalla Sto nei confronti del gestore: 11 milioni di euro. Un punto sul quale in giudizio potrebbero spuntarla i sindaci.

Poi c’è l’enorme massa di spese legali legate alla innumerevoli cause di questi anni: un macigno enorme fra avvocati, bolli e tutto il resto. Per non parlare dei conguagli, non quelli già definiti, ma quelli del futuro prossimo venturo.

 

Inoltre, c’è il punto più importante: il ricorso al Consiglio di Stato che alcuni Comuni hanno fatto contro la sentenza del Tar che ha annullato la delibera di risoluzione della convenzione votata dalla conferenza dei sindaci nel 2016.

Ora il punto è questo: Acea ha chiesto i danni, ma contemporaneamente Stefano Magini ha annunciato una monumentale campagna di investimenti, più di 500 milioni di euro nei prossimi quindici anni. Come si concilia questo con il fatto che alcuni Comuni dell’Ato 5 restano sempre e comunque sulle barricate?

 

Per tutti questi motivi si è scelto di avviare la costituzione del tavoli di conciliazione e di affrontare le grandi tematiche in silenzio.

Soltanto dopo l’intero “pacchetto” sarà portato all’attenzione della conferenza dei sindaci.

Intanto il presidente della Provincia e dell’Ato 5 Antonio Pompeo non molla la presa e sul tema dell’acqua intende insistere molto nella campagna elettorale per le elezioni del presidente della Provincia del 31 ottobre prossimo.

 

Lo si intuisce dalle dichiarazioni a freddo. Dice Pompeo: “Quando ci siamo insediati si parlava solo di conguagli, di aumenti, di contenziosi, adesso invece si discute di tariffe che scendono.  Un risultato che è stato permesso dalla normativa, ma anche dal lavoro dei tecnici, che hanno messo a punto tutta una serie di aggiustamenti, nel rispetto dei cittadini, della qualità del servizio, dell’equità, del sostegno al sistema produttivo.

Non solo tariffe che diminuiscono, anche l’approvazione di un Regolamento sulle perdite occulte, problematica molto sentita dagli utenti. Tutti ne parlavano, tutti si lamentavano e tutto, però, finiva lì. Noi abbiamo affrontato la questione, inserendo dei precisi paletti, così non ci saranno più bollette stratosferiche.

Con questo governo d’ambito dunque, c’è stato un evidente cambio di passo, fondato sulla responsabilità, sul lavoro e sul rispetto delle regole. Non abbiamo mai voluto rifugiarci nelle semplici scappatoie demagogiche, ma porci nei confronti del Gestore da pari a pari, contestando quello che non andava, nei parametri della legge e chiedendo qualità.

Oggi possiamo dire che il metodo che abbiamo voluto utilizzare, anche alla luce delle sentenze che si sono susseguite in questi mesi, è quello  giusto: i risultati, fatti di numeri e di pronunce dei giudici, sono incontestabili. Su questa linea contiamo di continuare a lavorare per abbassare ancora di più le bollette nel prossimo futuro e, nel contempo, avere un servizio che funzioni al meglio”.

 

Insomma, Antonio Pompeo parla ad Antonello Iannarilli perché… Nicola Ottaviani intenda.

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