Chi ha fatto vedere le (cinque) stelle ad Abbruzzese

L'analisi del voto rivela che c'è stata una rivolta 'contro' Mario Abbruzzese. Il caso dei voti spariti solo alla Camera. I cecchini appostati sul percorso. Il successo personale di Ranaldi lo rende il candidato naturale per le prossime Comunale. Più vicine del previsto?

Chi è poco avvezzo alla politica si sta ancora chiedendo come sia stato possibile che M.A. al secolo Mario Abbruzzese da Sant’Angelo in Theodice abbia perso questa competizione elettorale. La più facile sulla carta dopo gli strepitosi risultati delle regionali 2010 e 2013.

Il collegio ‘Uninominale 05 – Cassino’ della Camera dei Deputati non era un collegio sicuro, ma sicurissimo. Gli infallibili sondaggi del Cav davano il centrodestra addirittura oltre il 40%, il Movimento 5 Stelle al 25% ed il centrosinistra al 23%.

Insomma per M.A. doveva essere una passeggiata di salute verso il portone d’ingresso di Montecitorio.

 

IL VOTO “CONTRO”

Alle ore 13:33 del 5 marzo 2018 il quartier generale del fu Commander in chief, dopo aver analizzato tutti i dati provenienti dai rappresentanti di lista presenti ai seggi elettorali, pronuncia la ferale profezia. «Mario non ce l’ha fatta: per uno scarto che va da un minimo di 80 ad un massimo di 187 voti».

Più preciso di un orologio svizzero. Solo molte ore più tardi il Ministero dell’Interno convaliderà la profezia fatta a Cassino. Mario è stato battuto per 177 voti da tale Ilaria Fontana, candidata del Movimento 5 Stelle. Un “fantasma” per il cassinate che nessuno aveva mai né visto e né sentito neanche durante la campagna elettorale.

E allora perchè M.A. non ce l’ha fatta nonostante gli oltre 51mila voti? Un dato è emerso da subito: la sua città, Cassino, gli ha voltato le spalle. Gli ha votato “contro“.

Il Movimento 5 Stelle alla Camera ha raccolto anche i consensi di una parte del centrosinistra, di quelli che in sostanza vorrebbero vedere morto “politicamente” Abbruzzese, ma che non hanno riconosciuto in Gianrico Ranaldi un competitor all’attezza di impensierire M.A. E per questo hanno preferito portare acqua al mulino stellato. Per alimentare l’effetto che poi alla fine è maturato: la sconfitta. Di misura ma comunque sconfitta.

Infatti in molte sezioni di Cassino, nella corsa per la Camera mancano voti al Pd. Consensi che poi magicamente riappaiono nel conteggio delle schede regionali.

E’ difficile pensare che un elettore “pentastellato” possa votare per il suo Partito a livello nazionale e poi scegliere Zingaretti e il Partito Democratico per la presidenza della Regione Lazio.

QUANDO I BAMBINI FANNO “OH”

La seconda ipotesi sulla disfatta di re Mario coinvolge l’asilo pro tempore allestito a Palazzo De Gasperi.

I bambini “adottati” dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro, infatti, con le loro marachelle e continui “ciccio mi tocca, toccami ciccio” sono riusciti, in questi ultimi due anni, a non collezionare un solo successo. Non un’opera avviata, nemmeno l’ombra delle piccole cose che però la gente chiedeva: più pulizia, più manutenzione, più sicurezza…

Nel rimproverare la squadra, M.A. spesso ha detto che hanno collezionato soltanto brutte figure. Mentre Cassino sembra sempre di più una fetta di “groviera” adagiata sul fiume Gari, l’impressione è che ci sono ancora assessori e consiglieri impegnati a giocare al “piccolo amministratore”.

Tanto che per molti, il risultato delle urne è la manifesta condanna da parte dei cittadini alla gestione politico-amministrativa del CMD’A Group. E quindi nella testa del buon M.A., ovvero l’uomo che è riuscito a far eleggere questa armata “BrancaLeone” al governo della città martire, una vocina sta sussurrando l’inciso di una conosciutissima canzone: “Quando i bambini fanno oh, ti sei fatto la bua è colpa tua“.

UN UOMO OLTRE I PARTITI

Se l’elezione non dipendesse dalla somma algebrica delle forze politiche a sostegno dei candidati, per quanto riguarda la Camera dei Deputati, il vero vincitore della competizione risulterebbe Gianrico Ranaldi.

Da molti considerato un’incognita e da altri un semplice professionista messo li per spianare la strada alla vittoria di Mario Abbruzzese, l’avvocato cassinate Gianrico Ranaldi ha ottenuto ben 1.367 personali: cioè dati con una croce sul suo nome e nulla altro. A questi voti vanno aggiunti i 3.610 ottenuti attraverso una croce messa su uno dei simboli della coalizione di centrosinistra. In totale fanno 4.977 voti.

Un dato fondamentale.  Perché Mario Abbruzzese in città ha ottenuto solo 297 voti diretti sul nome e 287 li ha presi Ilaria Fontana.

 

I CECCHINI APPOSTATI

Sul percorso di Mario Abbruzzese poi si sono appostati molti cecchini. Ci sono Sezioni di Cassino e nei Comuni del Collegio, dove i voti di Forza Italia sono tutti allineati a sostegno del candidato indicato per il Senato dalla coalizione: Massimo Ruspandini. Gli stessi voti sono sulla scheda per le Regionali. Ma poi però, misteriosamente, scompaiono al momento di votare per la Camera e cioè dove è candidato Mario Abbruzzese.

Qualcuno glieli ha fatti mancare. In modo scientifico. Andando a piazzare la croce su un altro simbolo. Ed è accaduto in più di qualche Comune.

 

L’AVVOCATO SULLA SPONDA DEL FIUME

Nel frattempo, l’avvocato Gianrico Ranaldi si è appostato sulla sponda del fiume. O meglio: è tornato a tenere lezione nell’Università di Cassino ed in tribunale a discutere le cause dei suoi clienti.

Ma un dato è chiaro. Il consenso personale registrato in questo mese di campagna elettorale lo rende il candidato naturale del centrosinistra per le prossime elezioni comunali di Cassino.

Se lo vorrà sarà lui il candidato che fiderà Carlo Maria D’Alessandro. Se non lo vorrà, proveranno a fare di tutto per farglielo volere.

Più presto di quanto si immagini. Qualcuno con un briciolo di iniziativa nel centrosinistra ha cominciato a valutare questa ipotesi. E si prepara ad assestare le prime spallate con cui far vacillare il buon CMd’A. Che senza l’appoggio di Mario Abbruzzese in Regione ora rischia di dover camminare da solo sulle sue gambe. Con tanti ‘ragazzini’ sulle spalle.

 

 

 

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