Chi ha paura di mandare a casa i Cinque Stelle?

Roberta Lombardi
Foto © Paola Onofri, Imagoeconomica

Nicola Zingaretti non si fida più di Luigi Di Maio, che ogni giorno piazza una trappola sul cammino del governo. Matteo Renzi è stanco ma non vuole far concludere la legislatura. Matteo Salvini non sembra soffrire di “nostalgia canaglia”. Nel Lazio a Roberta Lombardi è mancato lo scatto. Ma allora perché traccheggiano tutti?

Secondo Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti, il capo politico dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, soffre di una irrefrenabile “nostalgia canaglia” e vuole soltanto tornare ad un’alleanza con la Lega di Matteo Salvini. O nel corso di questa legislatura (cambiando però il Presidente del Consiglio) o della prossima, dopo un passaggio elettorale.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd, ha lo stesso sospetto. Perché Di Maio ogni giorno mette un ordigno lungo la strada del Governo: prima il Mes, ora le prescrizione. Zingaretti ha già raggiunto un’intesa con Giuseppe Conte e probabilmente, come riferisce l’informatissimo sito Linkiesta, chiederà proprio a Conte di provare a fermare i Cinque Stelle, che ondeggiano tra l’asse Di Maio-Di Battista e uno spento Beppe Grillo.

Ma così il Governo rischia di brutto. Infatti Zingaretti e lo stato maggiore del Partito Democratico sono stanchi dei Cinque Stelle. Come ad un certo punto si sono stancati Matteo Salvini e i colonnelli della Lega.

Matteo Renzi © Imagoeconomica

Poi ci sono altre situazioni da tener presente. Anche Matteo Renzi è stanchissimo dell’esperienza di questo Governo. Soltanto che lui preferirebbe proseguire la legislatura con altri assetti, ma non si sa se saranno praticabili. In realtà di elezioni politiche anticipate ormai parlano tutti i leader nazionali. Si aprirebbe la partita anche alla Regione Lazio. Dove la più grande delusione di Zingaretti è rappresentata dai Cinque Stelle che fanno riferimento a Roberta Lombardi. Perché loro avrebbero potuto effettuare uno scatto e provare a formare una maggioranza vera tra Pd e pentastellati nel Lazio.

Un laboratorio in grado di mettere sotto pressione Di Maio. Ma la Lombardi non l’ha fatto. Adesso rischia di essere troppo tardi.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright