Chi in rosa, chi in salita, chi in riserbo: ecco le giunte

A Minurno è in rosa, ad Itri è in salita a causa degli azzurri, a Castelforte è fatta mentre a Sperlonga è ancora riservata. Il punto sull Giunte dopo le elezioni

Fosse stato per lui avrebbe colorato completamente di rosa la Giunta. E invece è stato costretto ad attenersi alla legge che impone il rispetto della rappresentanza di genere. Per questo nella nuova giunta che governerà Minturno ci sono almeno due maschietti: il riconfermato sindaco Gerardo Stefanelli ed il Segretario cittadino del Partito Democratico Franco Esposito.

Quella che sarà presentata nel prossimo fine settimana sarà una Giunta dalla composizione inedita. Quattro assessori su sei saranno donne, uno dei due uomini è direttamente il sindaco.

La giunta di Gerardo 

Gerardo Stefanelli

Chi sono gli assessori.

Elisa Venturo è la seconda degli eletti con 396 preferenze nella lista “Minturno 2030”; sarà riconfermata nella Giunta Stefanelli bis con il doppio incarico di assessore e di vice sindaco. Dovrà dimettersi da consigliere comunale per essere surrogata dal primo dei non eletti. Al suo posto entrerà Antonio Colacicco, figlio di un importante “mister preferenze” della politica minturnese, Gianfranco.

Minturno 2030” inoltre, grazie ai 1803 voti di lista, sarà rappresentata nel nuovo esecutivo anche da Alessandra Corona, seconda degli attuali non eletti all’interno di un gruppo che ha mandato in consiglio l’ex vice sindaco Daniele Sparagna e ha confermato Giuseppe Pensiero.

La principale formazione della coalizione Stefanelli “Città Futura” ha raccolto 2077 voti grazie ai quali ha confermato il Dem Francesco Sparagna (533 voti) ed ha eletto in consiglio due donne: Ilaria D’Acunto (454) e Ilaria Pelle (418). La prima rimarrà in Consiglio, la seconda entrerà in giunta. Ha vinto il ballottaggio interno con l’ex delegato Mirco Medico e pertanto andrà a fare l’assessore insieme all’avvocato Fabiola Pragliola. Con il duplice risultato che le sue dimissioni da neo consigliera comunale consentirà l’ingresso in Aula del suo collega di studio, l’avvocato Roberto Palermo.

Ilaria Pelle è figlia di Rocco, mitico e primo funzionario del Parco Regionale di Gianola e Monte di Scauri. Roberto Palermo ha operato in campagna elettorale con lei in tandem. Ma il successo di Sparagna e della D’Acunto ha avuto un preciso copyright. Gliel’ha dato in maniera evidente l’ex presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Tomao rimasto fuori dalle candidature per scelta politica del Pd: deve prima attendere che venga chiarita la sua posizione nell’inchiesta sui Concorso in Asl. Nondimeno, con questa elezione Tomao ha dimostrato la sua forza elettorale contribuendo ad eleggere addirittura due consiglieri comunali. Niente male. (Leggi qui Tomao fuori dalla lista del Pd).

Giunta rosa ma senza Signore

MASSIMO SIGNORE

La Giunta minturnese che sarà completata dal Segretario del Partito Democratico Franco Esposito, il dirigente Dem di cui Stefanelli si è sempre fidato dalla prima elezione nel 2016. Ha svolto con successo il ruolo di cerniera in un Partito diviso e che ha pagato le proprie lacerazioni interne. Infatti, nonostante cinque anni di buona amministrazione e l’’affermazione di Stefanelli senza ricorrere al ballottaggio, il Pd si è visto dimezzare il gruppo consiliare di cinque anni fa: da sei consiglieri ora farà affidamento soltanto sull’ex capogruppo Matteo Marcaccio (509 voti) e sull’ex assessore all’ambiente Piernicandro D’Acunto (358).

Ma qualcosa non quadra nelle scelte di Stefanelli.

Prima del Pd si era piazzata la lista forzista “Idee e Legalità con 1.647 voti. Il suo leader e capogruppo uscente Massimo Signore ha ottenuto 723 voti che ne fanno il candidato più votato nella lista, affiancandosi alla confermata Maria Di Girolamo (366). Ma questa formazione è rimasta clamorosamente all’asciutto: niente assessore. È stata scavalcata dalla lista fanalino di coda di Stefanelli “Insieme per Minturno” (1183 voti). 

Il più votato con 314 voti è stato l’ex assessore ai Lavori Pubblici Mino Bembo che sarà indicato per la presidenza del Consiglio comunale. Era un incarico destinato all’avvocato Signore che ha deciso di rinviare per un certo periodo. Sconosciute le ragioni politiche.

Un’ultima annotazione politica e statistica. La convalida degli eletti ha sancito il ritorno in Consiglio dopo 11 anni per l’ex consigliere regionale di Forza Italia Romolo Del Balzo. Siederà nell’aula intitolata a suo padre, l’ex presidente della Provincia Severino Del Balzo. Lo farà grazie allo strepitoso risultato elettorale personale che potrebbe proiettarlo a beneficiare per la Lega di una candidatura in occasioni delle regionali del 2013. 

Per il “Romoletto” della politica minturnese 601 concittadini hanno iscritto il suo nome sulla scheda. Del Balzo da solo ha ottenuto un terzo dei voti della Lega e della lista Galasso che candidavano a sindaco Massimo Moni (1867 voti pari al 14,62%)

La strada in salita di Agresti

Giovanni Agresti

I principali problemi per il varo della Giunta li sta affrontando invece il neo sindaco di Itri Giovanni Agresti. La sua terza elezione, a distanza di 10 anni dall’ultima, era arrivata al fotofinish grazie all’esito nell’ultimo dei dieci seggi che ha chiuso i battenti. 

Quando era in vantaggio per una manciata di voti, l’ex sindaco Antonio Fargiorgio (“Itri Facciamo futuro”) ha subito in quella sezione il pareggio e poi il sorpasso di Giovanni Agresti. Il distacco tra i due è stato di soli 80 voti.

Il sindaco in queste ore è protagonista di un braccio di ferro con Forza Italia, il principale gruppo della sua maggioranza. 

 Grazie all’elezione dei consiglieri Serena Ciccarelli, Andrea Di Biase e Gabriella Dragonetti, il potente coordinatore comunale degli azzurri Michele Stamegna ha rinnovato la richiesta di poter ottenere due assessorati. Sono gli stessi che il Partito governava durante la precdente amministrazione Fargiorgio attraverso gli assessori Ciccarelli e Di Biase. Stamegna fa riferimento ad accordo che sarebbe stato sottoscritto prima dell’inizio della campagna elettorale.

Per Agresti “non se ne parla proprio. Forza Italia deve accontentarsi – ha fatto sapere – di un solo assessorato, mi facciano sapere il nome. Gli accordi sono altri e dovranno rispecchiare l’esito elettorale”.   

La  nuova Giunta per il sindaco Agresti dovrebbe avere la seguente composizione: il neo vice sindaco Elena Palazzo (Fratelli d’Italia), Mario Di Mattia (Lega), Salvatore Mazziotti (area Pd) e Giuseppe Cece (espresso direttamente dal primo cittadino)

Elena Palazzo

Alcuni quotidiani nazionali avevano investigato sulla circostanza che della Giunta itrana faranno parte due assessori politicamente agli antipodi: Elena Palazzo che viene da destra ed il Dem Salvatori Mazziotti professore di filosofia in un liceo romano. Il docente è considerato vicinissimo all’ex vice presidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, dal 2019 deputato europeo “indipendente” nelle fila del Pd.

Ma Smeriglio ha voluto prendere le distanze dalla considerazione rivoltagli di essere il “regista di una coalizione centro-sinistra in un paesino nella provincia di Latina. Le uniche iniziative fatte nel territorio pontino – ha dichiarato Smeriglio – sono state fatte a sostegno del candidato sindaco del capoluogo pontino Damiano Coletta. Non ho sostenuto altri candidati sindaci in quella provincia né fatto iniziative in quelle realtà territoriali”.

Una prova muscolare, intanto, è in corso tra Agresti e Forza Italia che ha ricevuto un ultimatum: “può prendere o lasciare”. 

Semmai sarebbe disponibile a perseguire un’opzione B, quella di assegnare all’azzurra Serena Ciccarelli la delega assessorile ai Lavori Pubblici e la presidenza del consiglio comunale alla “colomba” Andrea Di Biase. Se venissero rispettate queste previsioni, due degli assessori della nuova Giunta Agresti – Ciccarelli e Mario Di Mattia – succederebbero a loro stessi rispondendo, a distanza di cinque mesi, a due sindaci diversi.

Quando la continuità amministrativa non è solo uno slogan… 

Felice e con la giunta

Angelo Felice Pompeo

Dopo essere diventato  sindaco dopo una rincorsa durata oltre un trentennio, Angelo Felice Pompeo (“Castelforte Rinasce”) ha inserito già i tasselli a sua disposizione nel mosaico che ha completato per il varo della sua prima Giunta.  Sarà presentata giovedì mattina  al rinnovato consiglio comunale.

Il vice sindaco sarà una donna, l’ex assessora Michela Terillo, affiancata  in Giunta da Margherita Falso – nuora del consigliere comunale Vincenzo Coviello e sorella di Rosa, già assessore nella Giunta del  dirimpettaio comune di Santi Cosma e Damiano – e dal debuttante Massimo Falso.

Il vero regista dell’operazione elettorale che ha portato Pompeo a sconfiggere pesantemente il sindaco uscente Giancarlo Cardillo è stato gratificato diversamente. Alessio Fusco, figlio dell’ex sindaco Dc Pasquale  (ma anche ex assessore provinciale ed ex Comandante della Polizia Provinciale di Latina), continuerà a guidare il coordinamento comunale di Forza Italia ma anche il nuovo consiglio comunale di Castelforte del quale sarà Presidente d’Aula.

Il riserbo di Armando

Armando Cusani

Il rieletto sindaco Armando Cusani  ha deciso di rimanere abbottonato dopo aver sconfitto i due avversari Vincenzo Viola e Marco Toscano. Le loro divisioni hanno fatto le fortune di Cusani e hanno finito  per rendere quello di Sperlonga un fortino elettoralmente davvero inespugnabile. Almeno per ora.

La Giunta è pronta ma deve essere comunicata prima al consiglio comunale“ ha fatto sapere Cusani.  

Avrà una composizione double face: due dei quattro assessori saranno altrettanti consiglieri comunali appena eletti, gli altri due saranno “supertecnici esterni” che “non vedono l’ora di iniziare a lavorare”

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