Chiude Ostetricia, Morini annulla l’incontro con Mastrobuono

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

da L’INCHIESTA QUOTIDIANO

il sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, ha annullato ieri l’appuntamento previsto per questa mattina nella sala consiliare con la direttrice generale Asl, Isabella Mastrobuono. La disdetta – comunicata ieri anche a carabinieri e polizia per quanto di competenza per il servizio d’ordine – assume un profilo di aperta polemica per le mancate rassicurazioni che il primo cittadino aveva chiesto ufficialmente alla manager, circa il rischio di chiusura del reparto di Ostetricia del “San Benedetto”.

Ma nella giornata di ieri la Mastrobuono ha inviato a Morini solo una nota generica in cui avvertiva che le spiegazioni avrebbe potuto fornirle solo de visu nel corso della riunione ormai saltata. «Ho ricevuto oggi una lettera molto fumosa – ha spiegato il sindaco Morini -: sebbene io le avessi chiesto di smentire le voci di chiusura del reparto. Noi siamo stati a Roma ed abbiamo avuto rassicurazioni in un incontro organizzato da Mauro Buschini, alla presenza del responsabile della cabina di regia sulla sanità Alessio D’Amato e del presidente Nicola Zingaretti. Poi da ambienti ospedalieri mi sono giunte notizie che nel reparto si stanno facendo strane manovre. Un incontro operativo con i medici del “San Benedetto” – ha spiegato ancora il primo cittadino – era previsto per lunedì alla presenza di Buschini che poi è stato colpito da lutto. Quella riunione doveva essere rinviata e invece la direttrice l’ha tenuta ugualmente. Mi si dice che in quella sede si sia parlato della chiusura di Ostetricia e delle diverse destinazioni degli specialisti in altri ospedali della provincia. Ma una cosa simile io non posso consentirla».

«Insomma – ha tirato le somme Morini – utile che viene a presentare la Casa della Maternità perché non posso garantire uno svolgimento ordinato e tranquillo della riunione. A noi interessa una Unità Operativa Semplice di Ostetricia inutile che venga ad illustrarci la formula della Casa del Parto che a noi non interessa».

Ma tensioni si registrano anche a Sora. «Nei prossimi giorni, infatti – ha spiegato in una nota diffusa ieri il consigliere provinciale delegato, Gianluca Quadrini -, è prevista la chiusura di due importanti reparti dell’Ospedale “SS. Trinità”: la pediatria e l’ostetricia, seguiti a breve dalla cardiologia, con gravissime ripercussioni sulla numerosa popolazione (circa 110 mila persone) dei 27 Comuni che fanno riferimento a tale struttura. La chiusura è determinata dalla ormai insostenibile carenza di personale, più volte segnalata nei mesi precedenti. Allo stato attuale risultano soltanto 3 pediatri turnisti nel reparto di pediatria e neonatologia e 5 ginecologi turnisti nel reparto di ostetricia (dove la situazione si è recentemente aggravata dall’improvvisa malattia di uno dei dirigenti). L’esiguo numero di medici non permette, nonostante l’ammirevole sforzo del personale; l’organizzazione di regolari turni di servizio (in considerazione anche dei riposi obbligatori dopo il lavoro notturno) rischiando di minare lo standard qualitativo necessario per garantire la salute dell’utenza. E’utile sottolineare che nel reparto di ginecologia oltre all’assistenza ai part(circa 900 nati ogni anno) si svolge una preziosa attività di chirurgia oncologica (peraltro proprio nella sede del Polo Oncologico Provinciale). Inoltre l’ostetricia è una branca chirurgica dove spesso si verificano delle emergenze che non sono compatibili con le caratteristiche del territorio e le distanze che intercorrono tra le varie strutture ospedaliere».

«Suscita perplessità – ha evidenziato Quadrini – la considerazione che tali reparti, che rappresentano un’eccellenza della sanità locale rischino la chiusura mentre viene mantenuta l’attività di altre strutture che realizzano la metà dei parti e risultano vicine alla sede Centrale dell’Ospedale di Frosinone. Tuttavia la tutela della salute non deve esser una “guerra tra poveri” ma deve essere garantita a tutti, in considerazione della mole di lavoro che gli operatori, ai quali va il mio più sentito grazie, che operano in condizioni disperate vista la carenza di organico e l’utenza in aumento». «Faccio appello alla sensibilità del D.G. della ASL – è stata la conclusione dell’esponente dell’amministrazione Pompeo – al fine di recuperare questa grave carenza che si sta prospettando per questo territorio già molto provato dalla crisi economica e culturale che si è ingigantita negli anni»

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