C’eravamo tanto spaccati: si riunisce il centrosinistra, il 49% dell’ex Stalingrado

Vertice a Ceccano tra Pd, il suo portavoce Corsi, Il Coraggio di Cambiare, Nuova Vita, Psi, Demos e il giovanile Progresso Fabraterno. Per mettere in campo un’opposizione unitaria contro l’amministrazione di centrodestra votata dal 51% degli elettori: sin dal prossimo Consiglio comunale. Ma anche per gettare le basi per il futuro Campo largo

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

A Ceccano è stato ufficialmente segnato lo spartiacque tra il passato e il futuro del centrosinistra: tra la spaccatura e la riunificazione dei Partiti e movimenti che rappresentano il 49% dei cittadini dell’ex Stalingrado ciociara. A fare da collante è la contrapposizione al centrodestra votato dal 51% dei ceccanesi: un risultato che ha permesso al sindaco di FdI Roberto Caligiore di essere rieletto al primo turno delle elezioni 2020.

Si sono autoconvocati e incontrati il Pd e le anime di Ceccano Riparte (27%) e Il Coraggio di Cambiare (22%): le coalizioni che hanno sostenuto le candidature di Marco Corsi ed Emanuela Piroli. L’uno era stato supportato, tra gli altri, dai Democratici per Ceccano, dal Psi e da Nuova Vita. L’altra dalla sinistra: la “sua” Cives Ceccano, Verdi Europei, Articolo 1 e la comunista Ceccano a Sinistra. Assenti all’incontro esclusivamente e significativamente i Comunisti, che non hanno ritenuto di dover partecipare.

C’è una differenza fondamentale tra gli schieramenti. Dopo la batosta elettorale, lo schieramento di Corsi si è immediatamente sciolto mentre quello della Piroli è stato interamente portato in Consiglio comunale. I due eletti di Cives – l’altro è il supervotato Andrea Querqui – hanno costituito invece il gruppo consiliare Il Coraggio di Cambiare: in rappresentanza dell’omonimo coordinamento politico attivo nella Casa Comune.

La reunion del centrosinistra

Il segretario del Pd Ceccano Giulio Conti e il suo vice Mario Spinelli

All’incontro c’era il Segretario del Pd Ceccano Giulio Conti, che prova la via dell’unità sin dalla sua elezione alla guida del Partito. Anche se non sono mancati attriti e abbagli. (Leggi qui «Caro Giulio, rispediamo al mittente i tuoi ‘inviti’» e poi qui Consiglio rinviato, Conti: «Democrazia lesa». Giovannone: «Nota imbarazzante»).

C’era Manuela Maliziola: ormai riappacificatasi con il Psi, che la sfiduciò quando era sindaca, ora dirigente provinciale e coordinatrice cittadina di Demos. È la Democrazia Solidale guidata a livello nazionale dal consigliere regionale Paolo Ciani: fedele alleata del Pd nella Regione Lazio di Nicola Zingaretti, nella Roma Capitale di Roberto Gualtieri e nella Cassino di Enzo Salera. Ora anche nel Campo largo di centrosinistra che si sta costruendo attorno alla ricandidatura a sindaco di Frosinone di Domenico Marzi.   

Con loro i consiglieri Piroli, Querqui, Corsi, De Santis e Di Pofi. Nonché gli esponenti delle singole forze politiche de Il Coraggio di Cambiare. Presente anche Progresso Fabraterno: il movimento giovanile di Cives, presieduto dal primo dei non eletti Francesco Ruggiero.   

Pensano anche alle future Elezioni

Una veduta di Ceccano

Si sono incontrati, come recita la nota congiunta, «per concordare iniziative comuni da attuare su tematiche di fondamentale importanza per la comunità di Ceccano».

Da quando? Subito. A partire da lunedì 7 marzo alle 21, quando si svolgerà il Consiglio comunale incentrato sull’Operazione strisce blu del Caligiore 2: il piano di moltiplicazione e privatizzazione dei parcheggi a pagamento, voluto dal centrodestra per fare cassa in ottica Smart city. (Leggi qui Niente più strisce blu gratis: la Contea vuole diventare Smart city).

«Nel corso della serata è emersa una collaborazione fattiva tra i Consiglieri, in netto contrasto all’amministrazione Caligiore. Il tutto a testimonianza di una crescente azione sinergica e d’intesa comune», aggiungono i ricostruttori del centrosinistra. «All’esito dell’incontro – concludono – è emersa unanime la volontà di gettare le basi per un percorso condiviso. Finalizzato alla costruzione di un’alternativa alla destra sovranista che malgoverna la città di Ceccano».

Oltre a un’opposizione unitaria in Consiglio comunale, tramite il quintetto di minoranza, si punta a costruire un Campo largo di centrosinistra anche nella Contea. Per ora, però, si è registrato un punto di partenza.

Da Conti a Corsi

Marco Corsi

Il segretario dem Conti sottolinea che «da oltre un anno il Pd di Ceccano sta incontrando tutte le forze politiche disponibili al dialogo e alla ricostruzione del centrosinistra. Perché, pur non avendo rappresentanza in Consiglio, il Pd è un grande Partito e sente maggiori responsabilità in tal senso. Auspicava da tempo di arrivare a una grandissima riunione come quella dell’altra sera. Il passato è passato e si guarda al futuro, al di là del risentimento di alcuni (i Comunisti, ndr)».

Scatta anche una sottolineatura a favore del “portavoce” civico del Pd Corsi: «Fa parte a tutti gli effetti del centrosinistra perché è il già candidato sindaco sostenuto tra gli altri dalla pseudo-lista del Pd». Conti chiude così la polemica legata alle origini politiche di Corsi ed al fatto che sia stato presidente d’Aula durante il primo governo cittadino del centrodestra. Nessun rancore da parte del Segretario: ha già messo in chiaro da tempo che le porte sono ancora aperte per tutti.

Corsi, dal canto suo, accentua che «ci sono tutti i presupposti per costruire un progetto condiviso, soprattutto in vista delle prossime Amministrative. Perché il centrodestra lascia questa città nell’immobilità. Attraverso l’unione degli intenti, va data un’altra possibilità ai cittadini di poter cambiare. Anche a tutti coloro che nel mentre si sono pentiti di aver riconfermato il sindaco. Noi ci siamo e non siamo assolutamente fermi bensì uniti, compatti, maturi e responsabili».   

Da Emanuela a Manuela

Emanuela Piroli (Il Coraggio di Cambiare)

Emanuela Piroli e Manuela Maliziola hanno ormai fatto pace con gli ex che le scaricarono. L’una fu defenestrata nel 2018 da segretaria del Pd Ceccano, sotto i colpi della “Rivolta dei 25” orchestrata anche da Conti: poi venne rifiutata nel 2020 dall’asse Pd-Psi come candidata sindaca. L’altra, prima sindaca della storia di Ceccano nel 2012, cadde dopo due anni per via delle dimissioni rassegnate in massa da parte del “suo” Psi e di Pd, Rifondazione Comunista, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ovvio che, pur volendosi buttare tutto dietro alle spalle, vadano avanti con i piedi di piombo.

Piroli, leader de Il Coraggio di Cambiare, parla di «un primo vero tentativo di riaprire il dialogo vista la volontà comune di opporsi con forza alla destra di governo, incapace ed egoista. C’è il proposito di organizzare iniziative condivise per dare più forza all’opposizione, mantenendo comunque ognuno la propria autonomia». Una comprensibile cautela la sua, anche e soprattutto perché vuole e deve rendere conto al suo elettorato.

Ruggiero, per conto di Progresso Fabraterno, ha posto in rilievo «l’importanza dei giovani. Sono la potenziale carta vincente del centrosinistra come lo sono stati nel centrodestra». E si è appellato agli “adulti”: «Al centrosinistra serve il dono della sintesi». A dirlo un ragazzo di 24 anni.

L’ora di Ciani

Manuela Maliziola e Paolo Ciani

Così l’ex sindaca Maliziola: «Un primo passo che fa ben sperare in una sinergia di idee e forze per contrastare la destra fabraterna al governo della città di Ceccano». Il coordinamento provinciale di Demos, in vista delle Amministrative 2022 di Frosinone, organizzerà per sabato 12 marzo un doppio incontro tra Capoluogo e Ceccano alla presenza del leader Paolo Ciani.

Si parlerà di salute, ambiente e sociale. «Il nostro Partito – dice a riguardo Maliziola – è a disposizione per dare un fattivo contributo alla riunificazione del centrosinistra con idee ed azioni che mettano al centro le esigenze ed i bisogni dei cittadini, partendo dalle fasce più deboli».