No Green Pass? No Aula. Barillari escluso

Davide Barillari si fa bloccare all'ingresso dell'Aula della Regione Lazio: ha provato ad entrare senza il Green Pass. Saltata comunque la seduta. Troppa gente impegnata per la campagna elettorale

Non ha la presenza di George Clooney né si è presentato con una bottiglia di Martini: ma come nel celebre spot televisivo anche il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari si è visto chiudere la porta in faccia al suono di “No Martini? No party”. Solo che nel suo caso questa mattina il tono della voce è stato quello molto meno suadente del presidente del Consiglio regionale Marco Vincenzi. E la spiegazione è stata “No Green Pass? No Aula”.

Porte chiuse a Barillari

La sostanza però è stata la stessa. Porte chiuse alla Pisana per il consigliere regionale Davide Barillari. Il candidato che il Movimento 5 Stelle schierò come governatore contro Nicola Zingaretti nel 2013 è contrario all’obbligo di Green Pass e non intende adeguarsi alla norma: per principio e per personale convinzione. (Leggi qui No Pass in Regione Lazio: solo Barillari e se ne vanta).

Foto: Carlo Carino / Imagoeconomica

All’ex esponente del Movimento 5 Stelle (al Gruppo Misto dopo l’espulsione decretata dal Partito) è stato negato l’accesso all’Aula del Consiglio regionale poiché sprovvisto della certificazione con cui attestare che fosse vaccinato contro il Covid-19. Oppure avesse fatto un tampone con esito negativo nelle ore precedenti.

Io non posso entrare. Porte chiuse a chiave solo per me” si intitola il post che Barillari ha pubblicato su Facebook subito dopo il fatto. “Fa niente se la legge nazionale appena approvata prevede che solo dal 15 ottobre tutti i dipendenti pubblici, compresi i rappresentanti eletti nelle istituzioni, dovranno esibire il green pass per entrare a fare il loro lavoro – scrive Barillari- La Regione Lazio è al di sopra della legge: vale, più della Costituzione italiana e del Parlamento nazionale, una delibera dell’Ufficio di Presidenza“.

La versione di Davide

Davide Barillari (Foto: Imagoeconomica)

Barillari racconta quindi la sua versione: “La Digos che mi avvicina prima dell’ingresso in Consiglio. La porta di accesso all’aula chiusa a chiave. Tre guardie private che presidiano fisicamente la porta. Quindici fra poliziotti, digos e carabinieri schierati intorno a me, che non raccolgono la denuncia verbale ma mi chiedono di seguirli in commissariato per farla”.

Poi cita i dirigenti regionali. “I più alti dirigenti regionali schierati, con Ialongo a presidiare l’ingresso. Il vicepresidente Porrello che difende la delibera. Tutto per un consigliere regionale sprovvisto di lasciapassare, che può benissimo secondo loro collegarsi da casa con il suo computer e votare quando serve. Nessun altro consigliere regionale presente al blocco dell’ingresso. Non mi aspettavo solidarietà da nessuno, nemmeno da chi in parlamento fa finta di essere contro il greenpass“.

Davide Barillari nei mesi scorsi era finito di nuovo al centro dell’attenzione per un suo tweet. Aveva pubblicato una foto nella quale si puntava una pistola sul braccio: nella disascalia definiva i vaccini “una roulette russa“, “se anche i rappresentanti eletti dai cittadini sono bloccati da uno spropositato schieramento di forze per entrare in un’aula pubblica, non ci sarà nessun futuro“. (Leggi qui La roulette russa di Barillari: vaccinarsi è come spararsi).

Il presidente Marco Vincenzi ha evidenziato che sono state: “Sistematiche da parte sua le violazioni nell’osservazione delle norme, che vanno rispettate anche per rispetto dei colleghi“.

Sospendo ma siate puntuali

Al di là dell’episodio di Barillari, oggi il Consiglio regionale è stato rinviato per… elezioni. Ma non si può dire: l’opportunità ed il buon gusto impongono di dire che questa mattina la seduta del Consiglio Regionale del Lazio sia stata rinviata a causa dei ritardi accumulati da molti Consiglieri. E pure dell’assenza del Governatore Nicola Zingaretti.

Regione Lazio, l’Aula Consiliare. (Foto: Carlo Carino / Imagoeconomica)

Così, il presidente d’Aula Marco Vincenzi ha preso atto di ritardi e assenze, accogliendo le sollecitazioni giunte dalla minoranza ha rinviato la seduta. La realtà dei fatti è che tutti sono impegnati nella campagna elettorale per le Comunali di Roma e fino al 4 ottobre non hanno tempo per affrontare la battaglia in Consiglio.

Ritengo di sospendere il Consiglio, convocheremo i capigruppo per fissare la nuova seduta” ha detto al microfono il presidente Vincenzi. Il tono era abbastanza seccato: gli assenti erano tanti che nemmeno c’è stata la possibilità di far iniziare i lavori. “Invito tutti, consiglieri e assessori, a essere presenti così come l’ufficio di Presidenza senza il quale non si può procedere all’avvio del Consiglio. Li invito ad avere rispetto dell’orario e serietà verso gli altri colleghi“.

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