Ciacciarelli alla Lega, il caso Ottaviani, la caduta di Cassino: le verità di Mario

Tutta la verità su quello che sta accadendo nel centrodestra. Ciacciarelli alla Lega? Ottaviani aveva pronto il progetto de L'Altra Italia e Berlusconi aveva detto si:poi intervenne il Cerchio Magico. La caduta di Cassino? Si poteva evitare. La colpa? Di Palombo. Il golpe di Quadrini.Parla Mario Abbruzzese

Mario Abbruzzese, coordinatore regionale di ‘Cambiamo’, una vita nel Centrodestra, una scelta faticosa: quella di uscire da Forza Italia. ‘Una scelta di dignità‘: ha spiegato a suo tempo. Che rischia però di isolarlo. O di rimetterlo al centro.

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Mario Abbruzzese © Teleuniverso
Sotto questi riflettori, non più tardi di una settimana fa hanno detto: ‘Quelli di Cambiamo non hanno cambiato casa, sono andati ad abitare da soli‘. Soffre politicamente di solitudine?

Assolutamente no, il problema non è dove sei collocato come casa di riferimento, ma l’area di riferimento alla quale appartieni.

Berlusconi non è Centrosinistra, se è un problema di area perché allora lei se ne è andato?

Noi siamo andati via da Forza Italia perché non condividevamo più l’impostazione, cioè un partito ingessato, vecchio, un Partito che non si è mai rinnovato“.

Vi è stato bene per tanti anni…

C’è sempre un perché. C’è un momento in cui devi rigenerare, dare la possibilità ai giovani di entrare, di creare un Partito scalabile, dare la possibilità di rigenerare tutti gli organismi che da 20 anni girano sempre intorno alle stesse persone

Pasquale Ciacciarelli su questo tema ha dovuto ammettere che pure lui è stato nominato. Però a sua difesa chiama la circostanza che almeno una selezione veniva fatta. Ora non più? O il problema è che non sceglievano più voi?

Abbiamo rilevato proprio la mancanza di linearità, di rispetto dei territori, di coesione all’interno del centrodestra… Con Forza Italia proprio l’altro giorno Berlusconi, durante la presentazione di un libro con Bruno Vespa ha fatto riferimento ad un ‘governissimo’ nel nostro Paese… è un Partito ondivago che a me ed a noi non piace. Ecco perché abbiamo fatto questa scelta, ma senza rancore né rammarico.Noi dialoghiamo con tutti, ovviamente a me piacciono più le posizioni della Meloni e di Salvini. Questo nel senso che sono posizionati all’interno del centrodestra e non vogliono avere nulla a che fare con la politica di Zingaretti e Renzi…

Mi puo’ tranquillamente dire ‘non mi trovato più a mio agio in Forza Italia perché la politica era ingessata, non era un partito scalabile‘. Se però mi fa subito dopo l’elogio di Salvini e Meloni… e lì in quanto ad ingessatura stiamo peggio che in Forza Italia…
Nicola Ottaviani

Ma come no…

Guardi che Nicola Ottaviani ha rischiato di uscire dalla finestra appena entrato dalla porta perché ha fatto vedere il simbolo del suo movimento civico e glielo hanno fatto portare immediatamente in soffitta…

Ma non si può entrare in un Partito con un movimento. Nel Partito ci si entra adeguandosi alle sue regole. Non si può entrare nella Lega dicendo ‘io entro con una corrente’. Non esiste. O entri nella Lega o non lo fai

Ma la Lega è scalabile secondo lei?

Io credo si si. Tant’è che si fanno i congressi, in questi giorni ce ne sarà un altro. Sicuramente ci sarà un plebiscito in favore di Salvini, ma con un Partito che lui ha rilevato al 2/3% per portarlo al 33%. Come si può pensare di non riconfermarlo come leader? È chiaro che questo Partito è scalabile“.

Non mi sembra che i coordinatori regionali della Lega siano però frutto di questa scalabilità…

Ma no… Soprattutto nel Centro Sud i coordinatori regionali della Lega sono stati nominati perché, parliamoci chiaro, nel 2018 nessuno si aspettava questo risultato straordinario, risultato di un Partito che esisteva soprattutto al Nord. Ma al Nord ci sono regolari congressi che vengono celebrati ogni due anni“.

Dicono che lei ad un certo punto, prima di entrare in Cambiamo, abbia provato a collocarsi in Fratelli d’Italia, vero o falso?

Falso. Non ho mai avuto nessun incontro con alcun dirigente, dalla Meloni fino all’ultimo consigliere comunale della Provincia“.

Vero o falso che abbia provato anche a collocarsi nella Lega e le abbiano detto no?

Assolutamente falso“.

In questi giorni tornano a circolare delle voci di un avvicinamento alla Lega.
Mario Abbruzzese Pasquale Ciacciarelli

Io rimango in panchina, le mia carte le ho giocate. Non credo di avere ulteriori spazi futuri nella politica. Però la politica a me piace molto e quindi posso essere tranquillamente impiegato nella gestione del Partito, tant’è che in Cambiamo sto lavorando per costruire le sue strutture in tutta la regione. E poi: con la riduzione di 350 parlamentari difficilmente si riuscirebbe a trovare spazio per candidature; neanche per gli uscenti.

Avrebbe nulla in contrario se una diversa collocazione la scegliesse ad esempio Pasquale Ciacciarelli?

Pasquale ha un ruolo istituzionale, è consigliere e quindi mi sembra anche naturale che lui possa fare scelte diverse, ci mancherebbe…

Sarebbe legittimo?

Questo bisognerebbe chiederlo a lui, però…

Politicamente, detto dall’uomo che sta in panchina…

Certo, tutto è legittimo in politica… È chiaro che però i rapporti personali sono importanti, perché poi a cambiare con grande velocità, dimenticando gli amici e la propria storia non credo si vada molto lontano. Alla fine è vero che cambiare casacca e soprattutto squadra potrebbe apparire al momento una scelta azzeccata, ma nel futuro poi i problemi sorgono. Chiaramente le amicizie e la stima, le forme di considerazione che ci sono poi vengono meno e devi ricostruire tutto da capo quindi… Però tutto è possibile e questo potrebbe anche accadere“.

Chiede un Partito scalabile. È la stessa cosa che chiedeva Nicola Ottaviani durante l’ultima convention di Forza Italia a Fiuggi. Stava preparando il progetto dell’Altra Italia, poi all’ultimo momento saltò tutto. Cosa accadde?…

Quello è stato un grande errore di timing da parte di Berlusconi. Avrebbe dovuto lanciare L’Altra Italia proprio al congresso di Fiuggi perché quella era l’occasione per rigenerare il partito. Nicola aveva visto giusto.

All’epoca ne parlammo sia io che lui insieme all’allora presidente Tajani, che era d’accordo anche lui su questa impostazione. Tuttavia, nel mio ex Partito di Forza Italia, lì comanda solo uno; se quindi il ‘dominus’ non decide nulla si fa. In queste ore c’è stata la presentazione del gruppo di Mara Carfagna, che è pronta ad uscire con una trentina di parlamentari. Il coordinatore di Roma Bordoni a Roma che mi sembra sia approdato alla Lega, Laura Cartaginese in consiglio regionale ha annunciato il passaggio alla Lega. Quindi, tutti questi casi e tutti questi segnali portano ad un’unica soluzione finale, cioé che o Berlusconi capisce che è arrivato il momento di cambiare questo Partito e mettere alla sua guida un giovane rendendolo scalabile…

Foto: © Aif – Giorgio Di Cerbo
Non è tardi adesso?

Bèh, non è mai troppo tardi“.

Tornerebbe indietro?

Io credo di si, che potrebbero cioè creare una grande coalizione di centro liberale all’interno del Centro Destra, a partire dall’Udc, da Rotondi, dallo stesso Parisi, a partire da Toti, dalla Carfagna. Tutti invocano questa via, quindi evidentemente non è una ‘follia’ di Mario Abbruzzese. È un malessere che viene registrato all’interno di questi schieramenti politici i quali in qualche modo devono trovare un punto di caduta“.

Adesso ce la puo’ dire: ma è vero che veniste chiamati a Milano con Ottaviani, con Tajani,proprio per parlare dell’Altra Italia. E, addirittura, a Milano Antonio Tajani cominciò a dire che si andava in questa direzione… Ventiquattro ore dopo, al momento del lancio, a Fiuggi arrivò lo stop: fu il Cerchio Magico ad ordinarlo?

Si, è vero, io fui a pranzo con Berlusconi a Milano, ad Arcore per parlare di questo, assieme ad altri amministratori, sindaci, deputati, consiglieri regionali. Sembrava tutto fatto, poi inspiegabilmente tutto si ribaltò. Questo ormai appartiene alla storia“.

Secondo lei politicamente e ragionando col senno di poi, era possibile evitare la caduta dell’amministrazione di centro destra a Cassino?

Certo che era possibile. Lo sarebbe stato con un po’ di responsabilità. Quando però ci si incarta, come si suol dire, poi è difficile sbrogliare la matassa. E’ andata così, quindi bisogna prenderne atto…

Se la Lega avesse però accettato le proposte fatte all’una di notte da Carlo Maria D’Alessandro…

Guardi, devo dire che non comprendo ancora oggi, l’allora coordinatore provinciale della Lega, Carmelo Palombo, che fece tutto quel casino da Vicesindaco di Cassino e da coordinatore provinciale, per andare poi a finire nell’anonimato ed uscire dalla politica…”.

Palombo, nella sua lettera di dimissioni dalla Lega disse di aver solo eseguito gli ordini del coordinatore regionale Francesco Zicchieri.

E se fosse stato così questo sarebbe stato ancora più grave! Io non ci credo, ma se fosse così sarebbe ancora più grave, perché gli ordini vengono eseguiti se giusti, non quelli sbagliati. Sarebbe quindi ancora più grave e triste, perché significherebbe che Palombo è un uomo senza testa, senza idee e senza autonomia. Io credo che il più grande errore storico lo abbia commesso lui, ma per se stesso, perché era proiettato in un Partito lanciato sul 32-33-34% e sicuramente avrebbe trovato uno spazio più idoneo a livello nazionale e a livello europeo, perché come coordinatore provinciale è chiaro che avrebbe avuto anche uno spazio importante in Parlamento.

Ma non poteva restare dentro Forza Italia e fare come ha fatto Mara Carfagna in queste ore? Perché era necessario uscire?

Perché Mara Carfagna sta facendo molta confusione per uscire. Bisogna essere leali ed onesti, bisogna dire ‘io vado via’. Quello che invece sta facendo lei è un po’ come il medico pietoso che anziché somministrare un antibiotico forte assegna un’aspirina per un tumore. Io credo che la Carfagna uscirà, è già uscita da FI, lo ha certificato anche Berlusconi quando ha detto di non condividere quella impostazione perché essa rappresenta la divisione all’interno di FI e questo, letto in politica, significa ‘sei fuori dal partito’, per chi sa fare politica. Quindi Mara Carfagna sicuramente nei prossimi giorni la vedremo fuori dal partito di Forza Italia“.

Pasquale Ciacciarelli con Gianluca Quadrini e Mario Abbruzzese ai tempi di Forza Italia

Lei è stato buttato giù dalla presidenza del Cosilam attraverso un accordo al quale hanno partecipato Pd e Forza Italia con il placet del vice coordinatore regionale Quadrini: come si fa parlare di unità del centrodestra con queste premesse?

Vabbè, ma questi sono… Queste sono posizioni stupide dei singoli. Non del Partito, non del centrodestra”.