Ciani fa dimettere Maccaro. Per farlo rimanere in giunta

Alla fine Luigi Maccaro rassegna le sue dimissioni da assessore comunale a Cassino. La strategia del leader di Demos Paolo Ciani. Che così salverà il suo alfiere in Ciociaria. È blindato. I tre motivi per cui il sindaco respingerà quelle dimissioni. Vacana perde i voti alle Provinciali

Alberto Simone

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Le dimissioni alla fine sono arrivate. Luigi Maccaro è il secondo assessore a rimettere il mandato nel giro di venti giorni nell’amministrazione comunale di Cassino. A fine ottobre era stato Emiliano Venturi a restituire le sue deleghe nelle mani del sindaco Enzo Salera. Per risolvere il “caso Venturi” sono bastati alcuni giorni, meno di una settimana: il tempo di sancire la definitiva rottura con il consigliere di riferimento Renato De Sanctis di “No Acea” e di blindare Venturi all’interno dell’esecutivo come espressione della civica del sindaco. (Leggi qui Il week end porta la pace: Venturi resta).

Le dimissioni sub judice

Luigi Maccaro ed Enzo Salera

Con Luigi Maccaro la situazione non è altrettanto facile. Stando alla nota diramata oggi pomeriggio dal palazzo municipale, Maccaro resta ancora sull’orlo del precipizio. Perchè l’assessore nelle sue dimissioni evidenzia una serie di distanze con il sindaco e riconosce una serie di suoi errori politici. Di fatto, le sue non sono dimissioni irrevocabili: si rimette alle decisioni del sindaco.

Ora l’iter è lo stesso seguito nel caso Venturi. Enzo Salera incontrerà le delegazioni del Pd e della lista “Salera sindaco”; si confronterà con loro sulla missiva di Maccaro e sentirà le valutazioni delle due forze di maggioranza. Poi deciderà se accordare nuovamente la fiducia, oppure se accettare le dimissioni di Maccaro e nominare un nuovo assessore.

Ufficialmente le strade sono aperte entrambe. In realtà la crisi ha un’unica via di sbocco: quella della riconferma di Luigi Maccaro.

Il Maccaro blindato

Paolo Ciani (Demos). Foto © Stefano Carofei / Imagoeconomica

Per tre motivi. Il primo: in questi giorni il caso Maccaro è stato affrontato a Roma. E’ stato direttamente Paolo Ciani, consigliere regionale e fondatore di Demos, a blindare il suo assessore comunale di Cassino nonché coordinatore provinciale per la Ciociaria. Ciani con la sua capacità di dialogo ha costruito ponti laddove l’assessore aveva scavato fossati. Ha spiegato che Demos è alleata del Pd in regione Lazio ed al Comune di Roma: per questo a Cassino non può non votare alle Provinciali il capogruppo del Pd Gino Ranaldi.

Un brutto colpo per il vice presidente uscente Luigi Vacana che contava sui pesantissimi voti ponderati di Demos per ottenere la conferma a Piazza Gramsci.

Il secondo motivo, non meno importante, che va anche oltre le Provinciali. Il sindaco Enzo Salera ha ottenuto ciò che voleva. Luigi Maccaro gli ha messo nero su bianco una lettera nella quale ha riconosciuto i suoi errori politici, accogliendo le critiche che gli sono state mosse dal sindaco e dalla maggioranza.

Quali errori? Sostanzialmente di comunicazione: avere sfogato a voce alta il suo malcontento, innescando così le fibrillazioni nella maggioranza. Invece di affidarle ai Media, se avesse preteso una riunione di maggioranza, le fibrillazioni sarebbero state meno ampie.

Un esempio? A un certo punto della sua lettera, dopo aver messo nero su bianco le sue considerazioni, Maccaro scrive: “Non ho un ruolo di opposizione interna. Per me la lealtà è una cosa serissima e nessuno potrà mai coinvolgermi in propositi e azioni che possano andare contro la nostra maggioranza, inficiare l’azione amministrativa o ledere l’unità della coalizione”.

Orgogliosamente in maggioranza

Luigi Maccaro

E ancora: “Orgogliosamente faccio parte di questa maggioranza. Non era assolutamente nelle mie intenzioni prendere le distanze da un’esperienza politica che ho contribuito a far nascere sin dalla partecipazione alle Primarie”.

E quindi: “Laddove questa fiducia dovesse essere rinnovata, il mio primo impegno sarà rivolto alla ricerca della massima condivisione con tutti voi circa le attività dell’Assessorato”. Meno indipendenza, maggiore squadra con Salera e tutta la maggioranza: questo voleva il sindaco, unitamente alle scuse.

Per questo motivo le dimissioni saranno rigettate.

Ci sarebbe poi un terzo motivo, per concludere il quadro: quello squisitamente numerico. Nel corso di questi incontri con il sindaco, i consiglieri Umbaldo e Galasso hanno blindato Maccaro e hanno rigettato al mittente l’ipotesi di nominare un altro assessore. In tal modo la maggioranza si indebolirebbe e non sarebbe un bel segnale per il futuro.

Tutti questi elementi stanno insomma a significare che anche questa crisi rientrerà nel giro di qualche giorno.

Enzo Salera sta mettendo in evidenza le sue capacità politiche, allo stesso modo il consigliere Gino Ranaldi sta dimostrando che il ruolo di capogruppo gli calza molto meglio rispetto a quello assessorile. Ma le dimissioni di due assessori in venti giorni non sono comunque un bel segnale. Soprattutto se il maggior partito della coalizione, il Pd, continua a restare afono nel dibattito politico.

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