Ciao nemico: prove tecniche di disgelo Pd-M5S a Roma

Foto © Pasquale Carbone / Imagoeconomica

Primo incontro tra Pd e Virginia raggi dopo il varo del nuovo governo M5S-Pd. I grillini ribadiscono "Maggioranza autosufficiente" al Comune di Roma Capitale. Pelonzi: "Fieramente all'opposizione"

Prove tecniche di disgelo. Dopo anni di battaglia politica, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico tentano di raffreddare il clima, ridurre la tensione anche in Campidoglio.

In serata c’è stato il primo colloquio tra gli ex nemici, dopo il varo della nuova alleanza giallorossa su scala nazionale. Ad incontrarsi sono stati la sindaca di Roma Virginia Raggi ed il capogruppo del Pd in Assemblea capitolina Giulio Pelonzi. Mezzora di faccia a faccia: dalle 20 alle 20:30.

VIRGINIA RAGGI Foto: © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

Un primo confronto su come fare ripartire l’attività politica nella Capitale. Nel ribadire le critiche già espresse sui tre anni e mezzo della giunta, il capogruppo dem ha chiesto alla prima cittadina chiari segnali di discontinuità, sia simbolici che gestionali.

Basta ruspe e manganelli, la sintesi del discorso. Ma un piano per gli alloggi popolari e rivalutare le risorse dell’associazionismo a iniziare dalla Casa delle Donne o Medicina solidale. E poi rivedere il ruolo di Ama e il ciclo dei rifiuti, sbloccare i fondi per le periferie.

Dialogo a distanza

Giulio Pelonzi © Stefano Carofei / Imagoeconomica

Nessuna alleanza, nessuna trasposizione in chiave romana, almeno allo stato dei fatti, dell’accordo nazionale tra il Pd e il M5s. A metterlo in chiaro è stato da subito Giuliano Pacetti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Aula Giulio Cesare, anche lui presente all’incontro. Ha detto: «Noi rimaniamo una maggioranza autosufficiente». Con Giulio Pelonzi che ha risposto come invece il Partito Democratico sia «orgogliosamente opposizione», ricordando le distanze e le critiche “valoriali e di gestione” all’attuale Amministrazione.

I confronti tra Raggi e le altre forze politiche, a cominciare dal Pd, comunque continueranno. Sui poteri di Roma Capitale, per esempio, bisogna trovare un accordo tra tutti rilanciando, con il nuovo governo, il tavolo che era stato aperto prima dell’estate.