Benvenuti al Ciccone Cinema Village (di M. Molisani)

A Frosinone va in scena il Ciccone Cinema Village, convention all'americana. Come se non si dovesse votare per la Provincia. Ma per rinnovare il Parlamento. Chi c'era e chi no. La regia di Mario Quentin Abbruzzese. L'urlo di Pallone. E The Show must go on

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

The show must go on cantavano nel 1991 i Queen e Freddy Mercury in quello che verrà, poi, ricordato come il loro ultimo fantastico album. Innuendo, il titolo. Tradotto in italiano: insinuazione. E tante sono le insinuazioni sul conto di quella fantomatica unità che il Centrodestra sbandiera in ogni dove e che viene però, continuamente, smentita da piccoli regolamenti di conti o da personaggi che vengono fatti fuori dalle strategie che contano.

 

Benvenuti al Ciccone Cinema Village

The show must go on. Lo spettacolo deve andare avanti, a tutti i costi. Ed ecco, quindi, che va in scena l’ennesima rappresentazione.

Questa volta si abbandonano i teatri e si invadono i cinema. Tanto che a Frosinone, il candidato del centrodestra alle elezioni provinciali decide di riunire tutti, sindaci e amministratori comunali di centrodestra, in una sala proiezioni del ribattezzato Ciccone Cinema Village.

Si perchè quello che è andato in scena questo pomeriggio sa proprio di sceneggiatura scritta a tavoli. Il regista? E’ sempre il solito. Mario Quentin Abbruzzese ha detto a tutti che c’era la necessità di mandare più di qualche segnale di unità tra Forza Italia, la Lega e Fratelli D’Italia e quindi perchè non organizzare un evento dove tutti potevano trovare posto accanto al candidato Tommaso Salvate il soldato Ciccone.

 

La sala strategica

La scelta della sala è strategica. E’ quella più piccola del Multisala Sisto, 160 posti compresi i quattro per i disabili. Non sono tempi questi per riempire 500 poltrone come accadeva in passato. E poi gli invitati sono tutti sindaci, amministratori comunali e qualche sostenitore. Alla fine rimarrà qualche spazio vuoto.

Sugli spalti 150 rappresentanti dei 91 comuni della Ciociaria. Sul palco, invece, una trentina di persone tra Sindaci, eletti e coordinatori dei partiti politici.

Totale 200 persone scarse in quella che doveva essere il richiamo alle armi da parte del Sindaco di Pofi. Ma l’occhio ha la sua parte, ovvero, sala gremita.

L’appuntamento era alle 18, ma per far accomodare tutti in sala ci sono volute le 18.45 circa. Minuto più minuto meno.

Ciccone ci crede e arriva in largo anticipo. Si dice che dalle 16,30 già gironzolava nei pressi del Multisala Sisto assieme a Riccardino Fido Del Brocco e il suo autista.

Gli invitati iniziano ad arrivare, ma quello che salta all’occhio è che sono sempre le truppe governate dal redivivo commander in chief Mario Quentin Abbruzzese a farla da padrona.

Fratelli d’Italia e la Lega sembrano avere più quadri dirigenti che amministratori locali. In sala per i Fratelli, infatti, c’è solo il Sindaco di Ceccano, per la Lega chi losa?

 

Tutti sul palco

Si parte e tutti i Sindaci, i coordinatori provinciali dei Partiti e gli eletti vengono invitati sul palco.

A parte Caligiore i sindaci sono tutti di Forza Italia, eccezion fatta anche per Nicola Benito Ottaviani che ancora non ha deciso il da farsi. Ci sono Carlo Magno….forse il Panettone D’Alessandro da Cassino, Anselmo The Hyena Rotondo da Pontecorvo, Daniele Il futuro è sempre Fiorito Natalia dalla città dei Papi, come anche Alioska Compagno Baccarini da Fiuggi,

Marco Pecorino Scappaticci, primo cittadino di Picinisco, Franco Non c’ero e se c’ero dormivo Moscone da Casalvieri e Domenico Ero Comunista Corte, direttamente dalle cave di Coreno Ausonio.

Del Ciccone Cinema Village fanno parte anche i coordinatori provinciali di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia al secolo Adriano Capa e’ Bomba Piacentini, Carmelo celhopiùduro Palombo e Paolo labbra tonanti Pulciani.

 

Ancora di più

M.A. ha detto che sul palco ci dovevano essere oltre a loro anche gli eletti e i consiglieri provinciali uscenti. Perchè fa figo.

Quindi della partita sono anche Massimo Decio Ruspandini, Gianfranco Geppetto Rufa, Francesco Da Terracina co furgone Zicchieri. Poi c’è Pasqualino Settebellezze ma non si può dire Ciacciarelli che trova posto vicino a Danilo Il Signore delle Cravatte Magliocchetti.

Più in là a fare “caciara” con i compagni Nicola e Carlone, Rossellissima Tacco 12 Chiusaroli. Spazio anche ai civici: sul palco Rossella Chi mi capisce è bravo Testa per Cuori Italiani e Gianfranco mpiccia e non mbroglia Pizzutelli per Polo Civico.

A battere le mani anche alcuni consiglieri comunali di Cassino: Gianrico Bellachioma Langiano con poppanti al seguito del  giovanile azzurro nato sotto l’Abbazia, Francesco Black & Decker Evangelista che è stato visto in compagnia di Robertino Solo di nome Marsella. Claudio l’Esule Monticchio è stato visto in completa solitudine mentre applaudiva in seconda fila.

Non pervenuti Dino Il Divino Secondino e il resto dell’Armata CarloLeone.

I fedelissimi di Mario e l’urlo di Pallone

In sala ci sono gran parte dei fedelissimi di Mario Quentin Abbruzzese. C’è anche Alessandro Sbrocco perpetuo Mosticone da Sora che nonostante le dichiarazione al vetriolo di questi giorni (leggi L’ultimatum di Mosticone: «Prima Sora e poi Forza Italia, vogliamo il Consigliere») ha timbrato il cartellino. Sintomo che le diplomazie sono già in fase di lavoro avanzato.

In molti l’hanno cercata, l’hanno anche data in arrivo, ma Francesca l’Onorevola Gerardi non si è proprio vista al Ciccone Cinema Village. Come del resto nessuno si aspettava Gianluca eroico in declino Quadrini .

Dei tanti interventi che si sono susseguiti durante le fasi della manifestazione, tutti hanno puntato sulla granitica unità di intenti del centrodestra.

Squarcia l’entusiasmo della sala il grido di Alfredo L’Aviatore Pallone, che come responsabile regionale di Noi con L’Italia ricorda a tutti che: “Gennaio è lontano“.

In sostanza l’ex europarlamentare è stato l’unico a non sotterrare la testa di fronte alle tensioni che ormai sono evidenti nella coalizione.

«Perchè non conteranno i voti in più che prenderanno i singoli partiti, – ha proseguito Pallone – ma conteranno i singoli voti in più che prenderà Tommaso Ciccone. Questo è il ragionamento che dobbiamo fare se vogliamo vincere. Per le candidatura al consiglio provinciale c’è ancora molto tempo».

 

Alla fine Tommaso Salvate il Soldato Ciccone parlerà per 11 minuti e 40 secondi. Come da copione. Come stabilito da Mario Quentin Abbruzzese. Nulla da segnalare. The show must go on.

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