La Cina abbassa i dazi: Giulia e Stelvio tornano a guardare la Muraglia

La Cina annuncia l'abbassamento dei dazi sulle auto prodotte all'estero. L'aumento delle imposte doganali era stato tra le cause del brusco rallentamento delle vendite di Giulia e Stelvio sotto la Muraglia

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Il Biscione torna a guardare a Oriente. La Cina ha annunciato che i dazi sulle automobili prodotte in altri Paesi sono stati abbassati del 10%: scendono dal 25% al 15%. Era stato l’aumento dei dazi ed una serie di misure protezionistiche sull’automotive a determinare la contrazione del mercato cinese per Alfa Romeo. Al punto di determinare il mancato rinnovo dei contratti per oltre 500 interinali.

La decisione di abbattere il dazio andrà ad alleggerire i costi finali sul mercato cinese principalmente per Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Che insieme a Jeep e Maserati rappresentano le teste di ponte per l’export verso il mercato asiatico.

 

La contraddizione però è servita su un piatto d’argento: i volumi dell’area Apac – ovvero il mercato asiatico – erano solo il 2% delle unità vendute dal gruppo Fca nel 2017. Nell’anno appena trascorso, di Stelvio e Giulia in Cina ne sono arrivate davvero col contagocce.

“Problemi con le normative cinesi” recitano le notizie ufficiali. Ma forse c’è dell’altro. Se negli intenti del management del Biscione c’era l’obiettivo di spedire a Pechino e dintorni il 30-40% delle produzioni premium di Cassino Plant, alla fine sono arrivate solo le briciole.

Il problema non può essere solo relativo a dazi ed imposte sopra la media. Maserati infatti ha spedito in Cina 17mila modelli, che sono il 30% delle produzioni del Tridente.

Significa che c’è qualcosa da rivedere: o nella strategia o nel modello.

 

L’abbassamento dei dazi da parte della Cina sarà operativo a partire dal prossimo 1 luglio.

Ora manca solo la chiave per mettere in moto il motore dell’export, aprendo un’autostrada ideale che da Cassino porti direttamente sotto la Muraglia.

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