Le amnesie del Pd che nasconde i suoi delitti politici (di A.Cinelli)

di Antonio CINELLI
già Capogruppo PD
Provincia Frosinone

 

 

La discussione a cui si assiste in questi gironi circa la sconfitta del Pd alle Comunali di Frosinone, può essere fuorviante, in quanto scambiarsi le accuse sulle responsabilità, è un modo per non affrontare i problemi reali che stanno sgretolando il partito. (leggi qui ‘Zuffa alla Direzione Provinciale Pd‘)

Ha ragione Michele Marini quando dice che, o si dicono le cose come stanno senza alcun pudore o ipocrisia o il Pd in Provincia di Frosinone , farà l’abitudine alla sconfitta. (leggi qui ‘Marini, the day after’)

Le elezioni comunali di Frosinone hanno segnato solo la sconfitta più recente, dopo che le sconfitte alle Comunali di Ceccano, Cassino, Sora, Monte San Giovanni Campano e Pontecorvo sono state cancellate dall’amnesia , senza alcuna seria e sincera valutazione.

Da quando abbiamo fondato il PD nel 2007, non c’è stato mai nessuno nella nostra Provincia, che abbia pagato per delle responsabilità politiche, a seguito di veri e propri attentati all’esistenza del Partito per interessi di corrente, ma si è cercato sempre una giustificazione, con discorsi ben fatti ma inconferenti e con scambio di accuse ed a volte.

I responsabili delle disfatte politico-amministrative sono stati addirittura “premiati”.

Le apparenze, però sono state sempre salvate con la sostituzione o la messa in stato di accusa del segretario provinciale, considerato non come la vera Autorità del Partito, ma come un parafulmine o meglio si voglia dire, come un capro espiatorio.

Nessuno mai si è chiesto perché è stata mandata a casa una Giunta da poco eletta, di Centro Sinistra a Ceccano, per poi consegnare il Comune alla Destra. E nessuno si è mai chiesto perché mentre l’avvocato Giuseppe Golini Petrarcone si accingeva a vincere le elezioni al Comune di Cassino per la riconferma a Sindaco, è stato dato il via ad un altro candidato a Sindaco del PD.

A Sora poi è stato difficile individuare il Pd in quanto stava in diversi schieramenti.

A Monte San Giovanni Campano, mentre era candidato il capogruppo del PD alla Provincia che aveva, con tanta fatica, riunito il Gruppo del PD, alcuni fedelissimi dei big Provinciali si sono candidati altrove o hanno preferito fare melina .

Questi “delitti politici” attendono ancora oggi, un giudizio e per essi nessuno ne ha risposto politicamente.

Oggi si assiste quasi impotenti all’abbandono, quasi all’isolamento completo di esponenti Pd che militano nelle opposizioni delle varie Amministrazioni Comunali, cercando di difendere sui territori le ragioni di una scommessa politica, in quanto chi ha il potere a vari livelli istituzionali, cerca alleanze con chi governa i Comuni, anche se momentanee e poco affidabili, indipendentemente dal colore politico, dalla capacità amministrativa e dalla coerenza che ormai è stata messa al bando.

Le uniche intese non esistono più con i cittadini, ma con esponenti di destra o con politici qualunquisti, mentre le competenze e la preparazione dei propri iscritti sono state derubricate a meri dettagli.

Questi sono gran parte dei motivi per cui il PD Provinciale non ritrova più l’originaria sintonia con la nostra gente.

Speravamo nel 2007, noi poveri illusi, che il Pd diventasse il partito dei cittadini, di coloro che volessero rappresentare una speranza, ma è diventato il partito di pochi detentori di tessere che decidono con i politici Romani, a loro volta preoccupati della sopravvivenza delle proprie correnti, chi e dove candidare i fedelissimi.

Temo che la soluzione che ci verrà proposta difronte a problemi seri, sarà sempre la stessa: qualcuno, dopo qualche telefonata di assenso, proporrà un congresso provinciale per riaffermare, con l’ennesima conta delle tessere, di avere la maggioranza interna, ripetendo un copione che ormai non convince più nessuno.

Ma, se continua così, resteranno solo un po’di tessere ed alla fine si rischierà di voltarsi indietro e di non trovare più la gente.

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