Cinismo e difesa di ferro per cambiare rotta in trasferta

A Venezia servirà un Frosinone più concreto ma soprattutto solido come quello versione-casalinga che non ha subito reti ed ha sempre vinto. L'analisi dei dati che confermano le difficoltà fuori dallo “Stirpe” ma anche la poca efficacia sotto porta malgrado le tante occasioni create

Alessandro Salines

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Ripartire prima di tutto dalla solidità difensiva mostrata finora allo “Stirpe”. E poi alzare la cifra dei gol segnati, capitalizzando le occasioni che il Frosinone crea ogni settimana. È questa la rotta per ritrovare la vittoria in trasferta ad iniziare dall’anticipo di venerdì sera a Venezia. La squadra di Grosso deve virare e tornare fare punti anche lontano della Ciociaria. Altrimenti resterebbe un’incompiuta.

Il tecnico Fabio Grosso è consapevole che serve continuità ed un campionato si costruisce anche fuori casa. Per questo sta lavorando soprattutto sulla testa dei giocatori che in trasferta hanno commesso troppi errori sia in difesa che in attacco pur giocando sempre a viso aperto e con qualità.

La forza della difesa

Lucioni e Sampirisi, pilastri della difesa

Puoi giocare in qualsiasi modo e con tutti moduli possibili ma alla fine l’organizzazione difensiva è la base di ogni squadra. Come lo sono le fondamenta per una casa. Il Frosinone allo “Stirpe” ha alzato un autentico muro davanti alla porta di Turati ancora imbattuto. La difesa, guidata da capitan Lucioni, ha concesso sempre pochissimo alle avversarie mettendo in campo una solidità fuori dal comune.

Il contrario di quanto accaduto in trasferta dove il Frosinone ha subito tutte e 5 le reti al passivo, incamerando di conseguenza 3 sconfitte in 4 gare. Due facce della stessa medaglia ma è ora di cambiare. E per questo diventa fondamentale difendersi con la stessa personalità delle gare interne. Gli interpreti del resto sono sempre gli stessi e quindi a quanto pare è solo un questione di mentalità.

Il dato generale comunque pone la retroguardia ciociara tra le meno battute: solo la Reggina ha fatto meglio con soli 3 gol incassati. Come il Frosinone c’è il Genoa. Poi Benevento (7), Cagliari (8), Bari (9), Cosenza (9) e Ternana (9). Mentre le difese più perforate sono quelle del Como (14) e della Spal (13).

Parola d’ordine: cinismo

L’attaccante Moro a segno col Brescia

Il Frosinone concretizza poco soprattutto in considerazione del gioco e delle occasioni create. Con 11 reti è la squadra che ha segnato meno tra le prime 6 della classifica. In trasferta il dato è ancora più negativo: solo 3 gol realizzati. Quindi i giallazzurri devono diventare più cinici e sfruttare le chance che vengono costruite. Ancor di più fuori casa.

Eppure i numeri parlano di una squadra che conclude parecchio (140; 99 nello specchio). Sesta nella speciale classifica anche se il rapporto tiri/gol (7,9 per cento) conferma le difficoltà. E poi è prima in Serie B nella graduatoria dei “gol previsti” (valore 2,5). C’è da aggiungere che nelle partite esterne i giallazzurri hanno avuto anche un maggiore possesso palla (45,5% contro 48,7%) rispetto ai match interni. Dunque la sensazione è che sia un problema di improvvisi cali di concentrazione che sono stati fatali.

“Facciamo pochi gol per quello che creiamo – ha ammesso il vice allenatore Stefano MorroneSi lavora e si migliora settimana dopo settimana però quello che va sottolineato è la grande solidità difensiva e di squadra. Poi i gol arriveranno e comunque sono arrivati. L’importante è che le occasioni ci siano, siamo molto soddisfatti”.

Il caso Venezia

Boloca in azione a Venezia nella sfida di Coppa Italia della stagione scorsa

Il Frosinone proverà a ritrovare il successo in trasferta contro una squadra che in casa non ha ancora vinto (1 punto in 4 gare) ed ha subito in totale ben 12 reti senza nessun clean sheet. Solo Spal e Como hanno incassato più gol (13 e 14).

Numeri che stridono con la storia recente del suo allenatore Ivan Javorcic. La scorsa stagione alla guida del Sudtirol in Serie C aveva chiuso con il doppio record della difesa meno battuta d’Europa e d’Italia con appena 9 reti incassate in 38 partite.

Un primato che ha consentito agli altoatesini di vincere il campionato surclassando il Padova che invece di gol ne aveva subiti 27. Javorcic ha eguagliato il record della Reggina di Galbiati nel 1970-71. Oggi il Venezia è una squadra vulnerabile e l’allenatore sta lavorando per migliorare la fase difensiva. Il Frosinone spera che i progressi arrivino solo dopo venerdì.