Cinquanta sfumature di Partito Democratico

Il trionfo del Campo largo di Enrico Letta nelle metropoli e nei capoluoghi di provincia. Il successo del modello Lazio di Nicola Zingaretti a Roma ma anche a Latina. In Ciociaria i Democrat si accontentano della partecipazione alla coalizione che ha sostenuto Luca Di Stefano a Sora. Non può certamente bastare, anche perché così non si fanno i conti con un isolamento ormai evidente

Il vincitore di questa tornata elettorale è uno solo: il segretario nazionale del Pd Enrico Letta. I Democrat hanno fatto cappotto nelle metropoli, aggiudicandosi Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino. Nei capoluoghi di provincia hanno fatto segnare un 15-5 indicativo.

Enrico Letta ha rivendicato il trionfo, esaltando il modello di Campo largo da lui stesso teorizzato e applicato. Campo largo vuol dire una coalizione nella quale ci sono anche Psi, Azione, Italia Viva, Leu-Articolo 1, Verdi, Demos, Sardine. E in diversi casi pure il Movimento Cinque Stelle. Poi naturalmente c’è anche un contributo delle civiche, ma comunque l’impronta del centrosinistra è forte e riconoscibile. Con il Partito Democratico al centro del progetto.

Nicola Zingaretti e Roberto Gualtieri

Poi c’è il capitolo Roma, dove ha pesato tantissimo il buon governo della Regione guidata da Nicola Zingaretti. Ha fatto benissimo Sara Battisti, vicesegretario regionale del Partito, ad evidenziarlo. Perché il modello Lazio annovera gente come Massimiliano Smeriglio, Daniele Leodori, Alessio D’Amato, Marta Bonafoni. C’è un’intera classe dirigente.

E vanno aggiunte figure centrali e strategiche come quelle di Claudio Mancini e Goffredo Bettini.

Ma Zingaretti non si vede più in Ciociaria

Quel modello Lazio è stato “esportato” anche a Latina, con Nicola Zingaretti e Daniele Leodori sul palco con Damiano Coletta prima della chiusura della campagna elettorale. Quello stesso modello Lazio che è rimasto lontano dai palchi della Ciociaria. Si tratta di un fatto che va considerato.

Ieri pomeriggio il Pd si è catapultato a Sora per festeggiare in maniera anche eccessiva la vittoria di Luca Di Stefano. I Democrat hanno fatto parte di quella coalizione, ma non hanno avuto il ruolo preponderante.

Francesca Gerardi con Luca Di Stefano

Inoltre più di qualcuno ha ricordato come Luca Di Stefano fino a poco tempo fa era l’elemento di punta della Lega di Francesco Zicchieri. Infine, a Sora è  stata presentata una lista civica senza il simbolo del Partito. Vero che ad un certo punto si deve fare di necessità virtù e quindi il segretario Luca Fantini ha capito che soltanto a Sora i Dem potevano partecipare ad un successo.

Ma il Campo largo di Enrico Letta e il modello Lazio di Nicola Zingaretti sono un’altra cosa. Sono coalizioni politiche che coinvolgono il centrosinistra ai massimi livelli. Nella coalizione di Sora non c’è nulla che riguardi il centrosinistra. In Ciociaria il Pd deve ancora fare i conti con le sconfitte di Frosinone e Ceccano. O di Alatri. Non può certo bastare la partecipazione a Sora a mettere a posto tutto. Eppure il tentativo è questo.

Senza considerare poi che da queste parti Nicola Zingaretti non viene più. Il Partito Democratico in Ciociaria dovrebbe cominciare a riflettere molto invece che lanciarsi a festeggiare sul palco di Sora. Il Campo largo di Letta non c’entra nulla con una simile impostazione.

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