Cinque Stelle, la “fronda” chiama la scissione

I 15 no al Senato sono stati di più di quelli che si aspettavano. E ci sono anche 6 assenze non giustificate. Ora c’è attesa per il voto a Montecitorio, ma intanto Alessandro Di Battista raduna le truppe. In provincia di Frosinone Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri schierati con Crimi e Di Maio.

La votazione sulla fiducia al Governo di Mario Draghi doveva ancora iniziare quando ieri pomeriggio Alessandro Di Battista ha pubblicato questo post su facebook: «Oppormi a questo governo e dunque prendere le distanze dal Movimento che ha deciso di sostenerlo è stata per me una decisione naturale. Come naturale fu, nel 2013, candidarmi al Parlamento con il Movimento stesso. Stanno nascendo nuove sacche di povertà. I piccoli e medi imprenditori, moltissimi lavoratori autonomi, i padri separati, i genitori che decidono, eroicamente, di metter su famiglia. La classe media insomma. Credo che la Politica (maggioranza ed opposizione) debba concentrarsi su di loro e non su come arrivare alle elezioni del 2023».

Quindici “ribelli” a Palazzo Madama

Poco dopo la fronda dei Cinque Stelle (superiore al previsto) si concretizzava nel voto a Palazzo Madama. Sono stati in tutto 15 i senatori Cinquestelle “frondisti” a palazzo Madama. Ma sono anche risultati assenti, scorrendo i tabulati della votazione, 6 pentastellati che però non figuravano né in congedo né in missione. I voti contrari sono stati dei senatori: Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Granato. Poi Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Nicola Morra, Fabrizio Ortis, Vilma Moronese.

Alessandro Di Battista (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Gli assenti sono stati: Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessì, Vincenzo Garruti, Simona Nocerino. In congedo per M5S risulta Orietta Vanin, in missione Francesco Castiello.

La reazione non si fa attendere: «I 15 senatori che hanno votato no alla fiducia saranno espulsi» scrive su Facebook il capo reggente del M5S Vito Crimi. Fuori dal Gruppo e fuori dal Movimento, dicono fonti Cinque Stelle. Se a qualcuno è venuta in mente la possibilità di una scissione ci pensa Beppe grillo a ricordare quali sono i confini. Sul suo blog ha scritto: “Oggi alle 21:55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani”.

Cinque Stelle lealisti al 100%

I deputati pentastellati della provincia di Frosinone sono schierati con Luigi Di Maio e Vito Crimi. Sia Luca Frusone che Ilaria Fontana sono addirittura seriamente in corsa per un posto da sottosegretario. Ed Enrica Segneri si muove alla perfezione nei meccanismi del gruppo dei Cinque Stelle a Montecitorio. Anche sul territorio potrebbero esserci dei “ribelli” pronti a seguire Alessandro Di Battista, ma al momento non si muove nulla. Tranne qualche eccezione a Cassino. (leggi qui Niente Martini per il M5S: l’avvocato segue Dibba).

Luca Frusone Ilaria Fontana Enrica Segneri. Foto © Giornalisti Indipendenti

Ma non è l’unico problema che i Cinque Stelle devono affrontare. La richiesta di un direttorio che sostituisca il capo politico non è stata presa bene da Vito Crimi e da Luigi Di Maio. E’ un altro fronte caldissimo. Inoltre l’accelerazione di Beppe Grillo sul voto con quel quesito sulla piattaforma Rousseau ha delimitato un confine di separazione netto.

I Cinque Stelle si stanno dividendo inesorabilmente. La Ciociaria è una delle roccaforti del fronte governativo.