Le Cinque Stelle di Zingaretti per la scalata alla segreteria nazionale del Pd

Il Governatore del Lazio pone il problema dell’emorragia dei voti Dem nei confronti dei pentastellati, ma Roberta Lombardi non la prende bene. Il muro contro le critiche di Matteo Renzi e il “rimpianto” di aver aperto le praterie a Matteo Salvini. Intanto però il presidente della Camera Roberto Fico continua a lavorare nelle retrovie

Nell’intervento conclusivo della due giorni di Piazza Grande Nicola Zingaretti ha posto il problema vero dei tanti elettori del Pd che il 4 marzo scorso hanno votato per il Movimento Cinque Stelle. (leggi qui La Piazza Grande di Zingaretti dice «C’è un modello alternativo all’odio») Dando un’interpretazione “autentica” dopo le critiche ricevute da Matteo Renzi proprio per il suo rapporto con i pentastellati.

 

Per il presidente della Regione Lazio è fondamentale andare a riprendersi quegli elettori e per farlo non c’è altra strada che quella di provare a dividere il Movimento di Di Maio, facendo emergere le contraddizioni.

 

Roberta Lombardi, consigliere regionale, candidata alla presidenza della Regione Lazio, ha risposto in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano La Repubblica, che nelle manifestazioni di partito Zingaretti parla contro i Cinque Stelle. Salvo poi arrivare ad una collaborazione sui temi di carattere regionale.

La sensazione è che da questo momento in poi sarà proprio il rapporto con i Cinque Stelle a dettare i modi e i tempi della scalata di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale del Partito Democratico.

Non sarà semplice, però, mantenere gli equilibri alla Regione Lazio. Non soltanto per l’anatra zoppa.

 

Il fatto è che Zingaretti si propone come l’unica alternativa per rilanciare il Pd. Non può non tenere conto dell’emorragia di voti nei confronti dei pentastellati, ma sa pure che forse il coinvolgimento nel governo dopo il tentativo di Roberto Fico avrebbe sbarrato la strada all’ascesa di Matteo Salvini. E quello di Roberto Fico è un altro nome in grado di poter provare a gettare un ponte tra Cinque Stelle e Pd. A sinistra e da sinistra.

Per Nicola Zingaretti sarà questo il terreno dove o si lascia o si raddoppia.

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